Il nobel per la medicina del 2018 è stato assegnato all’americano James P. Allison e al giapponese Tasuku Honjo, per le loro scoperte sull’attivazione del sistema immunitario che hanno gettato le basi per l’immunoterapia contro il cancro.
I gruppi di ricerca guidati dai due premiati hanno scoperto il ruolo di alcuni recettori espressi principalmente sulla superficie dei linfociti T che causano un’inibizione dell’attivazione del sistema immunitario. In particolare, il gruppo di ricerca di James P. Allison ha studiato il ruolo di CTLA-4 (Cytotoxic T-Lymphocyte Antigen 4), mentre il gruppo di Honjo quello di PD-1 (Programmed cell death protein-1). Nel 1994, quando i primi lavori sono stati pubblicati, hanno aperto la strada a una lunga serie di ricerche grazie alle quali abbiamo compreso il sistema con cui il sistema immunitario può essere inibito. La funzione inibitrice del sistema immunitario è molto importante, perché legata alla necessità di non attivarsi contro componenti fisiologicamente presenti nel corpo, causando ad esempio malattie autoimmuni. Tuttavia, lo stesso sistema è utilizzato dalle cellule tumorali per non essere attaccate dal sistema immunitario. La scoperta di CTLA-4 e PD-1 ha permesso di attuare terapie antitumorali in cui questi recettori sono bloccati e, quindi, il sistema immunitario è molto più aggressivo contro il tumore. Queste terapie non consistono nell’attivare i linfociti T contro antigeni tumorali, come nella terapia CAR-T, ma nel rimuovere risposte inibitorie che bloccano risposte antitumorali efficaci già esistenti. Un anticorpo che blocca l’azione di CTLA-4 è stato approvato per uso clinico dal 2011 per la cura del melanoma metastatico. Sono inoltre in corso altri trial clinici per utilizzarlo nelle terapie contro altri tumori. Allo stesso modo, anticorpi che bloccano l’azione di PD-1 sono attualmente autorizzati all’uso per melanoma metastatico, tumore al polmone e tumore ai reni.   Per approfondire: https://www.nobelprize.org/prizes/medicine/2018/summary/ [show]