Nonostante qualche problema di audio, vi raccontiamo le prospettive delle batterie al litio nelle automobili, di qualche incidente letale e delle variabilità genetiche sulla base della provenienza geografica
In questo Lunedì di fine Ottobre, cominciamo con una domanda sulla radonterapia. Cos’è e quali effetti ha sulla nostra salute? Il radon è un gas radioattivo che si genera spontaneamente dal decadimento del radio, naturalmente presente nella crosta terrestre. La presenza di questo gas costituisce un problema non banale in diverse zone d’Italia dove, specialmente in cantine e seminterrati, è necessario monitorarne la concentrazione. Nonostante questo, alcuni centri termali italiani e europei, sostengono l’utilizzo terapeutico di acqua leggermente radioattiva per la presenza di radon. La questione è tutt’altro che semplice perchè se da un lato è accertata la pericolosità del radon, dall’altra è possibile trovare un numero, piuttosto basso, di articoli che sostengono che possa avere un effetto benefico a dosi molto basse.
Valeria intervista Serena Aneli, post-doc presso l’Università di Torino per rispondere alla domanda di un’ascoltatrice sui test genetici e per parlare del nuovo articolo pubblicato da Serena, Alessandro Raveane dell’Università di Pavia, Francesco Montinaro dell’Università di Tartu (Estonia) e Cristian Capelli (Università di Oxford) su Science Advances in cui sono state ricostruite le origini e la variabilità genetica degli italiani.
Tornati in studio parliamo del Demon Core e dell’esperimento costato al vita a Luis Slotin.
Torniamo sulla questione batterie al litio per fare il punto sulla futura mobilità elettrica. Cosa dobbiamo aspettarci dal futuro, ma soprattutto, quanta anidride carbonica si risparmia usando oggi la mobilità elettrica? La risposta potrebbe sorprendere.
Ci vediamo con Simone al Lucca Comics&Games l’1-2-3 Novembre.
Al prossimo episodio
Conduzione: Simone Angioni e Fabio Gentili
Montaggio: Simone Angioni
Ospiti: Serena Aneli
Immagine di copertina: Lithium Battery stock photo from petrmalinak/Shutterstock
Non sono d’accordo con voi! Al minuto Fabio 39:50 sostenete che” una auto elettrica inquina come una auto a pistoni ( se l’energia è prodotta bruciando carbone o derivati petroliferi ” Questa affermazione DIMENTICA che le auto elettriche hanno una efficienza che è circa 3 volte quella di una auto pistoni.
Facciamo qualche conto: Dati provenienti da wikipedia.org e consumi medi presi da spritmonitor.de
Audi A4 (auto dal 2015 ad oggi) consumo medio 7,7 litri benzina per 100 km
Tesla M3 (tutte) consumo medio 15,9 kWh di energia elettrica per 100 km.
1 litro di benzina equivale a 9,61 kWh termici , considerando il potere calorifico superiore .
Quindi in media una A4 consuma 74 kWh termici/100km (7,7 *9,61)
Il rendimento di conversione della produzione elettrica Italiana (dato di arera.it) è di 0,46 per cui una M3 consuma 34,6 kWh termici /100km: auto simili e consumi reali .
Quindi una auto a benzina (Audi A4) in realtà consuma più del doppio (74 contro 34,6)di una auto elettrica (Tesla M3) paragonabile sia come peso che come dimensioni.
Perché tutto ciò ?
1) Frenata rigenerativa: quando una auto elettrica frena utilizza i motori come generatori elettrici ed immaginiamo che possano ottenere un effetto frenate fino a 100 kW (oltre intervengono pastiglie e dischi) con un rendimento globale (motore, elettronica & batteria) del 65% fate qualche calcolo e scoprite che è tanta roba buttata dai motori a pistoni
2) Rendimento termodinamico di un powertrain a pistoni a bassi carichi (velocità 120 km/h stabili in autostrada piana)
ha un rendimento molto più basso di una auto elettrica .
3) Al minimo il motore elettrico consuma molto poco mantenendo comunque la climatizzazione attiva in quanto il compressore è alimentato dalla batteria.
Buongiorno, questa affermazione è supportata da uno studio dell’Unione Europea pubblicato nel 2018 che può trovare al link
https://www.eea.europa.eu/publications/electric-vehicles-from-life-cycle
Vedrà come, considerando tutti i parametri in gioco, un’auto elettrica, nel suo completo ciclo di vita, inquina non troppo diversamente da un’auto a combustione interna. La figura 6.1 è particolarmente significativa al riguardo. Normalizzando a 1 l’impatto sul riscaldamento globale (OK, non è l’inquinamento, ma è un ottimo indicatore) per un’auto elettrica alimentata a corrente prodotta col carbone, un’auto a benzina (media e moderna, non una Cadillac DeVille del 1967, naturalmente) inquina 0.85, un’auto a gasolio 0.75 e una elettrica alimentata con il mix energetico della UE 0.6.
L’evidenza scientifica indica che il vantaggio per le auto elettriche esiste, ma è una percentuale, non ordini di grandezza.
“dell’esperimento costato al vita a Luis Slotin.”!