Troppi argomenti troppo eterogenei per una sola puntata? Forse, ma Ilaria e Andrea hanno dovuto NON parlare di cotone che nasce colorato e assioni, per farci stare tutto questo!
Puntata 341 all’insegna delle curiosità, con Andrea e Ilaria che saltano a pié pari il sommario, forse perché non avevano ancora deciso di cosa parlare quando avrebbero dovuto farlo. Ilaria ci racconta come si sia evoluto il cervello degli uccelli per renderli molto più “evoluti” di quello che pensavamo: anche se morfologicamente molto diverso da quello dei mammiferi, il lobo frontale degli uccelli è comunque in grado di far loro elaborare pensieri astratti e costruire strategie per ottenere dei risultati attraverso la creazione di strumenti. Il tutto oltre a una memoria eccezionale per ricordare dove lasciano le cose, dote che Andrea invidia un sacco!
La nostra Valeria intervista Valentina Cerrato, post-doc al Neuroscience Institute Cavalieri Ottolenghi di Orbassano, che ci aiuta a capire cosa sono gli astrociti. Spesso parliamo del cervello e delle patologie associate usando la parola nervoso dimenticandoci di altre componenti fondamentali del cervello tra cui gli astrociti. Queste cellule forniscono supporto ai neuroni e sono coinvolte in molte funzioni importanti del cervello. Valentina in particolare si occupa del ruolo degli astrociti nel cervelletto, e ci racconta quali sono le tecniche odierne per studiarli e come la ricerca di base su queste cellule possa tradursi in futuro in ricerca applicata.
Torniamo in studio per rispondere a uno dei più grandi quesiti che l’umanità si trova di fronte quando osserva la varietà del mondo che ci circonda: perché i wombat fanno la cacca cubica? Non abbiamo ancora capito come facciano, per cui la ricerca ha ancora senso di esistere, ma sappiamo perché: vivendo tipicamente in luoghi impervi e usando le feci per marcare il territorio, è per loro vincente far sì che non rotolino, e ci riescono senza usare le mani! O almeno lo speriamo.
Affrontiamo infine una difficilissima questione sollevata da un nostro sostenitore quattrenne: come funzionano le particelle Pym? Per quelli come Andrea, che di particelle credevano di sapere qualcosa, sono le particelle che consentono a Henry Pym di rimpicciolirsi e diventare Ant-Man! Andrea ha cercato tra gli articoli di fisica, ma non ha trovato nulla… per cui ha dovuto provare a immaginarlo, tra raggi dei nuclei atomici, forza elettrica e orbitali elettronici. Probabilmente un modo c’è… ma potrebbe essere molto scomodo, farsi ridurre alle dimensioni di una formica mantenendo tutte le particelle di cui siamo fatti!
Conduzione: Ilaria Zanardi, Andrea Bersani
Montaggio: Andrea Bersani
Ospiti: Valeria Cagno, Valentina Cerrato
Immagine di copertina: Wombat stock photo from Sonijya/Shutterstock