L’eugenetica è una disciplina che si pone come obiettivo il miglioramento della specie umana giovandosi delle leggi dell’ereditarietà genetica. Nell’immaginario collettivo viene associata alla Germania nazista, con gli esperimenti effettuati nei campi di concentramento, invece purtroppo è un fenomeno con radici ben precedenti, e localizzazione più estesa.

Il termine fu coniato nel 1883 da Francis Galton, cugino di Darwin e naturalista inglese, che si occupò della trasmissione di caratteri psichici e fisici ereditari, sostenendo che l’intelligenza fosse ereditaria. Le sue teorie erano influenzate dalla selezione naturale dimostrata da Darwin e da Thomas Robert Malthus. Quest’ultimo fu un economista e demografo inglese che sosteneva la necessità di controllare le nascite per mezzo della castità per garantire alla popolazione un adeguato ammontare di risorse, che con un eccessivo aumento demografico sarebbero potute mancare. Nelle sue teorie fa anche riferimento all’esigenza di un salario minimo per nucleo familiare raggiunto il quale si potesse avere figli e sosteneva che, al contrario, eventuali aiuti statali per i poveri fossero deleteri per la società, in quanto favorivano la procreazione di tali famiglie.

L’eugenetica si è successivamente trasformata, in diverse parti del mondo, in un favorire la riproduzione di soggetti socialmente desiderabili e di prevenire la nascita di quelli indesiderabili.

Ben prima degli esperimenti di Mengele, infatti, negli Stati Uniti erano state condotte delle campagne di sterilizzazione. La prima legge sulla sterilizzazione risale al 1907 in Indiana e fu poi adottata da altri 29 stati, in alcuni dei quali è rimasta in vigore fino al 1979. Si stima che in questo periodo circa 60000 americani siano stati sterilizzati senza il loro consenso. I destinatari di queste sterilizzazioni erano soprattutto ospiti di manicomi, seguiti da albini, alcolizzati, talassemici, epilettici e immigrati. Divenne famoso il caso di Carrie Buck, internata a 17 anni in un manicomio con l’accusa di debolezza mentale e promiscuità, incinta dopo uno stupro. La donna fece appello contro la sua sterilizzazione, ma la corte suprema si dichiarò favorevole, sostenendo la necessità di impedire a soggetti non sani di procreare. Questo rese queste leggi costituzionali e diede il via alle sterilizzazioni in diversi stati. Il sostegno all’eugenetica era pubblico e ad alti livelli, con finanziamenti tra gli altri del Carnegie Institution for Science e della fondazione Rockfeller, il sostegno di alcuni presidenti degli Stati Uniti, tra cui Theodore Roosvelt, e l’introduzione di corsi sull’eugenetica in alcune prestigiose università.

Le teorie eugenetiche sulla cosiddetta razza ariana del regime nazista sembrano aver tratto ispirazione dal movimento statunitense, con successiva evoluzione e focalizzazione sull’epurazione di quelle che venivano ritenute razze inferiori: gli ebrei, i rom, i disabili, gli omosessuali. In principio, però, il programma eugenetico Aktion T4 prevedeva l’eutanasia di persone affette da malattie genetiche inguaribili e handicap mentali, con indubbi punti in comune con il programma statunitense.

Inoltre in altri paesi europei come la Svezia e la Danimarca sono state introdotte legislazioni simili, in vigore dal 1929 al 1976.

Ancora oggi non conosciamo l’origine di diverse patologie, mentali e non, ma siamo consapevoli che anche i fattori ambientali, e non solo quelli genetici, siano coinvolti. Allo stesso modo, è stato dimostrato, studiando i gemelli omozigoti, che l’intelligenza è un carattere collegato sia a fattori ambientali che genetici. Tralasciando, quindi, l’ovvia condanna in termini etici, di libertà individuale e della crudeltà inflitta in queste pratiche, appare evidente l’insensatezza di queste campagne di sterilizzazione e applicazione dell’eugenetica.

Tuttavia, oggi possiamo considerare un approccio eugenetico legale le diagnosi in gravidanza di malattie genetiche, in cui sappiamo qual è la mutazione o aberrazione cromosomica responsabile, e la diagnosi genetica pre-impianto in cui si può scegliere l’embrione idoneo dopo la fecondazione in vitro. Questa procedura è suggerita in coppie ad alto rischio riproduttivo (in quanto portatori di malattie genetiche) per evitare l’aborto terapeutico successivamente.

I dati attuali rivelano che dall’introduzione della diagnosi pre-natale per la trisomia del cromosoma 21, che causa la sindrome di Down, si è osservata una riduzione del numero di individui affetti da questa patologia. La diagnosi è accompagnata generalmente da possibilità di sostegno psicologico per i genitori e di informazione sull’assistenza che si può ricevere se si porta a termine la gravidanza. Tuttavia, le statistiche attuali riportano che in caso di diagnosi di trisomia la percentuale di interruzioni di gravidanza è pari al 67% negli Stati Uniti, al 77% in Francia, al 90% nel Regno Unito e al 98% in Danimarca.

Nonostante le aberranti pratiche naziste e la pubblica condanna dei crimini contro l’umanità nel processo di Norimberga, le leggi di sterilizzazione forzata sono rimaste in vigore fino alla fine degli anni ‘70. Ciò è avvenuto sia negli Stati Uniti sia in Europa, in paesi che avevano firmato la convenzione dei diritti dell’uomo nel 1950. Questo sottolinea la necessità di avere una strettissima regolamentazione e definizione dei limiti dell’eugenetica, soprattutto in un’era in cui le informazioni genetiche e la possibilità di modificare il genoma umano stanno diventando sempre piu alla portata di tutti.

 


Fonti:

The Gene – Siddhartha Mukherjee
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/11253656
https://it.wikipedia.org/wiki/Eugenetica_negli_Stati_Uniti_d%27America
http://www.treccani.it/enciclopedia/eugenetica/

Immagine di copertina: Bundesarchiv, Bild 102-16748 / CC-BY-SA 3.0