E’ da tempo che volevo scrivere un pezzo sulla scienza “URLATA”, quella scienza che trova costantemente spazio sui media, quella delle catastrofi, del clamore.

Più di un anno fa Scientificast nasceva proprio per rispondere a questo senso di disagio che provavamo nel vedere la scienza buttata sui giornali e in televisione spesso solo per suscitare clamore.
Abbiamo fatto il possibile per cercare di comunicare la scienza per quello che è: una materia affascinante in ogni suo ambito. Si può divulgare la scienza senza parlare di catastrofi ecologiche all’orizzonte, di pericolosi meteoriti in avvicinamento alla Terra, di spaventosi buchi neri in agguato a qualche anno luce dal nostro pianeta. Per carità, si parli pure di fenomeni estremi, ma non devono essere l’unico pretesto per divulgare la scienza.
Perché vi dico questo?  Perché dal 28 Luglio 2012 è nato, sul digitale terrestre, un nuovo canale di proprietà del gruppo di Focus. Immagino tutti conosciate Focus come rivista mensile che tratta di scienza.
Confesso che all’apertura del nuovo canale le mie aspettative erano piuttosto alte. Pur non essendo un rivista “referata”, Focus è probabilmente il principale periodico a tema scientifico in Italia. La sua redazione vanta numerosi professionisti e collaboratori di alto livello. Alcuni di essi sono stati anche intervistati per il nostro podcast e io stesso ho più volte collaborato con la stesura di alcuni articoli. Date le premesse, il lancio di un canale dedicato alla scienza ha incontrato tutta la mia approvazione.
Purtroppo dopo qualche ora passata davanti al televisore ho dovuto ricredermi, principalmente per due motivi:

–        La gran pare del palinsesto era costituito da trasmissioni straniere acquistate e mandate a loop per più volte al giorno.

–         Buona parte di queste trasmissioni erano incentrate su megacatastrofi, luoghi misteriosi, verità nascoste e dulcis in fundo pseudoscienza

Per quanto riguarda il primo punto credo vi siate accorti che in Italia sono pochissime le emittenti che producono qualcosa di originale, quasi tutto quello che viene trasmesso è un format copiato e, a volte, un po’ riadattato. Il fiorire di numerosi canali digitali ha però lanciato una nuova moda: l’acquisto di programmi dalla pay tv.

Comprare una trasmissione già fatta e ridoppiarla per il pubblico italiano era una prassi già ai tempi di Superquark, ma le produzioni straniere erano utilizzate solo se indispensabili ed erano comunque integrate da produzioni italiane.
Chiariamo: le produzioni proprie costano parecchio, molto di più di un programma acquistato, quindi è chiaro che è più “facile” acquistare qualcosa di già pronto. Davvero il primo canale in Italia dedicato alla scienza non può far altro che rimandare trasmissioni ed idee di altri?
Veniamo al secondo punto.
Analizzando il palinsesto troviamo trasmissioni da far accapponare i neuroni! Faccio qualche esempio tratto dai programmi in onda in questi giorni.
Megadisastri: trasmissione dove vengono analizzati e ipotizzati i peggiori disastri naturali. Da segnalare titoli come “Mega-vulcano”, “Mega Tornado”, “L’asteroide killer”, “Tsunami, l’onda assassina”. Complimenti per la fantasia…
Jurassic Fight Club: in ogni puntata vari dinosauri combattono l’uno contro l’altro. Condotto da George Blasing un paleontologo autodidatta.
I segreti del tempo: alla ricerca di civiltà mitologiche del passato scomparse misteriosamente in un misto tra storia e leggenda. Per intenderci nello stile di Voyager dove il telespettatore viene colpito da informazioni corrette miste ad ipotesi a dir poco azzardate.
A caccia di UFO: trasmissione dove alcuni ufologi americani cercano la spiegazione ai famigerati oggetti non identificati, ovviamente trovando decine di “anomalie” e mai una spiegazione.
La Terra dopo l’uomo: dove si ipotizza cosa ne sarà del nostro pianeta dopo che l’uomo si sarà estinto. Per darvi un’idea della scientificità del contenuto, a metà di una delle puntate trasmesse è stato detto che, dopo 200 anni dall’estinzione dell’ultimo uomo, il nostro linguaggio avrebbe continuato ad esistere tramite alcune parole tramandate di generazione in generazione da…. i pappagalli…
Enigmi Alieni: nell’episodio che ho visto si sosteneva che l’Arca dell’Alleanza altro non fosse che un manufatto alieno contenente nientemeno che un reattore nucleare, mi sembra un’ipotesi plausibile.
Esistono poi altri programmi  di qualità indubbiamente superiore, ma tutti con la tendenza alla scienza “URLATA”, quella dove non è interessante l’uragano, ma il megauragano; non la vita di Hitler, ma la vita segreta di Hitler. Tutto questo condito in salsa di pseudoscienza. Credo che lo scopo della divulgazione scientifica debba essere quello di informare l’utente, spiegando concetti complessi, in maniera semplice e affascinante. Chi fa divulgazione dovrebbe stare molto attento a non cadere nella facile trappola degli ascolti facili generati da scalpore e paure collettive.
Indubbiamente il palinsesto sarà stato deciso in base agli ascolti e a dei validissimi principi editoriali, ma personalmente continuo a credere che si possa fare della buona divulgazione senza scadere nel clamore ad ogni costo.

La scienza è appassionante e divertente, se non ci credete guardate i video del Prof. Alchemist.