Avvertenza: il seguente testo non contiene storie d’amore tra umani e vampiri, anzi non contiene storie d’amore di alcun genere. Qui troverete solo mostri, paura e incubi, insomma, questo testo parla di matematica.

Era una notte buia e tempestosa del secolo scorso (c’è chi dice fosse il 1994). La giovane Queenie, appena tornata a casa dalla lezione di violino, decise di rilassarsi ascoltando i Nirvana e girovagando per Usenet. D’un tratto un post dall’aria sinistra attrasse la sua attenzione. Queenie intimorita, ma allo stesso tempo incuriosita, cliccò due volte sull’icona del post, questo si aprì con un forte stridio. La ragazza sbirciò dentro, e quello che vide le fece gelare il sangue fino a paralizzarla. Dentro al post, sdraiato con le mani giunte, pallido, come se fosse morto c’era il numero 1260. Ma non era il numero che lei conosceva e che era abituata a vedere; dalla sua bocca, infatti, spuntavano due zanne. Queenie, inorridita, cadde dalla sedia. Questo rumore risvegliò il mostro che si alzò e si avventò su di lei per morderla alla gola. Proprio in quel momento il suo ragazzo, che era andato al bar con gli amici per vedere la partita dei mondiali, la svegliò riportandola in un mondo privo di inquietanti creature non-morte… O forse no…

I numeri vampiro, al contrario dei vampiri della letteratura e del cinema, nella realtà esistono. Fecero la loro comparsa nel 1994 su Usenet, una rete di server mondiale, in un post di Clifford Pickover, ricercatore e autore di testi a sfondo matematico e scientifico, il quale li chiamò così perchè “i vampiri assomigliano agli umani in molti aspetti, ma vivono vite segrete tra noi mortali”,  e così fanno anche questi numeri. Un numero è detto vampiro se è il prodotto di due fattori che contengono, anche in ordine sparso, le sue stesse cifre. Per esempio il numero 1260, il vampiro più piccolo che c’è, è il prodotto di due fattori, detti zanne, che sono 21 e 60. Si considerano però dei vampiri puri solo quelli formati da un numero pari di cifre le cui  zanne sono lunghe la metà delle cifre del vampiro, in caso contrario si parla di pseudovampiri.
I vampiri della letteratura sono creature notturne  difficili da trovare, perché si mescolano in mezzo agli umani sfruttando le somiglianze che hanno con noi; allo stesso modo, anche i loro corrispettivi matematici usano la stessa tecnica per mimetizzarsi. Verrebbe da pensare, infatti, che numeri con più cifre, avendo più divisori, abbiano un carattere più vampiresco. Invece tra i numeri con 4 cifre si trovano solo 7 vampiri (1260; 1395; 1435; 1530; 1827; 2187; 6880), 155 con sei cifre, 3382 con otto cifre e così via: i vampiri, pur aumentando di numero, diventano sempre meno frequenti rispetto agli altri numeri (i vampiri crescono di un fattore di circa 20 mentre gli altri di un fattore 100).
Ma le mostruosità non finiscono qui. Ci sono, infatti, numeri vampiro con più paia di zanne, parecchie di più:  il numero 125460, per esempio, ne ha due paia: 204×615 e 246×510, ma esistono anche numeri con 100025 paia di zanne, come il numero 1067781345046160692992979584215948335363056972783128881420721375504640 (sono 70 cifre!).
I numeri vampiro vengono trovati tramite algoritmi computerizzati, cercarli sempre più velocemente e in modo efficiente è un buon esercizio per programmatori in erba, ma, mi raccomando, tenete sempre una testa d’aglio vicino al vostro computer, che non si sa mai!

Fonti:

Clifford Pickover- Keys to Infinite
http://primerecords.dk/vampires/