A fine agosto molti stanno ancora rientrando dalle ferie, ma la scienza non va mai in vacanza! Abbiamo riassunto per voi alcune notizie “calde” in ambito medico-biologico

Notizia #1:

L’avevamo anticipato nella puntata 211 del podcast, la terapia CAR-T è stata ufficialmente autorizzata all’uso in Europa.

Il nome CAR è l’acronimo di Chimeric Antigen Receptor, mentre T si riferisce ai linfociti T. Ma cosa significa? La tecnica consiste nel modificare i linfociti T prelevati dal paziente, modificarli in laboratorio per riconoscere il tumore e re-iniettarli nel sangue dello stesso paziente. L’introduzione del CAR all’interno del linfocita è proprio l’arma segreta che permette alla cellula T di attivarsi e distruggere il tumore. Il CAR è composto da un dominio specifico che permette di riconoscere un antigene di superficie del tumore e un dominio di attivazione del linfocita. Quando questi linfociti riconoscono l’antigene tumorale si attivano, proliferano e diventano citotossici, ovvero causano la distruzione delle cellule tumorali.

3D illustration of an immune system T cell killing a cancer cell
[Image by Shutterstock Di Meletios Verras]

Questa innovativa arma nella lotta ai tumori è già stata sperimentata in tutto il mondo, ed è autorizzata all’uso in America dal 2017. In Europa per il momento è autorizzato l’uso per i pazienti pediatrici con leucemia linfoblastica acuta e negli adulti per il linfoma diffuso a grandi cellule B. In entrambi i casi si potrà ricorrere alla terapia CarT solo in seguito al fallimento delle terapie chemioterapiche convenzionali, dal momento che la terapia è molto più costosa e richiede una procedura molto complessa, sono inoltre limitati i centri autorizzati ad applicarla.

Per quanto riguarda cure a base di CAR-T per altri tumori, sono in corso numerosi trial clinici. La difficoltà soprattutto per i tumori solidi sta nel trovare un antigene specifico e altamente espresso nel tumore che causi un attivazione specifica dei linfociti.

Notizia #2:

[Image by Shutterstock Di Jarun Ontakrai]

Ne abbiamo parlato nella puntata 217 del podcast (e in un vecchio articolo del 2015), quest’anno i casi di West Nile virus in Italia stanno continuando ad aumentare. Stando al bollettino dell’Istituto Superiore di Sanità del 30 agosto 2018, da giugno si sono verificati 334 casi umani, 131 in forma neuro-invasiva di cui 12 sono deceduti. L’aumento dei casi è legato alle condizioni climatiche favorevoli alla proliferazione delle zanzare del genere Culex, vettori della patologia. L’estate calda e piovosa ha portato alla diffusione del virus in Veneto, Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte e Sardegna. Il virus è asintomatico nell’80% dei casi, nel restante 20% i sintomi possono variare dalla febbre a complicazioni legate alla capacità del virus di infettare cellule del sistema nervoso. Può dare sintomi gravi e arrivare a causare la morte solo nell’1% dei casi. Sono a maggiore rischio gli anziani e gli immunocompromessi. Non abbiamo ancora a disposizione vaccini o antivirali, pertanto la migliore arma a oggi è quella di evitare le zanzare e di creare ambienti favorevoli alla loro proliferazione. Il comune di Padova ad esempio, ha iniziato a distribuire gratuitamente prodotti anti larve di zanzare da utilizzare ad esempio nei sottovasi delle piante e ha iniziato una procedura di informazione porta a porta sui rischi legati a questo virus.

Notizia #3:

MAKOUA, CONGO, AFRICA – SEPTEMBER 27: A sign warns visitors that area is a Ebola infected. Signage informing visitors that it is a ebola infected area. September 27, 2013,Congo, Africa.
[Image by Shutterstock Di Sergey Uryadnikov]

Una nuova epidemia di Ebola iniziata ad agosto sta interessando il nord della Repubblica Democratica del Congo (DRC) nelle province di North Kivu e Ituri. Con l’ultimo bollettino del 28 agosto, l’OMS dichiara che al momento si sono registrati 111 casi e 75 morti. Il virus è lo Zaire Ebolavirus, lo stesso che ha interessato l’Africa occidentale nell’epidemia del 2013-2016. L’allerta è alta in quanto la provincia di North Kivu è una delle più popolate della DRC, è confinante con Uganda e Rwanda e oltre a Ebola è in atto una crisi umanitaria con una guerra civile e concomitanti epidemie.

Per quanto riguarda Ebola sono già in atto procedure di vaccinazione (di cui abbiamo parlato qui) e l’utilizzo di 5 terapie antivirali tra cui il famoso ZMapp, composto da un cocktail di anticorpi monoclonali neutralizzanti il virus.


Immagine di copertina: Medical Abstract Background; Suitable for Healthcare and Medical News Topic, di Bluemoon 1981