3’000’000’000’000. Tre bilioni o tremila miliardi. Questo è il numero di alberi che vive al momento sul nostro pianeta, secondo i dati raccolti da uno studio pubblicato su Nature da un gruppo di ricerca guidato da T. W. Crowther della Yale University.

Lo studio ha impegnato un gran numero di ricercatori, quasi quaranta, ma certamente non sufficiente per una conta degli alberi sparsi sul globo, uno a uno. Come spesso capita per lo studio di dati distribuiti nello spazio si è resa necessaria una stima, basata su un modello la cui validità è stata testata con metodi statistici. Se è vero che non dobbiamo immaginarci gli autori di questo studio come esploratori di boschi e foreste, ma piuttosto come esperti informatici, è anche vero che il modello prodotto è basato su una solida raccolta di più di quattrocentomila rilevazioni sul campo, distribuite tra i quattordici biomi terrestri (regioni caratterizzate da comunità biologiche e condizioni climatiche distinte e uniche). I dati reali sono stati integrati in un algoritmo che consente di proiettarli sulle aree del modo non direttamente coperte dalle rilevazioni. Per fare una stima accurata hanno tenuto conto dei vari fattori che influenzano la presenza e la crescita degli alberi: la temperatura, le precipitazioni, le variazioni stagionali, le caratteristiche topografiche del territorio come l’altitudine, la latitudine e le irregolarità, ma anche le caratteristiche tipiche di ciascun bioma e la presenza di insediamenti umani.

Le foreste tropicali umide sono il bioma con la più alta biodiversità vegetale e con il maggior numero di alberi del mondo, quasi 800 miliardi. Come regola generale, si osserva una correlazione tra la densità della copertura arborea e i fattori climatici: l’abbondanza di alberi aumenta al crescere delle temperature e la disponibilità d’acqua. Ci sono però importanti eccezioni. Non è nelle regioni tropicali che si raggiungono le più alte densità di alberi, ma a latitudini molto più basse, nella foresta boreale. Qui la biodiversità vegetale è ridotta, ma ci vivono quasi un quarto degli alberi presenti sul nostro pianeta. Si tratta prevalentemente di conifere, che nonostante i limiti imposti dal freddo e la disponibilità di acqua, riescono a raggiungere la più alta densità del mondo. Se ci fosse più acqua, questa congelerebbe e limiterebbe la crescita degli alberi. Un’altra eccezione è quella delle praterie umide delle pianure alluvionali, che si trovano in condizioni climatiche favorevoli, ma non raggiungono alte densità arboree. Questo è probabilmente dovuto al fatto che le aree più umide sono sfruttate dall’uomo perché più produttive dal punto di vista agricolo, cosa che limita le foreste alle zone più aride di queste regioni.

L’unico fattore che influenza la copertura arborea in tutti i biomi è l’intervento diretto da parte dell’uomo, più di quanto non facciano la temperatura o l’aridità. Per ogni uomo presente sulla terra in questo momento esistono circa 400 alberi. Si stima che dall’inizio della civilizzazione umana il numero di alberi sulla terra si sia quasi dimezzato e ai ritmi attuali la deforestazione e la trasformazione dell’uso del suolo sono responsabili della perdita annuale di 15 miliardi di alberi, distribuiti su una superficie di quasi duecentomila chilometri quadrati, che equivale a due terzi dell’estensione del nostro paese. Di questo passo, nell’ipotesi che la popolazione umana globale non aumenti, i 400 alberi che esistono per ciascuno di noi si ridurrebbero a 386 nel giro di dieci anni, e a 260 in cento.

L’uomo ha da sempre utilizzato gli alberi come fonte di cibo e materie prime, ma l’importanza degli alberi è soprattutto indiretta e legata alla loro capacità di rimuovere anidride carbonica dall’atmosfera, produrre ossigeno, modulare il ciclo dell’acqua, proteggere il suolo dall’erosione e permettere l’esistenza di milioni di specie animali e vegetali. Questi nuovi dati permetteranno di intervenire in modo più accurato per la ricostituzione degli habitat e la riforestazione, e aiuteranno lo studio dei cicli biogeochimici che caratterizzano il sistema terra.

Bibliografia:
Crowther, T., Glick, H., Covey, K., Bettigole, C., Maynard, D., Thomas, S., Smith, J., Hintler, G., Duguid, M., Amatulli, G., Tuanmu, M., Jetz, W., Salas, C., Stam, C., Piotto, D., Tavani, R., Green, S., Bruce, G., Williams, S., Wiser, S., Huber, M., Hengeveld, G., Nabuurs, G., Tikhonova, E., Borchardt, P., Li, C., Powrie, L., Fischer, M., Hemp, A., Homeier, J., Cho, P., Vibrans, A., Umunay, P., Piao, S., Rowe, C., Ashton, M., Crane, P., & Bradford, M. (2015). Mapping tree density at a global scale Nature DOI: 10.1038/nature14967

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