Paolo e Simone di ritorno negli studios di Scientificast, ancora una volta cercano di approfondire in maniera semplice concetti scientifici e tecnologici traendo spunto dall’attualità scientifica.
Oggi parliamo di carta. Un interessante articolo tratto da Il Post.it cerca di spiegare da dove viene il suo odore caratteristico, tanto caro ai “detrattori” dell e-ink e degli e-book [a proposito segnalo un interessante “gadget” per chi non vuole rinunciare al piacere del profumo di carta maneggiando un Kindle :-)]
Da dove viene la carta? Qual’è il suo processo di fabbricazione? In maniera molto molto semplice, cerchiamo di rispondere a queste domande, comunque legate al suo odore così singolare. Si potrebbe spendere molto tempo sull’argomento… E può darsi che lo faremo prossimamente con un piccolo aiuto.
Silvia intervista Michele Fiore, biologo ed esperto di genetica presso l’Istituto di Biofisica del CNR di Genova. Abbiamo posto a Michele le vostre domande grazie al sondaggio che abbiamo lanciato su Facebook qualche tempo fa. 50 risposte, tutte molto gradite e diversi spunti per approfondimenti futuri. Sicuramente utilizzeremo di nuovo questo “mezzo” per determinare la rotta dei futuri interventi dei nostri esperti.
“In seguito ad un attento ascolto dell’intervista al Dott. Michele Fiore, riteniamo opportuno fare alcune precisazioni:
– la radioterapia è basata sul bombardamento della zona tumorale con radiazioni ionizzanti e non con onde radio come erroneamente detto nell’intervista
– i leucociti, definiti come una parte dei globuli bianchi, in realtà sono i globuli bianchi. In realtà l’oggetto dell’argomentazione non erano i leucociti, bensì i linfociti. Questi ultimi sono effettivamente una parte dei globuli bianchi. Le cellule LAK citate poco dopo, infatti, non sono leukocytes-activated killer, bensì liphokine-activated killer.
– in merito alle questione OGM sono stati citati due esempi: la fragola e il riso incrociati con un pesce resistente alle basse temperature. Si tratta di una diffusa leggenda metropolitana, nessuno OGM del genere è stato realmente ottenuto con successo.
Precisiamo che non possiamo e non pretendiamo di essere infallibili, quindi ringraziamo coloro che ci hanno segnalato questi errori permettendoci di procedere con un chiarimento. Torneremo presto a parlare di OGM e tumori per approfondire ulteriormente questo affascinante campo che ha catalizzato l’attenzione degli ascoltatori”
Topi che riacquistano la vista grazie al trapianto di fotorecettori. Pubblica su Nature la straordinaria scoperta un gruppo del University College of London che ha effettuato per la prima volta questo straordinario esperimento che potrà dare speranza a milioni di malati che annualmente vengono colpiti da malattie degenerative della vista. (articolo originale di Le Scienze).
Fisica applicata al complicato rapporto tra vigili urbani e cartelli di stop. Una storia vera o una bufala? Struzzi alieni alti quattro metri scorrazzano per il Friuli-Venezia Giulia. Sarà vero? Come sempre il nostro angolo delle pseudoscienze curato da Simone.
Infine due appuntamenti da non perdere:
–Fosforo 2012. Festa della Scienza a Senigallia (AN) dal 4 al 6 Maggio. Ospiti Paolo Attivissimo e Margherita Hack. QUI la pagina facebook dell’evento.
– Aperto il bando per animatori ed animatori scientifici per il Festival della Scienza 2012 a Genova. Il bando è aperto fino al 23 Maggio p.v. quindi, aspiranti animatori, affrettatevi a fare domanda. QUI articolo correlato e riferimenti.
Nuovi soci dell’associazione Scientificast: Giampaolo Prampolini, Stefano Borgato e Veronica Remondini. Grazie per il vostro sostegno!
Scusate, una precisazione sugli OGM. L’esperto ha ricicciato fuori la bufala della fragola-pesce, col gene del merluzzo (o di qualche altra specie ittica) per crescere a temperature basse. E’ una leggenda metropolitana, non è mai esistita una fragola di questo tipo. Si potrebbe anche aggiungere che alcuni problemi messi in rilievo (allergie, biodiversità, tossine sconosciute) sono comuni a TUTTE le coltivazioni di tipo vecchio e nuovo (non si capisce perché un mais modificato con radiazioni, con molto più che un singolo gene modificato, non dovrebbe influire sull’ecosistema), tra l’altro molti OGM sono in circolo ben più di 5 anni. Altra chicca, si dice che una specie OGM potrebbe creare problemi perché l’organismo umano non è abituato a una specie sconosciuta: ora, fino al secondo dopoguerra nessun occidentale aveva mai visto un kiwi, o una papaya, o un mango, né l’Homo sapiens si è evoluto avendo il minimo contatto con queste specie, e naturalmente qualcuno ne è allergico, perché gli OGM dovrebbero rappresentare un pericolo particolare? Non sarebbe sufficiente utilizzare le normali precauzioni che si usano con tutti le specie? Fai un controllo, se risulti allergico a x o y (sia OGM o no), non lo mangi. Oppure, per coerenza, dovremmo vietare qualsiasi alimento non autoctono delle nostre parti.
Non sono un particolare fan degli OGM, ad esempio quelli resistenti agli erbicidi non piacciono nemmeno a me, né credo che risolveranno la fame nel mondo, ma andrebbero criticati sui fatti scientifici con argomenti fondati, invece ho avuto l’impressione che su questo argomento l’esperto non fosse troppo ferrato e parlase per sentito dire. Peccato, occasione perduta.
Da profano dico che le cause dell’allergia potrebbe proprio essere la mancanza di “abitudine” dell’organismo. Ho ascoltato l’intervento di Michele e anche io non concordo al 100% con alcune cose ma penso che questo sia proprio il bello del mezzo. Possiamo discuterne qui, nello spazio commenti. Quindi non parlerei di occasione mancata ma di una vera occasione di confronto su cose concrete ed argomenti affascinanti.
Aspettiamo la risposta di Michele.
Aggiungo, Daniele, come sai tramite i nostri contatti puoi promuovere argomenti ed approfondimenti. Faremo del nostro meglio. Grazie, ciao.
PB
Ciao PB,
prima di tutto ti ringrazio della risposta, anzi mi scuso per il mio commento che, in effetti, è un po’ troppo rude. In particolare l’ultima frase me la potevo risparmiare. Prometto che la prossima volta, quando avessi degli appunti da fare, rileggerò due o tre volte prima di mandarli 🙂
In questo periodo sono stra-impegnato (sono ricercatore anch’io, potete immaginare…), appena possibile non mancherò di proporre approfondimenti su questo e altri temi.
Vi ringrazio del vostro impareggiabile lavoro e delle pazienza 🙂
“In seguito ad un attento ascolto dell’intervista al Dott. Michele Fiore, riteniamo opportuno fare alcune precisazioni:
– la radioterapia è basata sul bombardamento della zona tumorale con radiazioni ionizzanti e non con onde radio come erroneamente detto nell’intervista
– i leucociti, definiti come una parte dei globuli bianchi, in realtà sono i globuli bianchi. In realtà l’oggetto dell’argomentazione non erano i leucociti, bensì i linfociti. Questi ultimi sono effettivamente una parte dei globuli bianchi. Le cellule LAK citate poco dopo, infatti, non sono leukocytes-activated killer, bensì liphokine-activated killer.
– in merito alle questione OGM sono stati citati due esempi: la fragola e il riso incrociati con un pesce resistente alle basse temperature. Si tratta di una diffusa leggenda metropolitana, nessuno OGM del genere è stato realmente ottenuto con successo.
Precisiamo che non possiamo e non pretendiamo di essere infallibili, quindi ringraziamo coloro che ci hanno segnalato questi errori permettendoci di procedere con un chiarimento. Torneremo presto a parlare di OGM e tumori per approfondire ulteriormente questo affascinante campo che ha catalizzato l’attenzione degli ascoltatori”
Bella puntata!
Vi ringrazio di aver girato le mie domande a Michele Fiore, siamo stati un pò “audaci” io e Di Fino ma siamo stati ricompensati.
(la sfrontatezza romana ci aiuta)
A proposito degli errori, questo mezzo (come detto giustamente da PB) ci aiuta a verificare e controllare le notizie, questo è il suo scopo primario insieme alla divulgazione scientifica, dunque le correzioni fatte con la relativa competenza da noi ascoltatori centrano in pieno la mission del podcast e dell’associazione.
Avanti così!
L’intervento di Michele era partito un po’ male e stavo già pensando: “guarda qua il solito ricercatore con problemi di parola e espressione”, ma mano a mano che il tempo passava Michele si è sciolto e si è tranquillizzato, e l’intervista è diventata più fluida e scorrevole. Quindi voto positivo, pur con le rettifiche giunte in seguito qua sopra.
La storia degli UFO altri 4 metri girava da un po’ (io abito vicino al paese dove sono stati segnalati), e direi che è semplicemente dovuta a qualche spritz di troppo, che assieme ad una allucinazione collettiva e al classico passaparola del merluzzo che diventa uno squalo, si è tramutato in un essere extraterrestre di dimensioni gigantesche. Non andrei a scomodare gli struzzi.
Per quanto riguarda i commenti qua sopra, non sono d’accordo sul fatto che un kiwi o una patata importata dall’australia equivalga (dal punto di vista di biodiversità) ad un organismo geneticamente modificato, a meno di automaticamente considerare gli australiani aborigeni appartenenti ad una specie diversa rispetto all’uomo continentale (e le implicazioni etiche, sociologiche e antropologiche che questo comporta). Se siamo su questo pianeta, è perchè ce lo siamo meritati, come diceva H.G. Wells.
Purtroppo gli OGM sono un argomento di non facile trattazione, è un mondo ampio e soprattutto in continuo sviluppo. Nel mio intervento, purtroppo, non sono riuscito ad essere del tutto preciso, completo e corretto infatti per quanto riguarda la famosa fragola col gene di pesce, questa non è mai esistita ma ciò non toglie che spesso nei laboratori si tenti di incorporare, all’interno di un organismo, geni di un altro organismo completamente diverso per conferire al primo proprietà vantaggiose (e non solo) per se stesso e/o (io direi soprattutto) per l’uomo. Mi scuso per questo abbaglio putroppo ho valutato superficialmente la fonte senza approfondire ma l’intenzione era solo quella di riportare degli esempi, del resto errare humanum est. Per quanto riguarda gli effetti benefici o collaterali, invece, volevo asserire che solo il tempo potrà darci indicazioni, e quando ci si riferisce a periodi medio lunghi di tempo solitamente si utilizza una scala nell’ordine di anni, anche decenni. Solo in questo modo si possono analizzare appieno gli effetti di un organismo o di un alimento “nuovo” su uomo ed ecosistema circostante.Ciò non toglie che questo è un argomento, come ho già detto, molto ampio e che spesso suscita reazioni in chi si trova ad affrontarlo, col mio intervento è stata solo sfiorata la punta dell’iceberg, ci sarebbe molto altro da dire e soprattutto da capire.
Per quanto riguarda il resto, sono state generate altre imprecisioni dettate dal tentativo di non scendere troppo nel particolare e ciò mi ha portato a spigare non nel migliore dei modi ciò che avrei voluto dire. Mi scuso per queste imprecisioni ed in tutti i casi sono disposto ad accettare sia correzioni che eventuali confronti sull’argomento del resto questo è lo scopo di questo podcast.
Michele, come hai ben detto “errare humanum est”. Dovremmo tenere tutti un po’ a mente questa massima. L’importante è procedere con feedback sereni e precisazioni puntuali senza alcun timore. Grazie ancora per il tuo intervento molto interessante a nome dello staff e a nome dell’associazione Scientificast.it. A presto 🙂
A me l’intervento di Michele è piaciuto. D’altra parte nella divulgazione non si può pretendere correttezza e precisione e allo stesso tempo semplicità su argomenti così intrinsecamente complessi.