Con la puntata 22 ci congediamo. Ci vediamo a Settembre cari ascoltatori, soci, collaboratori di Scientificast!
Oggi parliamo di Supernovae. Queste spaventose esplosioni determinano la fine di alcuni tipi di stelle. Ovviamente il loro studio avviene ad anni luce di distanza (grazie al cielo) e nasconde ancora molti aspetti scientifici da svelare. Un gruppo di ricercatori ha scoperto un nuovo meccanismo di innesco di questi fenomeni celesti.
Ultimo appuntamento della stagione anche con ScientifiBook. Anna Rita e Giuliana parlano di “Non si può dividere per zero”, libro matematico di Adrian Paenza.
Dal modello atomico di Rutherford (scherzosamente chiamato l’atomo di topolino) all’equazione di Schroedinger. Dalla meccanica classica alla meccanica quantistica passando per una domanda. Perchè gli elettroni orbitano intorno al nucleo e non ci cadono sopra? Domanda di un ascoltatore alla quale cerchiamo, modestamente, di dare una risposta non banale ma comprensibile. (Approfondimento da vialattea.net)
In conclusione di puntata, Julien e Silvia ci parlano della loro vita da ricercatori presso l’ISMAR del CNR e l’Istituto di Biofisica del CNR a Genova.
Infine, un augurio corale di buone vacanze con le anticipazioni per la seconda stagione di Scientificast, a partire da settembre (a proposito, non dimenticate di rispondere al nostro sondaggio su Facebook). Buone vacanze!
Nuovi soci dell’associazione Scientificast: Diego Bertin, Davide Romanzin. Grazie per il sostegno e benvenuti!
2=1 è vecchissimo
a=b
a^2=ab
a^2-b^2=ab-b^2
(a+b)(a-b)= a(a-b)
a+b=a
2a=a
2=1
gia peccato che divido per zero
🙂 e bravo Piacca!
Bella puntata, interessante particolarmente la parte di biofisica di cui sono completamente digiuno.
Alcuni commenti sparsi:
Se una supernova esplodesse nel vicinato galattico (100 anni luce) sarebbero guai grossi… gli ultravioletti potrebbero distruggere lo strato di ozono della terra.
Una delle possibili risposte al paradossi di fermi (perchè non si vedono forme di vita intelligenti nellla galassia) potrebbe essere che le SN le friggono periodicamente.
Una stella vicina ma grazie al cielo non troppo è Betelgeuse: grande sino all’orbita di giove è lì lì per scoppiare (può essere domani o più probabilmente tra qualche secolo). Comunque se ricordo a mente bene è a 400 anni luce e non è pericolosa.
Una mia risposta personale a perchè gli elettroni non cadono sul nucleo è che se l’elettrone andasse da una parte all’altra allora irradierebbe energia sotto forma di fotoni, ma lui non va da nessuna parte perchè non sta da nessuna parte, in virtù della teoria quantistica degli orbitali. Non so se aiuta o confonde….
bravi di nuovo e buone vacanze!
marco
Grazie Marco, sicuramente hai aggiunto un pezzetto della storiella che non abbiamo raccontato per motivi di semplicità. È sempre affascinante vedere come cose così concrete come la materia possano essere descritte solo con un ausilio matematico (se vogliamo chiamarlo “astratto” facciamolo) e non visivo. Affascinante, non trovi?
semmai per la materia a livello atomico e subatomico le descrizioni “visive” sono per forza di cose approssimative senza l’ausilio matematico e una descrizione è sempre, a meno di possedere una forte immaginazione, meno formale del modello matematico.
Sono comunque difficili da comprendere. Era questo che volevo dire…
Ciao ragazzi,
innanzitutto complimenti. Li meritate.
Una piccola precisazione riguardo la discussione sulle supernove. Effettivamente negli ultimi 10-15 anni l’interesse per le SN è fortemente cresciuto non solo per questioni direttamente legate alla fisica di queste esplosioni, ma perché una sotto-famiglia di questi oggetti, le SNIa, è alla base dell’introduzione dell’idea di dark energy nella dinamica dell’universo.
In ogni caso la precisazione è legata alle reazioni nucleari che sostengono le stelle di grande massa fino alla produzione del ferro. Quello che accade non è che ad un certo punto queste reazioni diventino energeticamente troppo costose per essere efficaci all’interno delle stelle di grande massa. Accade in realtà che le reazioni di fusione di elementi più pesanti del ferro siano addirittura endoenergetiche, ovvero richiedono più energia di quanta ne producono, e difatti invece di sostenere la stella contribuirebbero a depauperare la struttura ed accrescerne l’instabilità ingenerando i vari meccanismi che portano all’esplosione stessa.
A risentirvi!
Stefano
Grazie Stefano. 🙂
Con estremo ritardo, anche io ho ascoltato la puntata. Ringrazio la redazione degli ottimi interventi e degli spunti interessanti.
Solo un appunto: l’equazione di Schroedinger è tutt’altro che complicata. E’ molto semplice dal punto di vista analitico, e la sua bellezza è straordinaria, in quanto racchiude una descrizione fisica con pochissime lettere e numeri.
Forse un’accenno al povero gatto non-morto lo si poteva fare, visto che si è parlato del principio di indeterminazione… Inoltre si poteva anche introdurre la polemica nata tra Schroedinger e i probabilisti da una parte, e Einstein e i deterministi da quell’altra, e la famosa frase: “Dio non gioca a dadi”.
Ribadisco la mia disponibilità se vorrete parlare di catena del freddo e condizionamento, visto il caldo di questi giorni, e degli effetti di questi sul Global Warming, diretto e indiretto. Non sarà scienza teorica, ma senzatro è attualità.
Ciao a tutti.