L’episodio 57 di Scientificast, complici le vacanze che hanno decimato la redazione, vi stupirà con una coppia inedita alla conduzione: PB e Ilaria.
Ilaria ci parla di una recentissima ricerca che svela i rischi della tintarella con crema solare: quando ci spalmiamo di protezione 30 e si spiaggiamo tranquilli di non fare niente di male in realtà miniamo alla sopravvivenza di un delicato ecosistema.
PER APPROFOINDIRE:
Sunscreens as a Source of Hydrogen Peroxide Production in Coastal Waters (David Sánchez-Quiles and Antonio Tovar-Sánchez, Environ. Sci. Technol., 2014, 48 (16), pp 9037–9042)
Continua l’allarme per l’epidemia di Ebola in Africa Centrale con nuovi sviluppi a riguardo di un siero sperimentale che si è dimostrato efficace nella cura di alcuni malati. Ilaria intervista Valeria Cagno, dottoranda presso il laboratorio di Virologia Molecolare dell’ Università di Torino, che ci spiega cos’è un siero, come si produce e come si sperimenta.
PER APPROFONDIRE:
– ZMapp (TM) FAQ (Mappbio.com)
PB ci parla della scoperta di una nuvola d’acqua su una stella un po’ strana e non troppo lontana da noi e poi anche di uno studio sul modo migliore di atterrare su una cometa dal terreno accidendato.
PER APPROFONDIRE
– Water clouds tentatively detected just 7 light years from Earth (Science)
– Sites picked for comet landing
Infine, per la rubrica Scientifibook, Giuliana e Anna Rita ci parlano del libro “AIDS, la verità negata” di Giovanni Maga, Il Pensiero Scientifico editore: un libro per conoscere la storia dell’AIDS, i pregiudizi che da sempre lo accompagnano, le teorie del complotto che lo circondano e soprattutto, come suggerisce il libro, capire come mai la sua esistenza viene negata, talvolta anche da parte di scienziati.
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Ciao
ho ascoltato con molta attenzione questa puntata davvero interessante , con tematiche attuali e trattate con la solita serietà.
In particolare ho trovato interessante l’intervento sulle creme solari, e mi sono fatto una domanda,vorrei sapere cosa ne pensate:
A quanto risulta da questo studio, le creme solari danneggerebbero l’ecosistema una volta a contatto con l’acqua, quindi la soluzione sarebbe quella di
1)non mettere le creme,ma ovviamente come dite nel vostro intervento si tratta di una soluzione drastica
2)mettere le creme e farsi una doccia e “pulirsi” ogni volta che si va in acqua
però anche questa seconda soluzione mi pare senza molto senso, perchè è ovvio che le creme sono fatte apposta water resistant per evitare di prendersi una insolazione in acqua, a testa, collo e spalle, dato che l’acqua riflette anche i raggi solari
quindi la mia domanda è: per quale motivo dovremmo rischiare di prendere una insolazione (o peggio, una ustione, o peggio, qualcosa di peggio alla pelle) solo per evitare danni all’ecosistema marino?
so che questa domanda rivolta a dei biologi marini può essere una provocazione, ma in realtà io mi sto davvero chiedendo se non stiamo esagerando un pò, cioè per tutelare l’ecosistema non tuteliamo la nostra pelle? mi sembra davvero una cosa assurda
non sto dicendo “chissene dell’ecosistema” , dico solo che queste due soluzioni sono entrambe senza molto senso, e come dite voi a fine intervento, bisogna aspettare che qualcuno si inventi qualche nuova molecola che non danneggia l’ambiente, come stanno facendo in Australia da quanto avete detto
tutto ciò sottolineando come sia fondamentale l’informazione e la conoscenza dei rischi, altrimenti nessuno cercherebbe una soluzione.
voi cosa pensate?
grazie, soprattutto della vostra opera di divulgazione, che ha STRAMERITATO il premio e il traguardo raggiunto
Filippo
Ciao Caro Filippo,
grazie per la domanda. In realtà altre possibili soluzioni sono:
-fare un grande uso dell’ombrellone;
-andare al mare vestiti (i nordici lo fanno) e fare il bagno con la maglietta o la muta;
-andare al mare solo dal tramonto all’alba;
-non andare al mare.
Ce ne sono tante altre anche meno drastiche credo. Il fatto è che la situazione è di difficile gestione e lascia grandi margini di decisione personale che si basa sempre sull’etica (in questo caso ecologica) di ognuno. In attesa di nuovi prodotti, meno dannosi per l’ecosistema cerchiamo comunque di non abusare di crema e magari evitare le ore più calde della giornata (qui mi sento un po’come una giornalista di Studio Aperto) in modo da provare a salvare capra e cavoli.
Ciao e grazie per i complimenti 🙂
ilaria
Ciao ragazzi, vi segnalo che questo episodio risulta offline.