I processi terapeutici possono essere lunghi ed elaborati. Spesso per pazienti cronici, i medicinali da assumere sono molti, di varia natura e con complicate pianificazioni per quanto riguarda tempi di assunzione e dosi. Si calcola che ogni anno le conseguenze di un approccio scorretto alle terapie, costi al pubblico svariati miliardi di euro a causa di un numero piuttosto elevato di ricoveri e decessi.
La chimica corre in soccorso delle tasche dello Stato e risponde alla domanda: “come ovviare alle terapie errate per dimenticanze dei pazienti?” Beh, qualcuno ha creato la pillola magica, ovviamente.

Non fraintendetemi, non stiamo parlando della panacea o di un oggetto magico uscito da qualche gioco di ruolo; abbiamo già parlato in più occasioni della chimica supramolecolare ovvero quel settore della chimica che si occupa di studiare la sintesi e il comportamento di aggregati chimici costituiti da diverse molecole in interazione tra loro, in alcuni casi macchine dal perfetto equilibrio in grado di compiere lavori semplici ma estremamente utili. In questo caso, questa disciplina è stata applicata alla medicina da un gruppo di ricercatori del Dipartimento di Ingegneria Chimica del MIT di Boston, per creare una pillola intelligente, in grado di agire nell’organismo in maniera precisa e controllata.
 
Il team di scienziati ha creato infatti un polimero supramolecolare dalle proprietà straordinarie, ottenuto aggregando più catene di un polimero già utilizzato in medicina e resistente agli acidi gastrici. La lunghezza raggiunta dal polimero e le sue proprietà elastiche, permettono un suo efficace avvolgimento in forme contenute ed ingeribili e permette anche di inglobare al suo interno il farmaco stesso, sotto forma di pillole, fino a 5 o 6 per manufatto oppure strumenti medicali quali sensori miniaturizzati per analisi e tracciamenti endogeni che già sono stati sperimentati da più gruppi di ricerca.

La forma ripiegata del device (C)-NCG [auth.3684310661078 ]

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Una volta assunto, il polimero subisce un primo svolgimento nello stomaco, dove può rimanere fino a sette giorni, formando un anello; questa serve ad evitare il passaggio diretto della super-pillola dal piloro verso l’intestino. Dopodiché il passaggio intestinale avviene per gradi, sfruttando una progressiva dissoluzione del rivestimento del polimero che anche grazie alle sue notevoli proprietà elastiche è in grado di sopportare sollecitazioni meccaniche importanti come quelle che avvengono nell’apparato digerente. Al pH neutro caratteristico dell’intestino, l’elastomero inizia a dissolversi rilasciando il farmaco (o altro strumento biomedico formato pillola) ed eliminando nel contempo ogni pericolo di ostruzione o blocco intestinale causato da sistemi simili già sperimentati in passato.
La tecnica al momento è stata studiata con successo solo in un modello animale e si preannuncia promettente anche se, come ovvio, molte sono le indagini e le modifiche necessarie prima di un trial clinico ed una efficiente applicazione sull’uomo.

L'apertura e progressiva rottura in tempi diversi (C)-NCG [auth.3684310661078 ]

L’apertura e progressiva rottura in tempi diversi (C)-NCG [auth.3684310661078 ]

Però insomma, possiamo dire che la pillola magica multifunzione, da oggi, è più vicina alla realtà. Immaginate soltanto quante applicazioni e quante problematiche questa tecnologia potrà risolvere in futuro. Per lo meno ci si dovrà ricordare di prendere la pillola, almeno una volta!
 
[Fonte: Nature]
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