Per la puntata 566, contenitori per antimateria, divulgazione della scienza e effetti della microgravità sul cervello.
L’episodio 566 si apre con Andrea che ci descrive la Penning Trap costruita al CERN per trasportare antimateria da un laboratorio all’altro, non ancora il dilitio di Star Trek… ma ci stiamo lavorando.
Giulia D’Angelo, postdoc alla Czech Technical University di Praga ha intervistato Gaia Contu, divulgatrice scientifica e dottoranda della scuola superiore Sant’Anna in social robotics sul tema della divulgazione scientifica e della ricerca.
Chiudiamo l’episodio con Anna che ci descrive gli effetti sul cervello della permanenza nello spazio, principalmente legati alla microgravità.
Conduzione: Andrea Bersani e Anna Truzzi
Montaggio: Ian Scott
Ospiti: Giulia D’Angelo intervista Gaia Contu
Immagine di copertina: Astronaut via Pixabay
Non sono un fisico, quindi scusate la domanda forse senza senso.
Si dice sempre che l’universo è formato solo di materia e che l’antimateria è sparita. Ma non potrebbe essere che metà delle galassie ecc. non sia antimateria visto che il fotone è unico e non sarebbe distinguibile da che tipo di materia viene emesso.
Ovviamente si potrebbero vedere eventuali scontri tra materia e antimateria, penso con lampi di raggi X, ma oramai la distribuzione di materia e antimateria potrebbe essere tale da non incontrarsi più.
Qualcuno mi potrebbe dare una risposta a questa domanda?
Vi seguo da tanto tempo, complimenti.