Puntata 483, in cui Leonardo e Romina si addentrano nelle camere dell’eco che si creano sui social, muovendosi lungo lo spazio dei colori dalle proprietà non proprio Riemanniane.
In questa puntata di fine ottobre, Leonardo ci parla di un articolo su Nature, di Agosto, che studia l’effetto degli algoritmi di Facebook sulla creazione di camere dell’eco e sulla polarizzazione degli utenti. Con un po’ di polemica che ci sta sempre bene.
Per l’intervento esterno, torna Scientifibook con Giuliana e Andrea Vico, che questo mese ci suggerisce:
- “Contro lo smartphone – Per una tecnologia più democratica” di Juan Carlos de Martin – ADD editore.
- “Il futuro è decrescita – Guida per un mondo post-capitalista” di Matthias Schmelzer, Andrea Vetter, Aaron Vansintijan – Ledizioni.
- “Orizzonti. Una storia globale della scienza” di James Poskett – Einaudi
- “Animali non umani” di Carl Safina – Adelphi.
- Per bambini/ragazzi: “Fiori in famiglia” di Elena Accati – Editoriale Scienza.
Romina ci parla, invece, di un altro articolo riguardante la percezione dei colori. Fino ad ora, l’insieme dei colori era stato descritto matematicamente usando le varietà Riemanniane nello spazio tridimensionale. Un nuovo studio, invece, ha mostrato che questa descrizione non è molto accurata quando si parla di come percepiamo colori molto diversi tra loro.
Per saperne di più
Conduzione: Leonardo Maccari e Romina Travaglini
Montaggio: Romina Travaglini
Ospiti: Giuliana Galati e Andrea Vico
Immagine di copertina: 2078252560 from PopTika/Shutterstock
Buona sera.
Sono un vostro ascoltatore da circa un anno. Ho seguito con molto interesse questa puntata in particolare la parte dove ha parlato Romina a proposito della proprietà non-Riemannian dello spazio colori.
L’argomento mi ha molto interessato dato che lavoro in un’azienda tessile del nord Italia.
Il tema dei colori è per un’azienda tessile-manifatturiera molto importante specialmente in questi ultimi anni dove si sta investendo molto in ricerca per trovare un modo efficace per riprodurre i colori in modo affidabile su un supporto digitale. L’obbiettivo è quello di trovare una via che consenta di abbattere i costi per lo sviluppo di una nuova collezione riducendo il numero di campioni fisici di tessuto con la conseguenza di una diminuzione dell’impatto ambientale; tutto questo è possibile realizzando una collezione dei tessuti in digitale, in sostituzione dei campioni fisici di tessuto.
Sul tema dello spazio colori ho letto alcuni testi scientifici e devo dire che Romina è stata molto brava a spiegare concetti molto difficili.
Apprendere poi che uno spazio colori RGB è di tipo non riemanniano è per me una quasi novità poichè già da tempo alcuni ricercatori si erano accorti che lo spazio X Y Z derivato dallo spazio colori RGB non era lineare; per risolvere questo problema sono stati introdotti nel tempo altri tipi di spazi colori che hanno cercato di eliminare questa non linearità, come ad esempio lo spazio colori Lab.
Faccio a voi i miei migliori complimenti per il vostro podcast.
Buona serata.
Ciao Luca,
grazie infinite per il tuo commento. Ci fa davvero piacere che tu abbia seguito con interesse l’intervento sui colori e che tu l’abbia trovato utile, dato che è vicino a quello che fai per lavoro, che, da come ne parli, sembra essere altrettanto interessante!