Puntata 426 presentata da Andrea e Marco, che parlano del futuro degli acceleratori, del loro costo energetico, di missioni usa-russia sulla stazione spaziale e sul cambiamento di colore di Betelgeuse. Intervista esterna di Giorgio a Nicola Davanzo, che si occupa di far suonare strumenti musicali a persone tetraplegiche.
Puntata 426. Ai microfoni Andrea e Marco (piove ovunque). Iniziamo con una conferenza sul futuro degli acceleratori cui ha partecipato Andrea, per poi discutere del costo energetico necessario agli acceleratori del CERN. Il costo energetico ci porta alla crisi energetica causata dal recente conflitto Ucraina-Russia. Un barlume di speranza viene dal recente lacio della Soyuz, che aveva a bordo due cosmonauti russi e uno statuinitense a seguito di un accordo NASA-Roscosmos firmato dopo l’inizio della guerra.
Come intervento esterno abbiamo Giorgio che intervista Nicola Davanzo che si occupa di sviluppare soluzioni per permettere a persone tetraplegiche di suonare strumenti musicali: Le persone tetraplegiche trovano alcune difficoltà a compiere alcune attività, tra queste suonare gli strumenti a cui siamo abituati. Al Laboratorio di Informatica Musicale dell’Università Statale di Milano, Nicola Davanzo sta sviluppando delle soluzioni per produrre musica anche senza l’uso delle mani. Grazie a sensori che sfruttano le capacità di movimento residue di testa, occhi, bocca e muscoli facciali, la musica sta diventando accessibile a più persone. A quando la possibilità di fare musica solo pensando le note?
Dopo due barze / freddure lamentele sul disastro che sono gli anelli del poDere, discutiamo di un recente articolo su MNRAS (Monthly Notices of the Royal Astronomical Society) in cui viene analizzato il cambiamento cromatico di Betelgeuse (quella che doveva esplodere ma #maiunagioia) dal blu del passato al giallo del presente. Riferimento: https://academic.oup.com/mnras/article/516/1/693/6651563?login=true
Link all’intervista di Giorgio:
Conduzione: Andrea e Marco
Montaggio: Andrea
Ospiti: Nicola Davanzo intervistato da Giorgio
Immagine di copertina: creata con openai Dall-E (e poi editati i vari layer in photoshop)