Lo scorso 6 agosto il rover robotico di NASA Curiosity ha tagliato il traguardo di un anno (terrestre) dall’arrivo su Marte. Di questa missione avevamo già scritto su queste pagine proprio un anno fa, e il primo “compleanno” del Mars Science Laboratory ci offre ora l’occasione per  stilare un primo,  parziale bilancio delle attività condotte e delle scoperte fin qui compiute dal più grande e potente robot mai arrivato sul Pianeta Rosso.

Curiosity, grazie alla fotocamera montata sul suo braccio, ha realizzato un complesso autoscatto – (C) NASA/JPL-Caltech – http://www.nasa-usa.de/mission_pages/msl/multimedia/pia16763.html#.UhPodObtl4Q

Per iniziare e per ingraziarci gli amanti delle statistiche ricordiamo alcuni “numeri” di questo impressionante laboratorio semovente:

  • Peso totale: 899 kg, dei quali 80 per strumenti scientifici
  • Lunghezza: 2.9 m, larghezza 2.7 m, altezza 2.2 m (paragonabile ad una piccola auto utilitaria)
  • Alimentazione: Generatore termoelettrico a radioisotopi (RTG), composto da 4,8 kg di biossido di Plutionio-238
  • Durata della missione prevista: circa 23 mesi terrestri (686 giorni)
  • Costo: 2,5 miliardi di dollari (*)
  • Il team di sviluppo ha impegnato 250 scienziati e 160 ingegneri
I rover marziani di NASA a confronto

I rover marziani di NASA a confronto. Da sinistra a destra Pathfinder, Mars Exploration Rover (Spirit e Opportunity), Mars Science Laboratory (Curiosity). – (C) NASA/JPL-Caltech (http://marsrovers.jpl.nasa.gov/gallery/press/opportunity/20120117a.html)

Sono principalmente cinque le risposte agli obiettivi di missione giunte fino ad ora da Curiosity:

  1. Marte ha avuto, in un lontano passato, un ambiente favorevole allo sviluppo della vita. Curiosity ha individuato tracce della “chimica” giusta: carbonio, idrogeno, ossigeno, fosforo e zolfo, ingredienti chiave per i processi biologici, sono stati mappati durante lo studio di rocce che per lungo tempo sono rimaste immerse nell’acqua. E proprio le caratteristiche del liquido catalizzatore della vita sulla Terra sono risultate molto interessanti: dallo studio dei primi campioni raccolti dagli strati interni di una formazione rocciosa gli scienziati NASA hanno  confermato bassa salinità dell’acqua, che era forse potabile, nonché la presenza di minerali argillosi.
  2. Ci sono prove concrete della presenza di un antico bacino idrico nella zona del cratere Gale. Le rocce levigate e i ciottoli che caratterizzano la zona di atterraggio di Curiosity (il Gale Crater), così come la distribuzione del materiale sul suolo, sembrano confermare la presenza molto prolungata nel tempo di un flusso d’acqua liquida profondo almeno una quarantina di centimetri.
  3. Il viaggio verso Marte oggi è troppo rischioso per la salute degli astronauti. Lo strumento RAD, lasciato appositamente attivo durante il volo di trasferimento Terra – Marte, ha provato che il livello di esposizione ai raggi cosmici affrontato con le attuali tecnologie di schermatura sarebbe eccessivo, pari a quasi il doppio di quanto oggi ritenuto tollerabile dalle regole NASA a tutela della salute dei suoi astronauti.
  4. Non sono state rilevate tracce di metano. Il metano è uno dei gas prodotti dagli esseri viventi come conseguenza delle loro attività biologiche, ed è quindi considerato un importante indizio a sostegno della presenza di forme di vita. Contrariamente a quanto segnalato dai satelliti in orbita Marziana in altre zone del pianeta, e quasi in contraddizione con il quadro pro-vita disegnato dalle precedenti scoperte, ad oggi il “naso elettronico” di MSL i non ha percepito questa molecola. La ricerca comunque continua…
  5. La geologia del Gale Crater è molto più ricca del previsto. L’area esplorata da Curiosity sta raccontando una storia geologica molto più complessa e ricca di quanto gli scienziati si aspettassero, con la presenza di rocce ignee così come di pelite (argille, argilliti, siltiti, marne) a testimonianza dell’azione prolungata di acqua liquida. Interessante anche la presenza di vene minerali tra le crepe della roccia.

I questa sequenza filmata invece sono riassunti tutti i movimenti del rover nel bacino di Gale.

La testata online statiunitense The Atlantic ha inoltre preparato una splendida raccolta fotografica per celebrare degnamente la ricorrenza.

A parte il non ovvio fatto che a metà della sua vita utile prevista Curiosity non soffra di anomalie rilevanti, tra gli aspetti più curiosi da un punto di vista puramente ingegneristico si segnala che con il felice esito dell’atterraggio su Marte è stata provata l’efficacia dell’ambizioso sistema di landing chiamato SkyCrane (Gru Spaziale, ndr), giustamente protagonista principale dei cosiddetti “7 minuti di terrore”. Inoltre, diversamente dai predecessori Spirit e Opportunity, che hanno moltiplicato per venti volte la vita utile rispetto alle previsioni grazie alla robustezza dell’hardware e all’alimentazione elettrica a pannelli fotovoltaici, ricordiamo che il fattore limitante della missione di Curiosity sarà proprio il suo potente cuore atomico, per sua stessa natura destinato a spegnersi irreversibilmente con il decadimento della fonte radioattiva.

La missione MSL è stata fino ad ora un successo evidente, accompagnato da una campagna mediatica assolutamente perfetta: le PR  hanno saputo miscelare abilmente press release ufficiali, contenuti sul sito web della missione così come sui social networks come Twitter, Facebook, Pinterest e molte altre fonti. La politica di diffusione libera delle immagini, anche RAW, ha inoltre permesso il coinvolgimento diretto di appassionati  estremamente attivi e competenti, che spesso hanno sopperito con l’entusiasmo e l’impegno gratuito alle (poche) nicchie lasciate libere dalle comunicazioni ufficiali del JPL. Questo filmato incredibile, ad esempio, è stato realizzato da uno “space enthusiast” e ci mostra in HD, per la prima volta in assoluto, come una sonda entra nell’atmosfera di un altro pianeta e vi atterra. Incredibile.

Tornando alle fonti “ufficiali”, è possibile rivivere le emozioni del primo anno di attività di Curiosity con questo evocativo video di NASA/JPL

E’ possibile continuare a seguire le vicende della missione Mars Science Laboratory dalle pagine del sito ufficiale http://mars.nasa.gov/msl/ , oppure con gli aggiornamenti in italiano che rilasceremo su Scientificast e sulle pagine dedicate del portale Astronautinews (**)


(*) Per i lettori che stanno pensando “ma è tantissimo!” si tratta di circa 7,9 dollari per ogni cittadino americano, pari ad un paio di pacchetti di sigarette.

(**) Full disclosure: l’autore scrive principalmente per il portale AstronautiNEWS.