Grazie alle tecnologie ecologiche sviluppate e raffinate dai ricercatori aeronautici della NASA, le compagnie aeree della Nazione Americana potranno risparmiare circa 250 miliardi di dollari nei prossimi sei anni.

Queste nuove tecnologie, che sono sotto la competenza dell’Environmentally Responsible Aviation (ERA) della NASA, potrebbero ridurre il consumo di carburante delle compagnie aeree del 50%, l’inquinamento del 75% e l’inquinamento acustico a quasi un ottavo dei livelli attuali.

Secondo Jaiwon Shin, amministratore associato per la ricerca aeronautica della NASA:

Se queste tecnologie iniziano trovare la loro strada nella flotta della compagnia aerea, i nostri computer ci mostrano che l’impatto economico potrebbe ammontare a 255 miliardi di dollari risparmiati tra il 2025 e il 2050

Creata nel 2009 e completata nel 2015, l’obiettivo della missione di ERA era di esplorare e documentare la fattibilità, i benefici e il rischio tecnico di tecnologie in grado di ridurre l’impatto ambientale del trasporto aereo. In particolare questi progetti possono essere suddivisi in tre categorie principali: tecnologia della cellula, tecnologia di propulsione e integrazione dei sistemi del veicolo.

Alcuni velivoli sperimentali sviluppati dalla NASA negli ultimi decenni.

Alcuni velivoli sperimentali sviluppati dalla NASA negli ultimi decenni.

Possiamo riassumere le più importanti scoperte nelle seguenti voci:

  • Ugelli minuscoli che rilasciano aria sulla superficie di coda verticale di un aereo, cosa che ha dimostrato che gli aerei, in futuro, potrebbero tranquillamente essere progettati con i piani di coda più piccoli, riducendo il peso e la resistenza. Questa tecnologia è stata testata utilizzando ecoDemonstrator 757, un prodotto della compagnia americana Boeing. Sono state effettuate anche prove sulla superficie relativa alle ali, per far fronte a eventuali errori dovuti ai residui di costruzione presenti.
  • Un nuovo processo per cucire insieme grandi sezioni di materiali compositi leggeri per creare strutture resistenti ai danni: aeromobili fatti in questa maniera peserebbero il 20% in meno rispetto a un velivolo interamente composto di metallo.
  • una nuova tecnologia, sviluppata con l’aiuto dell’Accademia Aeronautica, di morphing wing che permette a un aereo di estendere senza problemi i suoi flap, senza lasciare resistenza indotta, e diminuendo il rumore generato dall’aria che fluisce attraverso gli ugelli. Flexsys e Aviation Partners di Seattle hanno già annunciato l’intenzione di voler commercializzare questa tecnologia.
  • Migliorare, con l’aiuto della General Electric, la progettazione dello stadio compressore di un motore a turbina e per aumentarne l’efficienza aerodinamica. Dopo i test effettuati, si sono resi conto che, con quei tipi di motore, avrebbero potuto risparmiare il 2,5% di carburante.
  • Nuovo design per una camera di combustione di motori a reazione, nel tentativo di ridurre la quantità di ossidi di azoto prodotti. Se l’obiettivo era quello di ridurre l’inquinamento generato del 75%, i test del nuovo design hanno dimostrato riduzioni addirittura vicine all’80%.
  • Nuova strumentazione per permettere agli ingegneri di ridurre il rumore generato dagli ipersostentatori alari e dal carrello durante i decolli e gli atterraggi. È stato possibile effettuare simulazioni di successo grazie all’utilizzo delle gallerie del vento in combinazione con prove di volo di base.
  • Ala ibrida, un modello in cui le ali si uniscono alla fusoliera in una linea continua e i motori a reazione sono montati sulla parte superiore del velivolo. La ricerca comprende l’uso della galleria del vento per testare quanto bene il velivolo può operare a bassa velocità e per trovare il posizionamento ottimale del motore, in modo da ridurre al minimo il consumo di carburante e il rumore generato da esso.

Queste scoperte, in definitiva, hanno gettato le basi per un futuro aereo decisamente più ecologico e tranquillo; auguriamoci che i passi procedano in questa direzione.