Immagine di copertina: Yersinia pestis bacteria which caused Bubonic Plague. 1965 (Shutterstock)
Puntata dal sapore… “Halloweeniano”(neologismo coniato in occasione di questo episodio… Fa venire i brividi al solo pronunciarlo). Ecco di cosa parliamo oggi:
Nuovo promettente vaccino per la Malaria
FESTIVAL DELLA SCIENZA – GENOVA
I nostri inviati Silvia e Julien, ci parlano del Festival delle Scienze, a Genova fino al 2 Novembre. Approfittatene per visitarlo!
Protozoi giganti nella fossa delle Marianne.
Un meteorite gigante sulla terra. Quando il disastro e’ simulato stiamo tutti tranquilli. O no?
Qui il video da YouTube del quale parlavamo in trasmissione.
Fusione fredda, esperimento E-Cat. INTERVISTIAMO IL DOTTOR CAMILLO FRANCHINI, esperto di radiochimica, in passato ricercatore del Politecnico di Monaco di Baviera e socio del CICAP.
In Svezia, un uomo tenta di di ricrearsi una centrale nucleare in cucina. Per hobby.
I Broccoli e la terapia per la BPCO.
Questo e’ tutto gente! Mi raccomando, ricordatevi che SIAMOCOMELEFRAGOLE e domani e’ giorno di FLASHMOB a Lucca.
E non dimenticatevi, se vi piace questa trasmissione e volete aiutarci a renderla sempre migliore, potete fare una donazione sul nostro conto di PayPal.
Questa puntata di Scientificast è stata offerta da Massimo Fierro (detto Nexus) che ringraziamo per la gentile donazione.
Bell’episodio… grande Pb 😉
Credete che l’intervista a Franchini abbia chiarito le idee a qualcuno?
Come fate a fare passare al pubblico una pappardella del genere? Che stava facendo Franchini, stava leggendo o di suo parla in quel modo?
Ma allora un fenomeno non può esistere se non è scrivibile formalmente? Qui si sta negando la natura, si sta mettendo la capacità dell’uomo di descrivere i fenomeni con modelli matematici al di sopra dei fenomeni stessi. E’ un assurdo.
Se si misurano dei neutroni comprimendo del granito (fenomeni piezonucleari ben sperimentati), vuol dire che in realtà si tratta di una allucinazione solo perché la reazione non è scrivibile formalmente o perché un database non può essere interrogato? E il RILIEVO SPERIMENTALE non conta nulla? Dove è finito Galileo e il metodo sperimentale?
Se gli strumenti misurano la presenza di neutroni, come si fa a fare finta di nulla e negare anche l’evidenza?
Gente come questo Franchini farebbe bloccare il mondo allo stato in cui si trova.
Negativo nel modo più assoluto. Quasi da toccarsi gli zebedei quando parla.
@Diego
Se si misurano dei neutroni comprimendo del granito (fenomeni piezonucleari ben sperimentati), vuol dire che in realtà si tratta di una allucinazione solo perché la reazione non è scrivibile formalmente o perché un database non può essere interrogato? E il RILIEVO SPERIMENTALE non conta nulla? Dove è finito Galileo e il metodo sperimentale?
Esatto, le reazioni devono poter essere scritte, altrimenti non esistono. Nel campo nucleare, se un processo non è rappresentabile da un diagramma di Feynman non esiste. Stessa cosa in chimica. Una reazione deve rispondere a una struttura formale stringente.
Capisco che per un ragioniere la cosa appaia inverosimile, ma deve adattarsi all’idea che il mondo della scienza è diverso da una partita doppia.
La fissione Carpinteri appartiene alle reazioni impossibili per più di una ragione. Per questo il suo nome e la descrizione della sua fissione non si trovano nelle banche dati.
Caro Diego, grazie per la tua critica.
Quando si parla di una nuova presunta scoperta scientifica bisogna sempre tener presente se questa scoperta è “ragionevolmente adattabile” ai modelli fin ora noti o se è completamente fuori da ogni modello ad oggi conosciuto.
Ovviamente il rilevo sperimentale ha l’ultima parola, ma in attesa della verifica, le considerazioni possono essere fatte anche sulle basi teoriche.
Se una persona dicesse di poter spiccare il volo semplicemente sbattendo le braccia, in contrasto con con modello attualmente noto, è normale che ci si chieda su quali basi fisiche si basi una tale affermazione.
In buona sostanza una verifica può essere fatta su due livelli: verificare se la persona sappia veramente volare o ragionare, in attesa della verifica, se l’affermazione abbia un senso fisico e si adatti ai modelli attuali.
Non secondario è il fatto che gran parte delle scoperte empiriche della fisica/chimica moderna confermino ipotesi teoriche (es: i neutrini),più raramente succede il contrario.
In ogni caso l’ultima domanda fatta a Franchini mi pare fughi ogni dubbio: lui auspica delle verifiche sperimentali che ad oggi non sono ancora state eseguite.
Se si verificherà la presenza di neutroni e radiazione gamma allora ci si potrà porre il problema di inserire la scoperta in un modello fisico. Fino ad allora, essere scettici e cauti affermanto che un comportamento del genere sarebbe fuori da ogni modello scientifico oggi noto, credo sia solo questione di buon senso.
La posizione di Franchini è nota nell’ambiente, non solo per quanto esposto nella intervista rilasciata qui a scientificast.it che, a parte la visione estremamente chiusa, ci sta tutta, il problema vero è che Franchini è anche contrario al fatto che l’università di Bologna effettui uno studio indipendente per verificare se e come il reattore di Andrea Rossi funzioni.
Basta cercare in rete per vedere come, da mesi, Franchini stia denigrando i professori del dipartimento di Fisica di UniBO per il fatto che parteciperanno alla ricerca e sviluppo di questo reattore una volta che il contratto, siglato in giugno, verrà effettivamente avviato dopo il pagamento delle rate da parte di Rossi.
La posizione di chiusura totale lo porta ad accusare di incompetenza i vari prof. coinvolti Levi, Ferrari, Villa, e in particolare il direttore del df prof Capiluppi. In diverse occasioni ha fatto affermazioni lesive della dignità del df e di UniBO se n’è uscito con frasi del tipo “mandereste i vostri figli a studiare al dipartimento di fisica dell’università di Bologna?”
Ultimamente ha invitato Capiluppi a discutere pubblicamente invitandolo a rispondere sulla veridicità o meno di alcune reazioni relative ad esperimenti di fusione fredda fatte da un altro gruppo (Preparata e Del Giudice e altri) relative ad uno studio commissionato da Carlo Rubbia più di dieci anni fa e che ha portato alla stesura di un rapporto interno all’Enea (rapporto 41), come se Capiluppi fosse in qualche modo responsabile o coautore di quel rapporto che comunque non ha niente a che vedere con il lavoro che il df dovrà fare sul reattore di Rossi.
Come si potrà verificare, il sig. Franchini non si limita a infangare i nomi dei porff. di Bologna, ma anche del prof. Carpinteri del politecnico di Torino e del prof. Cardone del CNR di Roma, autori questi di uno studio sulle reazioni piezonucleari durato quasi venti anni, che è valso la pubblicazione di tre articoli su Physics Letters (che è una di quelle riviste che fanno il peer review, già citato da Franchini nella vostra intervista come uno degli elementi che manca negli studi sulla fusione fredda), che è valso la pubblicazione di diversi brevetti di proprietà dello stato italiano e che probabilmente darà lustro alla scienza italiana nei prossimi anni per le possibili applicazioni pratiche che ne possono scaturire.
In particolare il prof. Carpinteri viene preso di mira perché accusato di essere professore di scienza delle costruzioni e semplice ingegnere nucleare anziché fisico o chimico nucleare, quindi, come dire, che non avrebbe le basi per quello studio, dimenticando di sottolineare che Carpinteri è da 35 anni che fa ricerca sulla dinamica della frattura dei solidi ed è autore di molti articoli a riguardo, che quindi conosce come pochi cosa succede ai solidi quando vengono portati in compressione fino a causarne la rottura. Da questi studi è derivata la scoperta dell’emissione di neutroni da parte di blocchi di granito portati in compressione fino alla rottura cioè quel fenomeno fisico che secondo Franchini non può essere vero perchè “la reazione non è scrivibile formalmente” e perché la banca dati sulle reazioni “non può essere interrogata”.
Nota bene, questo esperimento del granito che emette neuroni quando si frattura non è un esperimento sofisticato, basta avere una pressa sufficientemente potente e un rivelatore di neutroni, è replicabile tutte le volte che si vuole ed è stato mostrato anche in diretta sui telegiornali nazionali (TGR Leonardo Rai3), nonostante questo cosa dice Franchini:
“Diamo a Carpinteri l’incarico di vedere se la sua reazione è registrata dalla banca dati del BNL. Fino a quel momento è meglio stare sulle nostre”
come dire… aspettiamo che sia scritto sulla bibbia che è la terra a girare attorno al sole, nel frattempo continuiamo a non crederci.
Ciao Diego,
conosco l’ambiente della fusione fredda e ho presente quanto facilmente si alzino i toni quando la discussione si infiamma. Non è nostra intenzione alimentare polemiche gratuite che poco hanno a che fare con la ricerca scientifica. Nel nostro piccolo facciamo il possibile per divulgare un’informazione corretta, quello che dice Franchini in altre sedi è sua responsabilità. Le critiche sono assolutamente ben accette, ma non posso farmi carico io di quanto ha detto un ospite in altre sedi.
Se vuoi la mia opinione, da chimico, invece posso dirti che fino a che una nuova reazione (nucleare o meno) non viene pubblicata su una rivista peer reviewed (cioè con un controllo dei contenuti da parte di esperti del settore) mantengo il mio scetticismo. Capisco che il confine fra chiusura mentale e prudenza sia sottile, ma se uno non possiede una pressa ed un rivelatore di neutroni non può far altro che affidarsi a ciò che dicono gli esperti e non mi riferisco alle rubriche di Rai3, ma ad un team di scienziati competenti. Quando questo avverrà sarò ben felice di abbandonare la mia cautela e di acquistare un bel reattore piezonucleare. ^_^
@ Simone Angioni
Non è mia intenzione addebitare a voi la responsabilità delle affermazioni fatte da Franchini in altra sede, ci mancherebbe altro :-), dico solo che, per chi è interessato alla questione si può fare una idea più precisa di chi è questo Franchini e non limitata alle quattro(?) parole dette nella vostra intervista, che fanno capire solo in parte il personaggio.
La sua crociata contro la fusione fredda è di lunga data, quasi una missione, e non ha risparmiato offese nei confronti di chiunque se ne sia interessato, dal defunto Giuliano Preparata, al coriaceo proff. Arata e al combattivo Francesco Celani i cui scontri con Franchini sono stati riportati anche in alcuni documenti di lavori interni all’ INFN.
Riguardo al piezonucleare voglio ricordarti che esistono tre articoli che hanno passato il peer review di Physics Letters che è una delle riviste più importanti del settore.
Quello che volevo dire con la pressa e il rivelatore di neutroni (esistono in commercio rivelatori fatti con apposito gel che costano meno di cento euro) è che è un esperimento facilmente ripetibile, non serve andare alla NASA per farlo, ed è quindi decisamente difficile affermare che non è vero che da un blocco di granito portato alla rottura escono neutroni, ma non solo, l’esperimento completo dice che avviene la trasmutazione di alcuni elementi e che sono assenti i raggi gamma e questo che fa arrabbiare Franchini, perchè secondo la fisica conosciuta questo non dovrebbe essere possibile:
http://www.youtube.com/watch?v=onoqKPwVv5o
(nel video il prof. Carpinteri che sarebbe quello “senza le basi”)
Da ultimo, se vuoi acquistare un reattore che sfrutta il principio del piezonucleare, rivolgiti alla STARTEC che, sfruttando uno dei tanti brevetti scaturiti dallo studio sul piezonucleare, ha già realizzato un reattore per la generazione di neutroni partendo dal prototipo utilizzato durante la ricerca:
http://redhero.splinder.com/post/22202824/reazioni-piezonucleari-aggiornamento
come vedi c’è gente che preferisce lavorare e tira dritto per la sua strada invece che perdere tempo a criticare il lavoro altrui.
Ciao.
Sono d’accordo con quello che ha detto Diego.
L’intervista al professore mi è sembrata un pò una filippica contro tutto il lavoro sull’e-cat basata soprattutto su questioni di procedure burocratiche del mondo scientifico piuttosto che su basi scientifiche.
Sulla questione catalizzatore: l’Ing. Andrea Rossi l’ha chiamato energy catalyzer non tanto perchè avesse l’assoluta certezza che fosse un catalizzatore il suo dispositivo ma perchè non sa esattamente il tipo di reazione che avviene.
Sulla questione della misurazione del calore: è stata risolta mediante l’utilizzo degli scambiatori di calore.
Io rimango possibilista perchè anche dal’ultimo test del 28/10/2011 si è avuto un bilancio energentico molto positivo e tutto il team di professori di Bologna e Svezia mi ispirano fiducia mentre il professore da voi intervistato mi è sembrato esageratamente scettico .
Ciao
Mi dispiace non essere intervenuto prima ma sono stato fuori per il ponte.
Se la poniamo su una questione di fiducia o meno pero’, capite che entriamo quasi nel campo della fede… Che non e’ propriamente quello scientifico.
Pongo l’accento poi sul fatto che Franchini abbia espresso la sua opinione (che condividiamo qui in redazione) in questo episodio in maniera civile e penso che la discussione debba focalizzarsi sui contenuti e non sui problemi personali o cose avvenute in sedi diverse. Non penso sia questo il luogo. E con questo voglio ritenere ogni discussione in merito alla persona Franchini chiusa definitivamente.
In merito alle reazioni piezonucleare, la realtà mi sembra molto meno “certa” di quello che riferisci Diego. Non sono affatto un esperto del settore ma anche qui stiamo parlando di realtà non condivise dalla maggior parte degli scienziati, senza contare che questo tipo di tecnologia mi solleva dei forti dubbi in merito alla sostenibilita’ di una tale eventuale fonte energetica, punto che spesso in Scientificast abbiamo sottolineato.
Grazie per l’ascolto e per i commenti.
PB
Grazie per le ulteriori informazioni Diego, capisco perfettamente che l’esperimento sia “facilmente” ripetibile, però non puoi pretendere che la cosa venga verificata dalla “casalinga di Voghera”, anche se i costi fossero accessibili. Per prima cosa serve valutare bene le variabili, secondo i neutroni non sono proprio una particella simpatica con cui stare a contatto a causa della cattura neutronica e nella conseguente trasformazione di un nucleo in un altro nucleo radioattivo.
Siccome, l’esperimento è facile da rifare in laboratorio e di interessi ce ne sono tanti, sicuramente saranno decine i laboratori al mondo che cercheranno di riprodurre l’effetto per studiarlo e renderlo più efficiente e quindi presto le pubblicazioni non saranno 3, ma decine.
Come fa giustamente notare Gorky il 28 c’è stato un test utilizzando uno scambiatore di calore. Purtroppo da quanto si è capito la dimostrazione era solo rivolta ad un misterioso cliente e a pochissimi eletti. Direi per ora quindi nulla di nuovo sul fronte scientifico, personalmente attendo con ansia sviluppi. Penso che torneremo presto a parlare di questo argomento.
Su questo blog
http://22passi.blogspot.com/
è comparso un articolo che cita la vostra intervista al Professore Camillo Franchini
ciao.
volendo è facile apparire equilibrati basta far sentire anche il parere di un possibilista (che so un fisico del dipartimento di bologna o stremmenos o focardi). sentire anche l’altra campana da affiancare al negazionista.
basterebbe anche solo riportare gli articoli equilibrati (e con dati) di focus o nyteknik.
a meno che la vostra funzione non sia quella di negare invece che informare. lasciando quindi all’ascoltatore di farsi un’idea piuttosto che suggerirgliela voi (o forse imporgliela).
Volendo è facile anche capire che ogni spazio sul web ha le sue regole e i suoi modi di presentare le cose. Ma qualche internauta continua (volutamente) a non capirlo.
Rigetto quindi in pieno l’accusa di complottismo che ci è rivolta (” la vostra funzione non sia quella di negare invece che informare”, per favore!) perchè parlare di Fusione Fredda per noi è una goccia nel mare di informazioni che cerchiamo di portare alle orecchie del nostro pubblico.
Scientificast, tratta di temi scientifici in maniera semplice ma professionale e rigorosa.
Ogni articolo che citiamo, ogni notizia scientifica ha un riscontro oggettivo nella comunità accademica internazionale. E questo è un “must” che ci siamo dati sin da subito.
Non potrebbe essere altrimenti a nostro modo di vedere le cose, perchè il rischio nel rincorrere ogni nuova scoperta “annunciata” con le fanfare ma non pubblicata ed accettata da larga parte della comunità scientifica, è quello di confondere l’ascoltatore con notizie che in ultima analisi potrebbero rivelarsi poco credibili se non inesatte.
Ma lo spazio commenti è sempre aperto. E qui la discussione può sempre avvenire purchè si discuta nel merito degli argomenti presentati (ricordo che i commenti sono sottoposti a moderazione)
Se i giornalisti di NyTeknik decidono di adottare comportamenti diversi dai nostri, sono affari loro. Lo stesso vale per ogni altro blog. Ci sono decine di blog in Italia che parlano in maniera entusiasta di E-Cat ed attaccano gli scettici, no? Perchè prendersela con Scientificast.it ed accusarla di complottismo dunque, se decide di tenere una sua linea in merito?
Noi al momento non condividiamo questo entusiasmo e ne abbiamo parlato secondo una linea ben precisa, consci del fatto che sui media tradizionali spesso le informazioni sono confuse ed inesatte; ma saremo assolutamente disponibili a parlarne nuovamente, anche con chi attualmente sostiene la bontà dell’esperimento e della scoperta, se e quando ogni controversia in merito a E-Cat sarà risolta e riconosciuta dalla comunità scientifica internazionale. Con la trasparenza e la massima attenzione che diamo sempre ai nostri contenuti.
Per il momento, saluti. E grazie per l’ascolto.
PB
@drpbrock
Condivido del tutto la vostra linea editoriale di divulgazione scientifica. Finché rimarrà così continuerò a seguirvi. Mi sono permesso di “difendervi” sul blog di cui sopra. Non avete certamente bisogno di un avvocato; ma siccome in Italia la divulgazione scientifica è praticamente sparita ci manca pure che qualche anima bella attacchi voi tacciandovi persino di faziosità.
E complimenti per il lavoro!
Grazie. Dibattere è sempre utile purchè si rimanga in un contesto di costruttività. A presto! PB
@Gian
Non credo che Scientificat abbia bisogno di essere difesa da te, a parte che non è sotto attacco da chicchessia la sua redazione è benissimo in grado di fare valere le proprie ragioni.
È giusto però ribadire – a tutti – che Franchini parla per sé, non esprime la posizione della Scienza ma solo di una parte “conservatrice”, a meno di non ritenere, per una sorta di anatema, fuori della scienza i vari ricercatori di DF universitari, laboratori Infn, Enea, strutture private (e militare) in Italia – per non parlare di USA, Giappone, Russia ecc. – che da anni in ambito LENR fanno ricerche con evidenze scientifiche incontrovertibili, non per gli scienziati che ragionano come Franchini naturalmente.
Per il resto, come ho già scritto a Paolo Bianchi che è intervenuto sul mio blog, continuerò a seguire con piacere Scientificast e gli auguro tutto il successo che merita.
Cordialmente
@drpbrock
Non c’è alcuna discussione in corso “in merito alla persona Franchini”, ma in meritò a ciò che dice, il che è molto diverso. Giusto per precisare.
@Daniele
> Non credo che Scientificat abbia bisogno di essere difesa da te
Ma certo che non ne ha bisogno! Ma l’ho fatto comunque perché
– Concordo totalmente con la linea editoriale
– Non ne posso veramente più di un metodo divulgativo antiscientifico che è quello in cui sguazzano Voyager, Mistero et similia. Ce n’è già a centinania di siti generalisti che consentono di leggere tutti i pareri scientifici “democraticamente”, persino senza saperne nulla dell’argomento. Scientificast si distingue, per fortuna.
Nel merito: ma certo che Franchini parla per sè, per chi vuoi che parli? Non esiste il “portavoce unico della scienza”. Non stiamo parlando di una religione con il sio sacerdote.
In compenso esiste una scienza consolidata. Scientificast fa riferimento a questa.. Dov’è il problema? Quando c’è una scoperta nuova e viene verificata, entra a far parte delle scienza.
Intervengo giusto per precisare che lo stesso atteggiamento è stato tenuto sui recenti risultati ottenuti dal progetto OPERA. Anche in quel caso i risultati sono sorprendenti, ma ad oggi non sono ancora verificati da altri laboratori, essere prudenti è solo questione di buon senso.
Scientificast non dice che tutti gli scienziati che si occupano di LENR si sbagliano, diciamo solo che le ricerche sulle LENR sono sorprendenti e riscrivono le leggi attualmente note della chimica nucleare, quindi auspichiamo altre prove. Questo era il senso dell’intervista e mi pare che sia anche quanto ha detto Franchini. Affermazioni straordinarie richiedono prove straordinarie, noi, insieme alla maggior parte della comunità scientifica internazionale, non riteniamo che ci siano ancora state queste prove straordinarie. Mi sembra non ci sia nulla di male o di fazioso.
Mi hai anticipato di qualche minuto Simo. 🙂 Volevo appunto far notare che lo stesso atteggiamento e’ stato tenuto per l’esperimento OPERA.
@gian : dell’e-cat in tv ne hanno parlato a Rainews24 in programmi con giornalisti e professori autorevoli . Voyager e mistero non li conosco quindi non so se ne hanno parlato anche loro e in che modo.
@Gorky
> dell’e-cat in tv ne hanno parlato a Rainews24
E allora, siccome ne hanno parlato in TV è automaticamente “scienza”? A questo punto possiamo pure – è una provocazione – buttare a mare secoli di pensiero scientifico e affidarci solamente ai video su YouTube.
Non credo che Voyager e Mistero abbiano parlato dell’e-cat, ma cosa c’entra? Io stavo parlando di metodo antiscientifico, di cui i suddetti programmi sono l’eclatante (negativo) esempio.
Comunque guarda che non gira tutto intorno all’e-cat. Ci sono migliaia di altre scoperte che non vengono citate in TV o sui blog generalisti e su cui si basa il nostro progresso. Non per questo mi metto a gridare al complotto.
Ah ah ah.
Ecco un bel dialogo tra sordi. Emblematico poi l’ultimo passaggio:
-Gorky dice “… ne hanno parlato a Rainews24 … giornalisti e professori autorevoli”
-Gian risponde “E allora, siccome ne hanno parlato in TV è automaticamente scienza ?” e da li parte con la sua retorica apocalittica.
Non è atteggiamento scientifico questo. La chiusura, la sordità sono letali quanto il dogmatismo.
Nel merito poi, Franchini non ha detto nulla di sbagliato e quindi non è attaccabile. Però non ha detto tutta la verità (il fenomeno fusione fredda è una realtà anche se non è nei DB) e in più è schierato e quindi pregiudiziale. Ma in fondo, un po’ lo siamo tutti.
Rossi, ma sopratutto Focardi, il DF dell’ UniBO e i prof. svedesi, non sono “la casalinga di Voghera” e meritano comunque un maggiore credito di quanto manifestato da Franchini. Tutti questi ci hanno messo la faccia e quindi avranno sicuramente usato grande cautela. Ma non gli si può nemmeno credere ciecamente. In fondo anche Michelangelo ha fatto le sue cappelle 🙂
Giusto che una redazione abbia una propria linea editoriale ? Secondo me si. Ma attenzione, anche Emilio Fede ha una propria linea editoriale.
In conclusione il mio parere è che qui abbiamo scienziati di indubbia fama e, anche se la comunità non ha ancora validato, sarebbe stato più professionale affidarsi ad un commentatore meno compromesso (nel senso buono).
In fondo vostro scopo è divulgare no ? Volete divulgare la vostra linea editoriale o essere specchio della verità ?
Cordialmente
Marco
il fenomeno fusione fredda è una realtà anche se non è nei DB
Affermazione sorprendente. Se Lei ha la sensazione che la ff sia una realtà, significa che ha letto qualche articolo che la descrive. Se l’articolo che la descrive non si trova nelle banche dati nucleari, significa che non ha superato la recensione. Tenga presente che recentemente gli articoli sulla ff non sono accettati nemmeno da arXiv.
Un articolo non recensito va preso con le molle, anzi non deve nemmeno essere considerato.
Potrei risponderti con un evangelico: “che cos’e’ la verità? “. 🙂
Scherzi a parte, ci manteniamo sulla nostra linea.
Mi spiace, ma proprio per non rischiare di confondere l’ascoltatore, aspetteremo una piena accettazione da parte della comunità scientifica, quantomeno una pubblicazione su una fonte accreditata prima di riprendere il discorso.
Non possiamo fare eccezioni a quella che e’ la nostra linea editoriale, perche’ porterebbe ad una perdita della nostra credibilità; e capisci anche tu che perdere credibilità dopo quattro puntate della nuova serie sarebbe deleterio.
I siti ed i blog che parlano dell’argomento sono tanti e se qualcuno e’ alla ricerca di approfondimenti di taglio diverso, basta google.
Il mondo e’ bello perche’ e’ vario, si dice…
Come ho gia’ scritto, alle condizioni espresse in precedenza, saremo ben lieti di parlarne nuovamente.
Saluti.
PB
> e da li parte con la sua retorica apocalittica
Uh???
Per il tipo svedese con material radioattivo: effettivamente poteva farcela a fare la fissione casalinga, basta raggiungere la massa critica e una geometria adeguata per il materiale fissile . Il problema sarebbe il controllo della reazione, una volta avviata, non so se aveva anche sbarre di grafite pronte all’uso.
Cercando un po’ ho trovato il suo blog http://richardsreactor.blogspot.com/ dove descrive come avrebbe realizzato la fissione nella stufa: sa che bel calduccio?
Una domanda sorge spontanea: ma come cavolo si e’ protetto dalle radiazioni?
Saluti e complimenti per la trasmissione!
Mario
Bella domanda. Indagheremo 🙂 Grazie! Ciao.
PB
@gian
“Retorica apocalittica” senza offesa. Mi riferivo a quella che tu stesso hai chiamato provocazione.
Ad ogni modo trovo la tua risposta a Gorky abbastanza debole. Gli hai risposto che il fatto che se ne sia parlato in TV non significa nulla, ed è vero. Ma lui aveva detto che ne hanno parlato in TV persone degne di fiducia, mica Costantino e Lele Mora.
Poi chiedi cosa c’entra Voyager, e in effetti non c’entra, anche se tu stesso lo avevi citato (“Voyager, Mistero et similia”) a rappresentanza di quelle trasmissioni pseudo-scientifiche da cui mai e poi mai attingere. Però, permettimi, l’accostamento non è calzante visto il prestigio degli ospiti in studio nella trasmissione di RaiNews24 citata da Gorky (che ho visto su youtube).
Infine affermi che se di una scoperta non se ne parla sui media non significa che è in atto un complotto. Tutto vero, ma non è pertinente, non c’entra. Gorky e il fronte pro-ECat hanno lamentato una non corretta (o non completa) informazione riguardo all’ECat. Tutt’altra cosa.
Non voglio fare il moralista ma ragazzi se ci si arrocca sulle proprie posizioni e non si ascoltano più gli altri NON SI STA FACENDO SCIENZA, siatene almeno coscienti e poi naturalmente fate come vi pare.
Cordialmente
Marco
Qui nessuno si sta arroccando.
Come affermato da Simone, il comportamento tenuto dai responsabili dell’esperimento OPERA ad esempio è stato estremamente diverso, pur trattando argomenti di pari spessore scientifico.
Su E-Cat si sta mantentndo una linea di cautela quando troppi si lasciano andare a proclami entusiastici (ed accuse) forse troppo prematuri.
Ripeto (per l’ennesima volta), che a fronte di prove, risultati e un generale riconoscimento della bontà dell’esperimento E-Cat (che non si è ancora visto ad oggi) ne riparleremo.
Se RAI, Voyager, NyTeknik o chiunque altro decide di tenere altri comportamenti è liberissimo di farlo.
Noi non vogliamo imporre la nostra verità. Chi siamo noi per imporre verità? Chiunque sul web può informarsi da chi meglio crede e guai se no fosse così.
Scientificast è una voce all’interno di un dibattito più ampio, come questo scambio di commenti dimostra. Come tale andrebbe rispettata.
Questo in risposta a chi ci sta velatamente accusando di complottismo.
Accusa che respingiamo e continueremo a respingere.
Saluti.
PB
Finalmente sono riuscito ad avere il tempo per ascoltare la puntata.
Devo dire che è indubitalmente la peggiore delle 4 fino ad ora ascoltate, e in particolare mi sono molto annoiato durante il collegamento da Genova. Che senso possa avere buttare mezzora di podcast per sciorinare la lettura di un volantino della fiera della scienza o quello che era, non lo capisco assolutamente. Tra l’altro dal punto di vista scientifico non ha nè aggiunto nè tolto niente, e aggiungo: invitare una laureata in fisica per leggere l’agenda degli appuntamenti di questa fiera mi è sembrato offensivo e dissacrante.
Secondariamente mi ha molto scandalizzato l’intervento di Franchini. Risponde a domande precise, leggendo da un canovaccio mal scritto, e dal quale non riesce nemmeno a leggere con proprietà, al punto da sembrare malato di dislessia.
Incredibile il momento di imbarazzo di Franchini dopo la domanda: “Che differenza c’è da fusione fredda e calda”, ed è toccato all’intervistatore togliere le castagne dal fuoco.
Sono rimasto poi costernato dalla frase “non c’è gamma, non c’è fusione”, che semplicemente qualifica come miope l’interlocutore. Mi domando cosa avrebbe detto Galileo, scopritore della gravitazione prima che Newton teorizzasse la forza gravitazionale.
E’ necessario cambiare registro, questa non è divulgazione di scienza. E’ pubblicità di una fiera, seguita dalla lettura di una velina predigerita.
E’ una critica costruttiva, e spero che venga ascoltata.
Alessandro,
in merito al Festival della Scienza di Genova vale la risposta di Silvia, direttamente tirata in causa.
Devo dire comunque che la tua mi è sembrata comunque una visione molto ingenerosa rispetto al festival di divulgazione scientifica maggiore nel paese.
Ti confermo a proposito, dato l’importanza dell’evento, che ne parleremo anche i prossimi anni. E tra “fiera” e “festival” poi, c’è una bella differenza.
Se si fa cultura scientifica, noi ci siamo e ci saremo. Dato che non ci innalziamo ad “unica fonte” di divulgazione, è giusto fare pubblicità a realtà diverse dalla nostra e come in questo caso, più che valide (anche più di scientificast!).
In merito a Franchini, tralascio il commento sui toni utilizzati. Non mi sono piaciuti comunque ma è una questione soggettiva. Ti spiego come la vedo io e comunque non credere che non teniamo conto dei pareri degli ascoltatori (e a maggior ragione del tuo).
Devi capire anzitutto che non tutti hanno dimestichezza con il microfono e leggere qualcosa può essere la soluzione. Alcuni podcaster attivi ancora leggono da un canovaccio e io stesso all’inizio della mia “carriera” ho fatto altrettanto. Può sembrare banale, ma leggere è un modo per vincere quel timore reverenziale per il microfono che ci accompagna fin da bambini.
Riguardo ai concetti espressi nell’intervista, piaccia o meno, Franchini è un professionista del settore nucleare. Come tutti può “inciampare” nell’esprimere un concetto davanti al microfono (vedi sopra) e non per questo credo meriti di essere “impallinato”.
Non voglio ridurre nuovamente il tutto allo scontro all’eterna lotta “teorici” vs “sperimentali” perchè in questo caso il discorso è diverso: come ho già avuto modo di dire almeno due volte in questa serie di commenti, a fronte di una evidenza scientifica riconosciuta al lavoro su E-Cat (ad oggi non c’è! Partiamo da qui!) ne riparleremo più che volentieri, se vuoi te lo firmo!
A nostro modo di vedere le cose, parlare di fenomeni fisici non dimostrati e poco chiari (per volontà stessa dell’inventore), NON è divulgazione della scienza.
Ciao. PB
@Mandelli
Sono rimasto poi costernato dalla frase “non c’è gamma, non c’è fusione”, che semplicemente qualifica come miope l’interlocutore.
Cosa intende Mandelli, che esistono reazioni nucleari senza produzione di gamma di rilassamento del nucleo figlio? Me ne citi una sola.
Essendo ormai esperto di blog, è possibile che Mandelli sia un ingegnere informatico (faccio per dire) appassionato di reazioni nucleari. Non mi sembra un sapiente da quello che scrive. E’ il caso di metterlo alla prova. Mi sembra parecchio strafigo.
Caro Alessandro, grazie per averci dato il tuo parere. Ti rispondo brevemente solo per quel che riguarda l’intervento sul festival. Mi spiace molto che tu ti sia annoiato e che abbia ritenuto addirittura offensivo il fatto che una laureata in fisica parlasse del Festival della Scienza di Genova. All’inizio mi sono presentata ed ho specificato la mia qualifica solo perchè era la prima volta che mi ascoltavate: Pb e Simone hanno chiesto a me e a Julien di raccontare qualcosa del festival perchè siamo anche genovesi e abbiamo entrambi lavorato per questa manifestazione di divulgazione scientifica che, seppur con le sue pecche, ha ormai una fama che va oltre i confini nazionali ed è comunque degna di nota. Il nostro intervento aveva l’intento di essere un commento un po’ informale ed un racconto anche di quello che abbiamo visto in prima persona. Solo negli ultimi minuti ho letto alcune cose dell’agenda che riguardavano peró avvenimenti ed appuntamenti dei giorni futuri in modo da dire, a chi avesse voluto visitare l’evento, cosa avrebbe potuto vedere ancora. Mi spiace non essere riuscita a comunicare, almeno per quello che ti riguarda, questo spirito. Un caro saluto da Genova!
@Alessandro Mandelli
Ciao Alessandro, chiaramente mi sento di intervenire, accetto la critica e ne faccio tesoro. Io e Silvia siamo stati noiosi? Mi dispiace…ma il Festival (ti prego non “fiera”) della scienza non merita di essere denigrato in questo modo…una manifestazione visitata da circa 200.000 persone ogni anno, che e’ stata ispirazione per manifestazioni simili in cina, stati uniti e molti altri paesi al mondo, l’UNICA manifestazione italiana scientifica che si possa fregiare di aver ospitato personalita’ scientifiche di fama mondiale, che tra l’altro spesso si propongono spontaneamente per l’evento senza neanche essere invitati…una delle pochissime occasioni di far capire alla gente che la scienza e’ incredibile e meravigliosa e che la ricerca e’ il motore di crescita di un paese…se vorrai il prossimo anno ti faro’ volentieri da guida al festival e sono certo che troverai argomenti per soddisfare la tua curiosita’ scientifica…
Per quanto riguarda gli altri commenti, non entro nel merito, PB e Simone hanno gia’ detto abbastanza…aggiungo solo una cosa:
avendo passato quasi 4 anni all’estero nel mondo della ricerca ogni volta che assisto a polemiche non produttive e fatte da rivalita’ personali (mi riferisco non ai commenti ma a tutti i contesti citati) mi rendo conto di quanto siamo “piccoli” in Italia…ho respirato climi di sana collaborazione e competizione all’estero…tutti si viaggia nella stessa direzione, ogni svolta deve essere confermata da dati, ed ogni svolta e’ sicuramente un successo per chi la raggiunge prima, ma anche un passo comune verso il progresso scientifico, un patrimonio di tutti…
comunque grazie a tutti per o commenti! 🙂 Avere ascoltatori-interlocutori attenti e’ sempre bello nel bene e nel male!
Saluti,
Julien
Caro Alessandro,
ti ringrazio per le critiche, sempre gradite.
Era da qualche giorno che cercavo di ritagliarmi un po’ di tempo per chiarire la questione sulla scelta di Franchini. Volevo farlo nella prossima puntata, ma colgo l’occasione per scrivere due righe adesso.
Mi spiace se Franchini non è stato brillante nella comunicazione, ma non tutti sono abituati a parlare alla radio o a rispondere a domande dirette. Alcuni ci riescono spontaneamente, altri no. Personalmente ho abbandonato da anni l’idea di prepararmi un canovaccio scritto, optando per una serie di punti molto sintetici che mi ricordano banalmente i vari argomenti da toccare. Franchini, alle mie domande, ha preferito scrivere un testo e seguirlo durate l’intervista. Concordo che alla fine il suo intervento è parso troppo “impostato” e la controindicazione di leggere un testo è quella di rischiare di perdersi.
Per quanto riguarda la domanda su fusione calda o fusione fredda non si è trattato di imbarazzo, ma di dimenticanza. Nella bozza di risposte che mi aveva fornito Camillo avevo notato un frequente ricorso a termini tecnici e a concetti dati per scontato. Avevo quindi suggerito di aggiungere in quella domanda, una parte nella quale si diceva che la fusione “calda” da confrontare con quella “fredda” non è quella delle bombe H, ma quella ottenuta in condizioni controllabili. Il tutto semplicemente per rendere il tutto più fruibile ai non addetti ai lavori. Il mio ruolo è stato semplicemente quello di fare l’introduzione alla risposta, perchè evidentemente Camillo se ne era dimenticato.
In generale, la scelta è ricaduta su Franchini in quanto l’unico nome della radiochimica italiana che si è occupato nel dettaglio di fusione fredda ed ha un curriculum ed un’esperienza di tutto rispetto, che pochi in Italia possono vantare. Questo mi permette di sottolineare un altro aspetto sul quale abbiamo rifondato scientificast.it: prendere uno scienziato, farlo intervistare ad un giornalista e poi far scrivere l’articolo ad un professionista, sicuramente garantisce un risultato ottimo dal punto di vista della comunicazione. Questo lo fanno già tutte le testate generaliste e molte trasmissioni televisive con gli strafalcioni che ben conosciamo.
Scientificast.it preferisce prendere l’esperto e dargli la parola cercando di rendere il più possibile divulgativo un argomento che normalmente sarebbe esclusiva solo di pochi addetti ai lavori. Certamente l’esperto non è un comunicatore nato, nella vita ha sempre fatto altro, ma contiamo che l’inesperienza nella divulgazione sia compensata dal rigore e dalla competenza. Franchini è un chimico nucleare tra i migliori, ormai vista l’età, è in pensione, ma per buona parte della sua vita ha masticato pane e reazioni nucleari, è davvero così importante se il suo livello di comunicazione non è elevatissimo?
Per quanto riguarda l’accusa di miopia, qui bisogna fare un bel discorso. Ho sentito spesso citare grandi scienziati del passato allo scopo di far passare il concetto che “ci sono più cose in cielo e in terra, Orazio, di quante ne sogni la tua filosofia”.
Ti chiedi cosa avrebbe detto Galileo della gravitazione prima di Newton? Avrebbe detto la stessa cosa che avrebbe detto Newton prima di Einstein, ovvero la stessa cosa che ha detto Franchini. Il fatto che ci siano state evoluzioni nella teoria della gravitazione, così come in tutti i modelli scientifici sviluppati nei secoli, non significa che sia necessario accettare tutto a priori.
Franchini ha detto una cosa che oggi è assolutamente vera e assodata: “niente gamma, niente fusione”. Questo sarà vero sempre? Non lo sappiamo. Magari domani qualcuno scoprirà qualcosa di diverso, ma quando si fa informazione corretta, non si può fare altro che riportare quanto ad oggi è assodato, visto che nessuno conosce il futuro.
Il viaggio della scienza è come il cammino di un uomo, se lo si ferma dopo 10 anni di cammino e gli si pongono alcune domande lui risponderà in tutta onesta in base al suo vissuto. Se non avesse mai visto il mare, lui potrebbe escludere l’ipotesi di una distesa d’acqua di cui non si vede la fine. Dopo altri 10 anni, ponendo le stesse domande probabilmente si otterrebbero risposte diverse e magari questa volta avrebbe un’idea diversa sul mare, ma questo non significa che sia stato miope ad escludere l’ipotesi in prima battuta. Se la scienza non procedesse in questo modo, allora il viandante dovrebbe accettare a priori non solo la possibilità di una vasta distesa d’acqua, ma anche quella che afferma l’esistenza di un paese dove piovono caramelle, o qualunque altra ipotesi non ancora verificata.
Nel mare di ipotesi formulabili solo alcune sono vere, a priori non si può dire quali lo siano e quali no, quindi quando si racconta lo stato dell’arte in un certo campo è bene limitarsi a ciò che per ora è certo. Domani ci saranno altre certezze e in quel caso non mancheremo di parlarne.
A presto
Simone
Buonasera,
mi intrometto quatta quatta fra questo mare di commenti..
Volevo dire che quando avete spiegato gli studi sui probabili effetti dell’impatto di un asteroide sulla Terra mi è subito venuto alla mente l’evento di Tunguska del 1908. In Siberia non c’è stato effettivamente alcun impatto diretto sul terreno, ma sembra che l’esplosione sia avvenuta nell’atmosfera, a pochi chilometri d’altezza. Gli effetti dell’onda d’urto si sentirono persino a Londra. E addirittura diversi giorni PRIMA si percepivano eventi particolari come un’elevata attività sismica, strani suoni e bagliori nel cielo a causa dell’elettrificazione del corpo celeste, folate di calore… Diciamo che l’abbiamo scampata bella!
P.S. Acconsento all’utilizzo della mia piccola donazione per la creazione della fionda 😉
Ciao Veronica,
quanto avvenuto a Tunguska è estremamente affascinante, tu hai dato qualche nozione, ma mi sembra un ottimo spunto per una puntata futura. Direi che l’argomento merita un approfondimento. ^_^
Grazie per il contributo
Simone
Grazie a tutti per le risposte. Forse il mio intervento è stato troppo di “pancia”, e ne be scuso, ma continuo a sostenerne il contenuto.
Per quanto riguarda l’importanza o meno del livello di abilità alla comunicazione, direi che per partecipare come divulgatore ad un podcast è un prerequisito fondamentale, perchè arrivare alla pensione senza sapere parlare o spiegarsi con proprietà di termini, è molto triste. In ogni caso, non si può avere problemi a parlare con abilità del proprio argomento, se si ha competenza in merito. Siamo al 35° post di questo blog, ma tornate al primo (quello di Diego). Mi sembra che avesse già una settimana fa espresso le medesime perplessità.
Ribadisco la mia disponibilità a contribuire al podcast, e vi contatterò privatamente per sottoporvi una mia proposta.
Grazie a te nuovamente per aver chiarito il tuo pensiero.
Per rispondere alla tua opinione ti racconto una cosa che forse molti sapranno ma e’ interessante e viene in aiuto della mia tesi gia’ esposta in merito alla capacita’ di comunicare.
Se ne avrai occasione leggiti la storia di James Hutton, uno dei padri fondatori della Geologia moderna. Uomo dalle intuizioni straordinarie, alcune delle quali ancora oggi attuali…
Tuttavia un pessimo divulgatore: non aveva il dono di mettere nero su bianco le proprie idee in una maniera comprensibile all’uomo tanto che alcuni colleghi di altre discipline ebbero cura di tradurre il suo famoso “A Theory of the Earth with Proofs and Illustrations” con una prosa molto piu’ comprensibile.
Ecco. Questo dovrebbe darti un esempio di come potresti sbagliarti nel dire che: “non si può avere problemi a parlare con abilità del proprio argomento, se si ha competenza in merito”.
Ciao.
PB
Non facciamo confusione tra abilità di comunicazione e proprietà di linguaggio sul proprio argomento. Franchini si è assolutamente espresso con proprietà di linguaggio, il problema al massimo è proprio il contrario, cioè chiedere ad una persona che è abituata a parlare con tecnici del settore, di spiegarsi in termini semplici e comprensibili.
Sono comunque d’accordo essere che un buon comunicatore sia un prerequisito per parlare in un podcast , ma anche essere ben preparati e competenti è un prerequisito per un nostro podcast. Insomma a volte è necessario mediare, dico questo pur condividendo la tua critica sul fatto che l’intervista risulti abbastanza impostata.
In ogni caso cercheremo di stare più attenti in futuro per rendere le interviste meno rigide e più scorrevoli.
A presto
Simone
Una sola riga per aggiungere un’ulteriore appunto a quanto esposto da Franchini, che sostiene che le reazioni nucleari per essere tali devono essere documentate presso l’IAEA. Per chi non lo sapesse è l’agenzia nucleare che elogiò l’Iran negli anni 80 per la piena collaborazione che stava dando agli ispettori internazionali, salvo poi ricredersi dopo la prima guerra del golfo, quando divenne chiaro che l’Iran era molto progredita nella ricerca nucleare, all’insaputa dell’IAEA.
La stessa IAEA convinse il mondo alla rimozione dell’embargo alla Libia nel 2003. Oggi si scoperto che la Libia già possedeva Uranio yellowcake già da allora.
Questo tanto per dare un’idea a tutti di cosa è e da chi è composta l’IAEA.
Mi contattate privatamente a mandelli punto alessandro chiocciola alice punto it per darmi i vostri contatti? Grazie.
Allora, un paio di commenti anche dal “produttore esecutivo” di questa puntata (evvai, fionda in arrivo!), nonche’ scienziato a sua volta (e megalomane, visto che usa la terza persona):
– per quanto apprezzabile ho trovato l’intervento di Franchini decisamente inintelleggibile, al contrario di quello della prof. Muciaccia durante lo scorso episodio
– sarebbe stato interessante che aveste esposto le ragioni per cui la dimostrazione di e-cat non puo’ essere ritenuta valida dal punto di vista scientifico (ce ne sono diverse e sono inoppugnabili)
– bello l’intervento da Genova, ma forse un po’ troppo lungo (non me ne vogliano l’amico Julien e Silvia)
Mi permetto di rispondere ai vari sostenitori della fusione fredda che hanno commentato precedentemente: nessuno vuole negare il metodo empirico, ma anche nell’esecuzione di esperimenti e dimostrazioni e’ necessario assicurarsi di rispettare determinati accorgimenti che garantiscano condizioni iniziali quanto piu’ note possibile, misure il piu’ precise possibili, la minimizzazione di influenze esterne e la ripetibilita’ dei risultati.
Riguardo l’e-cat in particolare del suo funzionamento non si sa un accidente di niente a parte quello che sostiene l’ideatore della black-box (ovvero: fidatevi di quel che dico, che non e’ propriamente un modo di fare scientifico).
Cio’ detto, e’ mio auspicio che gli studi sulla fusione fredda continuino e che, chissa’, si sia un giorno in grado di fornirne un modello sufficientemente accurato da essere largamente accettato nella comunita’, dando quindi vita commerciale a fonti di energia sostanzialmente pulita e facilmente producibile. Il tutto nel rispetto del metodo scientifico.
Questo tanto per dare un’idea a tutti di cosa è e da chi è composta l’IAEA.
Se non le piace l’IAEA, interroghi la banca dati del Brookhaven National Laboratory, oppure quella giapponese, francese, russa, ungherese, quello dello Stato che offre le migliori garanzie di affidabilità dal Suo punto di vista.
Io affermo che non una sola reazione LENR è segnalata in quelle banche dati, aggiornate con cadenza quasi mensile.
Significa che le LENR non fanno parte del patrimonio delle conoscenze scientifiche.
@Simone
Mi spiace se Franchini non è stato brillante nella comunicazione
C’è da scusarsi con Alessandro per questo? Non sappiamo nemmeno se sia un esperto di reazioni nucleari, è questo che conta in questo blog. Se ritenete che sia il caso, io sono pronto a rispondere per scritto a domande scritte, così si evita il problema dell’esposizione. Disponibile quando vi pare.
A giudicare dai messaggi, Alessandro è esperto di reazioni nucleari quanto un ginecologo. Mettiamolo alla prova.
Ciao Camillo,
Alessandro, indipendentemente da chi sia e cosa faccia nella vita, è un ascoltatore che si è lamentato. Ho solo espresso il mio rammarico se quell’intervista non gli è piaciuta. D’altro cando ho ribadito poche righe sotto che noi puntiamo ad avere degli esperti e non dei comunicatori professionisti, quindi è possibile che di tanto in tanto qualcuno soddisfi tutti gli ascoltatori.
In generale, però, siamo stati bravi fino ad oggi a non alzare troppo i toni e la discussione sembrava conclusa evitando le solite inutili polemiche.
Non mi pare davvero il caso di sfidare i lettori ad una gara a chi conosce meglio la radiochimica e la fisica nucleare.
@Diego
Ultimamente ha invitato Capiluppi a discutere pubblicamente invitandolo a rispondere sulla veridicità o meno di alcune reazioni relative ad esperimenti di fusione fredda fatte da un altro gruppo (Preparata e Del Giudice e altri) relative ad uno studio commissionato da Carlo Rubbia più di dieci anni fa e che ha portato alla stesura di un rapporto interno all’Enea (rapporto 41), come se Capiluppi fosse in qualche modo responsabile o coautore di quel rapporto che comunque non ha niente a che vedere con il lavoro che il df dovrà fare sul reattore di Rossi.
Non mi sono mai rivolto a Capiluppi per chiedergli ragione del Rapporto 41, che riguarda l’ENEA. Forse mi Lei mi confonde con qualcun altro. Del Rapporto 41 mi sono occupato solo perché tempo fa mi è stata chiesta una recensione. UniBO non è stata minimamente coinvolta in quel fallimento.
@ Daniele 22 passi d’amore e ritorno
È giusto però ribadire – a tutti – che Franchini parla per sé, non esprime la posizione della Scienza ma solo di una parte “conservatrice”, a meno di non ritenere, per una sorta di anatema, fuori della scienza i vari ricercatori di DF universitari, laboratori Infn, Enea, strutture private (e militare) in Italia – per non parlare di USA, Giappone, Russia ecc. – che da anni in ambito LENR fanno ricerche con evidenze scientifiche incontrovertibili, non per gli scienziati che ragionano come Franchini naturalmente.
Ogni tanto ci si ritrova, Daniele. Vedo che si mantiene ff.
Per non farla lunga, mi citi un solo articolo LENR che sia riportato in una qualsiasi banca dati nucleare, quella che vuole Lei. Se non c’è traccia di LENR nelle banche dati, come la mettiamo? Per me significa che le LENR non esistono, sono considerate scienza voodoo. Lei cosa ne pensa, che sono dei reazionari?
Se ha un po’ di tempo cerchi lei stesso e vedrà che silenzio. La risposta è sempre la stessa NO DATA FOUND, maiuscolo. Provi da solo, se scopre qualcosa le offro il caffè.
Quello che emerge è samizdat, letteratura carbonara. Contenti voi…
Per uscire dal corrotto mondo occidentale, provi con la banca dati giapponese. Non c’è nemmeno Arata, idolo dei nanofusori alla Celani. Nemmeno Takahashi, Mizuno, Iwamura, Itoh, Kitamura. Colpa della “parte conservatrice” della scienza.
Non mi pare davvero il caso di sfidare i lettori ad una gara a chi conosce meglio la radiochimica e la fisica nucleare.
Nessuna gara, ma solo l’informazione che non esiste solo l’IAEA a fornire dati nucleari, ma anche una quantità di istituzioni sparse in tutto il mondo. Gli studiosi possono fidarsi, perché gli aggiornamenti a volte sono mensili.
Chi ha fatto una tesi, sa che si parte sempre da una banca dati.