Si chiama “Vita” la prossima missione (incremento 52/53) di Paolo Nespoli sulla Stazione Spaziale Internazionale. La terza visita di Nespoli sulla stazione è prevista per l’estate 2017 nell’ambito della spedizione 53/54 e avverrà – come tutti i voli con equipaggio – tramite un razzo Soyuz (e capsula omonima) lanciata dal cosmodromo spaziale di Baikonur.
L’annuncio della missione è stato dallo stesso Nespoli presso la sede dell’Agenzia Spaziale Italiana alla presenza delle scuole e della stampa.
Il giorno precedente si è svolta la familiarizzazione di Paolo Nespoli con gli esperimenti italiani che effettuerà nel corso della sua missione. L’intento è di mostrare i vari apparati che dovrà utilizzare e discutere degli obiettivi scientifici e tecnologici che ci si prefigge di ottenere.
Tra gli esperimenti che saranno svolti sulla ISS citiamo Perseo, un “giubbotto ad acqua” per gli astronauti delle future missioni sulla Luna e su Marte che scherma le radiazioni in caso di eruzioni solari. Vi sono anche esperimenti di colture biologiche, come Cosm, Nanoros, Myogravity e Serims, e di fisiologia.
Tra INFN, Università di Roma Tor Vergata e Riken, istituto di ricerca giapponese, sono coinvolto nella costruzione di due apparati per lo studio delle scienze fisiche e di osservazione della terra: Mini-EUSO e LIDAL.
Mini-EUSO è un telescopio per lo studio e il monitoraggio di emissioni notturne in banda ultravioletta (UV) di origine terrestre, atmosferica e cosmica. Lo strumento è una videocamera ultra-veloce (400mila frame al secondo, rispetto alle 24 frame al secondo dei film) e ultra-sensibile, dotata di speciali lenti di Fresnel realizzate al Riken. Lo scopo è la realizzazione della prima mappa notturna nell’UV della Terra per lo studio interdisciplinare di fenomeni che vanno dai raggi cosmici, alla bioluminescenza, ai meteoriti e fulmini nell’alta atmosfera.
LIDAL è l’evoluzione dell’esperimento ALTEA e vuole studiare la composizione dell’ambiente radioattivo nello spazio. Infatti – seppur non pericolosa – a bordo della ISS vi è una quantità di radiazione 1000 volte superiore a quella che c’è sulla Terra.
Paolo – molto modestamente – ha affermato di essere un mero esecutore degli esperimenti, ma come ha dimostrato nel corso delle sue precedenti missioni, riuscirà a sfruttare appieno gli strumenti che voleranno con lui.
Immagine di copertina: NASA
Foto: Marco Casolino