Dicembre ci offre lo spettacolo del cielo invernale. Ritorna Orione in tutta la sua magnificenza verso sudest. La accompagnano Toro e Gemelli, Cane Maggiore con la luminosa Sirio, Cane Minore e la brillante Procione, e Auriga con Capella, la sua stella più nota. Queste costellazioni prendono il posto nel cielo invernale di quelle autunnali non molto ricche di stelle brillanti, ossia Pesci, Acquario e Capricorno. Ancora visibili a ovest per qualche ora dopo il tramonto il Quadrato di Pegaso, che ci ha accompagnato per tutto l’autunno, e le costellazioni di Andromeda, Perseo, Triangolo e Ariete. Fanno capolino nel cielo dalla parte opposta Leone e Cancro.

In particolare, Castore, Polluce e Wasat sono solo alcuni dei gioielli che possiamo ammirare nella costellazione dei Gemelli. Castore o Alpha Geminorum è un sistema multiplo estremamente brillante: la componente principale A è in effetti una stella di prima magnitudine, mentre la B è più debole, di magnitudine circa 2,9. Sono separate da tre secondi d’arco e possono essere separate con l’ausilio di un telescopio di almeno 250 mm. Entrambe le componenti sono in realtà esse stesse delle stelle binarie, risolvibili però solo attraverso l’analisi spettroscopica. Completa il sistema, la componente C, debole nana rossa nota anche come YY Geminorum.

Polluce o Beta Geminorum è una stella gigante giallo brillante, di prima grandezza. Wasat invece è una stella doppia, famosa perché nel 1930 “nei suoi pressi” l’astronomo Clyde Tombaugh scoprì Plutone. Sia Castore che Polluce sono visibili a occhio nudo, mentre per ammirare Wasat serve un telescopio. A sudest di Wasat giace la Nebulosa Eskimo. Scoperta nel 1787 da William Herschel è una brillante nebulosa planetaria, che ricorda una stella grande e sfocata di colore verdastro. Si suggerisce l’osservazione con un alto ingrandimento. Infine Mekbuda o 43 Zeta Geminorum è una variabile brillante, di tipo Cefeide, ammirabile a occhio nudo.

A nord ritroviamo invece le costellazioni di Boote, Corona Boreale, Orsa Maggiore, Orsa Minore, Cassiopea, Cefeo e Drago.

Eventi del mese di Dicembre 2016

Al crepuscolo del 3 Dicembre cercate Venere in congiunzione con la Luna nella costellazione del Sagittario.

La sera del 5 Dicembre ritroviamo la Luna, che si è spostata già nel capricorno, in congiunzione con Marte.

Sempre la Luna è la protagonista del cielo serale il 12 Dicembre e si porta nella costellazione del Toro, vicino alle Pleiadi e alla stella Aldebaran. In particolare, durante la notte tra il 12 e il 13 la Luna nel suo moto nel cielo occulterà molte stelle dell’ammasso aperto delle Iadi.

Continuiamo a seguire il moto della Luna che prima dell’alba del 23 Dicembre si porta in congiunzione con Giove nella costellazione della Vergine.

Verso la fine del mese, all’alba del 27 Dicembre, cercate di individuare una sottile falce di Luna in congiunzione, nella costellazione dell’Ofiuco, con Saturno. Si tratta di una sfida osservativa perché sarà difficile distinguere il pianeta nel chiarore del cielo orientale.

In generale, Dicembre è un mese favorevole per l’osservazione dei pianeti: Venere fa da padrona nelle prime ore della sera mentre Giove nelle ultime ore della notte. Mercurio è osservabile solo la prima parte del mese, poi si avvicina al Sole, diventando sempre più basso sull’orizzonte e quindi praticamente inosservabile. Anche Saturno non sarà facilmente osservabile in quanto basso sull’orizzonte. Sarà invece possibile osservare Marte nelle prime ore della notte, così come Urano che però per essere visto necessita di un telescopio.  I due pianeti si avvicineranno verso la fine dell’anno. Periodo ottimale per osservare anche Nettuno, che è al limite della visibilità a occhio nudo, quindi occorre anche in questo caso un telescopio.

Complici le notti più lunghe e la possibilità di avere più ore sia per l’osservazione visuale che per dedicarsi all’astrofotografia, Dicembre è un mese ideale per gli appassionati di stelle cadenti. Segnaliamo in particolare due sciami: le meteore Geminidi, il cui periodo di attività va dal 10 al 15 dicembre, anche se la presenza del plenilunio renderà più difficoltose le osservazioni, e le Ursidi, nelle notti tra il 21 e il 23 dicembre.  Le Geminidi prendono il nome dalla costellazione dei Gemelli, dalla quale sembrano provenire, in particolare dalle vicinanze della stella Castore. Sono comparabili in numero e luminosità alle più note Perseidi di Agosto. Le Ursidi, invece, si ipotizza siano generate dalla cometa Tuttle e sembrano provenire, come suggerisce il nome, dalla costellazione dell’Orsa Minore. Altri sciami da tenere d’occhio durante il mese sono nella prima metà del mese: le sigma Hydridi, con massimo atteso tra il 5 e il 6 dicembre, le Monocerontidi, con massimo atteso tra il 7 e l’8 dicembre; verso la fine del mese: le Lincidi, con picco il 20 dicembre e le Theta Geminidi, con picco il 25 dicembre. Si tratta di sciami minori, ma la lontananza dalla luna piena favorisce le osservazioni. Ulteriori dettagli sugli sciami meteoritici di Dicembre li trovate qui.

Quest’anno – ahimè – nessuna brillante cometa per Natale, ma potete consultare questo sito per avere gli orari dei passaggi della Stazione Spaziale Internazionale.

 

Mappa del cielo

Mappa completa del cielo di Dicembre, con l’indicazione della posizione della Luna a varie date, realizzata da Associazione Stellaria.

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Nella notte tra il 12 e il 13 Dicembre non perdete lo spettacolo offerto dalla Luna che occulterà diverse stelle nell’ammasso aperto delle Iadi. Immagine realizzata da Associazione Stellaria.

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Nelle ore che precedono l’alba del 23 Dicembre una sottile falce di Luna si porta in congiunzione con Giove nella Vergine. Immagine realizzata da Associazione Stellaria.

Nelle ore che precedono l’alba del 23 Dicembre una sottile falce di Luna si porta in congiunzione con Giove nella Vergine.  Immagine realizzata da Associazione Stellaria.

 

Bibliografia e letture consigliate:

Astronomia pratica, Autori Vari, DeAgostini, 1997

Companion to the Cosmos, John e Mary Gribbin, 1996 – in italiano: L’Universale, Astronomia, Garzanti Libri, 2004

http://stars.astro.illinois.edu/sow/sow.html

http://www.jb.man.ac.uk/astronomy/nightsky/

Immagine di copertina: la “cintura di Orione”, PlanilAstro by Shutterstock