Alle centrale di Fukushima le operazioni di bonifica e messa in sicurezza proseguono lentamente. Le perdite d’acqua continuano però senza che la TEPCO o la NRA siano ancora riuscite a contenerle. Per quanto i versamenti in mare non siano di per sé pericolosi (la radioattività versata in mare dalla centrale è trascurabile rispetto a quella già presente naturalmente) testimoniano la lentezza con cui proseguono anche operazioni semplici come quella di contenere o processare l’acqua contaminata.
Del resto fa più audience un tonno radioattivo (finto) che l’impunità della TEPCO. Mentre in Italia imperversavano bufale di fantomatici tonni radioattivi, l’ufficio del procuratore giapponese ha dichiarato che nessuno finirà in galera e nessuno sarà processato per l’incidente di Fukushima. Non vi sono prove (anche perché non le hanno cercate) che mostrino la negligenza della TEPCO.
Invece di gridare allo scandalo per reali eventi, lo (pseudo)giornalismo italiano preferisce fare audience (e quindi incassare con la pubblicità) evocando l’apocalisse imminente, causata dai reattori che starebbero per finire in acqua. Foto che mostrerebbero la radioattività versata da Fukushima nell’oceano rappresentano nel migliore dei casi l’onda di marea seguita al terremoto. Va inoltre ricordato che la radioattività versata nel mare è una frazione trascurabile di quella già presente per il potassio 40 e il carbonio 14
I reattori potrebbero finire in mare solo se venisse Godzilla o uno dei mostroni di Pacific Rim. Ricordiamo infatti che il materiale fissile dei reattori nucleari è ancora all’interno del guscio in cemento armato ed al sicuro. Questo a differenza di quanto accaduto a Chernobyl, dove il contenitore in cemento fu scoperchiato dall’esplosione (chimica). In quel caso il corium, una specie di lava artificiale radioattiva prodotta dall’intenso calore delle reazioni nucleari e dell’incendio riuscì a penetrare al piano di sotto, dove si fermò una volta raffreddatasi.
Se il Kaiju di cui sopra prendesse i reattori e li buttasse nell’oceano Pacifico questi sarebbero in buona compagnia. Vi sono infatti già sei reattori nucleari dispersi nell’Atlantico, a seguito di altrettanti incidenti a sottomarini sovietici e statunitensi. Inoltre se nel Pacifico il mare è profondo in media vari chilometri, uno di questi sommergibili – il K-27 -fu affondato dall’URSS nel mare di Kara, dove il fondale è ad appena 30 metri. Però si sa che i merluzzi dell’Artico sono immuni alla radiazione, a differenza dei tonni del Pacifico.
Marco Casolino
Scusa, ma hai qualche fonte sul fatto che il materiale fissile sia ancora contenuto nei reattori? Non per polemica, ma dalle informazioni che ho trovato in giro, par di capire che nessuno sappia con certezza se il materiale è ancora dentro o meno.
secondo te cos’è che sta scaldando l’acqua di raffreddamento?
SM
ciao,
qui http://www.tepco.co.jp/en/nu/fukushima-np/images/handouts_111130_04-e.pdf
c’e’ la spiegazione della TEPCO su perche’ il materiale fissile sia ancora sul fondo del contenitore in cemento.
Vi sono anche delle termofotografie che indicano che sia ancora li’.
Inoltre, come dice SM sotto, l’acqua nel contenitore e’ ancora moderatamente scaldata dalla “mappazza” fusa.
Se non ti fidi dei dati TEPCO (e sarebbe piu’ che comprensibile), il confronto con Chernobyl aiuta a fare una stima. In quel caso il calore dell’icnendio si e’ sommato a quello del materiale fissile nel bucare anche il contenitore in cemento. Qui non si sono raggiunte queste temperature. Inoltre anche avesse bucato il contenitore in cemento e fosse in parte fuoriuscito, il materiale fissile sarebbe stato rivelato per l’aumento di radiazione nell’edificio. In ogni caso sarebbe a poche decine di cm dal contenitore in cemento, dato che a Chernobyl con tutto quello che successe, il corium scese di appena un piano in una tubatura prima di solidificarsi.
Giustissime osservazioni.
Ma credi che qualche giornalista le prenderà sul serio? Al massimo ti chiederanno quanto ti paga la TEPCO o il governo giapponese. 🙁
Saluti,
Mauro (anche fisico, seppur venduto all’industria)
Ciao Mauro,
a me interesserebbe che soprattutto i lettori le prendessero sul serio. Comunque molti giornalisti anche contro il nucleare ascoltano il parere di tutti e spesso il dialogo e’ meno sterile di quanto si potrebbe pensare.
Purtroppo l’unica cosa che funziona davvero bene in Italia oltre alle polemiche è la totale disinformazione… Il nucleare non è un mostro, è qualcosa che potrebbe darci una mano da tanti punti di vista. Altro che fotovoltaico…
meglio il fotovoltaico senza se e senza ma. E’ infinito al contrario del nucleare e non ha il problema delle scorie.
Marco, il materiale utilizzato nei pannelli sara’ un problema in futuro. Purtroppo (e sottolineo purtroppo), anche il solare non e’ una fonte di energia a impatto zero.
In realtà la maggior parte dei materiali degli impianti dismessi è
reimpiegabile nelle lavorazioni industriali.
Comunque mi pare che mettere a confronto l’impatto ambientale di questi materiali con i rischi del nucleare sia quantomeno fantasioso.
Non ho fatto confronti. Ho solo detto che l’impatto zero non esiste.
E’ consolante sapere che se una centrale riversa acqua contaminata in mare il livello di radioattività rimane sotto la soglia di quello naturale. Non capisco perchè si debba sempre demonizzare il nucleare, visto che nemmeno in caso di incidenti può danneggiare l’ ambiente in cui viviamo. Inutile cercare di svegliare l’ opinione pubblica, l’ ignoranza in cui viviamo porta sempre e solo ad inutili speculazioni allarmistiche.
dispiace ma da qui sembra preso alla leggera , la tepco non ne esce bene , e riversare acqua radioattiva in mare….non sono un esperto del settore , col nucleare si ha ancora poca esperienza nel gestirla saluti