L’episodio 332 è zeppo di mistero: taccuini rubati (o persi), un inaspettato risultato sui neutrini solari e un’illusione creata con una mano di gomma. Se volete saperne di più, vi aspettiamo in puntata!
Apriamo la puntata 332 ringraziando chi ha partecipato al nostro super quiz all’interno della notte dei ricercatori di Pavia. Scientifiquiz è stato un successo e abbiamo tutti imparato cose interessanti, noi di Scientificast compresi. Anzi, soprattutto noi. Se vi interessasse rivedere – avete capito bene, vedere: eravamo in video! – il quiz lo trovate su youtube o alla nostra pagina Facebook.
L’episodio procede con un giallo: i taccuini di Darwin sono spariti dalla biblioteca di Cambridge, forse persi, forse rubati. Giuliano ci racconta dell’appello lanciato online dalla direttrice della biblioteca per ritrovare i taccuini perduti e di come funziona l’immensa biblioteca di Cambridge.
Nell’intervento esterno Giuliana intervista Davide D’Angelo, Fisico dell’Università di Milano, che ci racconta gli ultimi importantissimi – e inaspettati – risultati ottenuti dall’esperimento Borexino, che è riuscito a distinguere, per la prima volta, i neutrini solari del ciclo di fusione nucleare carbonio-azoto-ossigeno. Se volete saperne di più potete vedere la LIVE organizzata dall’INFN il 3 dicembre ore 14.00!
Al posto della barza brutta Giuliano ci racconta di una ricerca, secondo noi degna di IgNobel, che ha studiato quanto ci mette la testa di un personaggio di LEGO a ricomparire nella cacca dopo essere stata ingerita. Se foste curiosi, i ricercatori hanno anche condiviso un video dove mostrano come mangiare una testa di LEGO.
Anna chiude infine l’episodio parlando dell’illusione della mano di gomma – quando il cervello crede che una mano finta sia un suo arto – e di come sia possibile sfruttare questo fenomeno come terapia per alleviare il dolore di un arto fantasma.
Conduzione: Giuliano e Anna
Montaggio: Giuliano
Ospiti: Giuliana Galati, Davide D’Angelo
Immagine di copertina: Old manuscript stock photo from Scisetti Alfio/Shutterstock
Grazie Anna e Giuliano per la vostra menzione speciale!
I miei figli sono sempre intorno a me quando realizzo qualche opera, perché queste richiedono spesso settimane o mesi di ritagli di tempo libero per il completamento. In risposta alla vostra divertente domanda devo dire che alcuni pezzetti spariscono spesso. Adotto in genere l’approccio pragmatico della direttrice di Cambridge: “Saranno finiti sotto il divano, dietro il mobile, nell’aspirapolvere…”. E poi me ne dimentico. Non ho mai pensato di ispezionare la cacca dei pupi… Forse oggi avrei una collezione più ampia!
Posso comunque confermare che tutti e tre godono di ottima salute!
@Anna, un’eccezionale seconda volta! Di diritto nel cast fisso!
Ciao Ettore!
Ora sai che hai sempre fatto bene a non preoccuparti troppo dei pezzi di LEGO perduti 🙂
E grazie mille per il complimento, mi sto divertendo molto a contribuire anche al podcast, sono contenta che sia utile!
Ciao, ho sentito ora con ritardo la puntata.
Solo un commento: non hanno perso tutti i taccuini di Darwin, ma solo due, che peraltro esistono in forma scannerizzata.
Dell’arto fantasma ho letto anni fa in un libro di V. S. Ramachandran: si tratta degli stessi studi?
Trovo fantastica la vostra attività, ho seguito anche varie sessioni di Bright e il quiz
Ciao Norbert, grazie per il tuo commento e per i tuoi complimenti, ci fa sempre molto piacere sapere che la nostra attività sia utile!
Grazie per la precisazione riguardo ai taccuini e si, anche V.S. Ramachandran ha svolto studi sull’arto fantasma e sulla mirror therapy.
Grazie per la gentile risposta!
Se qualcuno dovesse interessare, i due diari “missing” sono il Notebook B e C. Sul sito Darwin online si possono trovare gli scan e la trascrizione del testo ai seguenti link liberamente accessibili:
Notebook B, con il famoso disegno dell’albero della vita, pagina 36
http://darwin-online.org.uk/content/frameset?pageseq=1&itemID=CUL-DAR121.-&viewtype=image
Notebook C
http://darwin-online.org.uk/content/frameset?pageseq=1&itemID=CUL-DAR122.-&viewtype=image
Molto interessante la parte dedicata all’arto fantasma! Ho letto un paio di anni fa “Il duello dei neurochirurghi”, un libro che consiglio moltissimo, che spiega bene i concetti delle neuroscienze. Anna nella puntata diceva che non era chiaro perchè gli arti fantasma “facciano male”. Il libro suggeriva che avviene questa sequenza di fatti: il cervello non riceve più feedback dall’arto mancante e va in crisi. Perciò manda segnali all’arto di fare qualcosa, per esempio stringere la mano o irrigidire un muscolo. Il feedback ovviamente continua a non arrivare, quindi manda nuovamente il segnale: “stringi più forte”. E in questo loop la persona percepisce crampi o la sensazione delle unghie conficcate nel palmo e non riesce ad “aprire la mano”. Ecco perchè una volta che la persona vede nello specchio l’arto agire in accordo con il cervello, il dolore scompare, perchè riesce finalmente a vedere la mano che si apre e a mandare indietro feedback. Pare anche che facendo più volte l’esercizio dello specchio, alla fine l’arto fantasma scompaia.
Ciao Valeria, grazie per il commento!
E anche per il consiglio di lettura, non conoscevo questo libro, mi piacerebbe leggerlo.
Trovo affascinante come questi risultati rendano chiaro che ciò che il cervello rappresenta è un’idea di realtà, che diventa la nostra realtà e che non è detto sia una verità oggettiva.
Grazie ancora per il suggerimento.