Dopo 40 anni, un matematico italiano vince una medaglia Fields. Perché ha vinto e che cos’è una medaglia Fields?

Chi l’avrebbe mai detto che proprio pochi giorni dopo la fine del Mondiale 2018, l’Italia sarebbe finita su tutti i giornali per un altro premio, questa volta legato alla scienza, anzi alla madre di tutte le scienze: la matematica?

Pochi giorni fa, infatti, un giovane matematico italiano ha vinto la medaglia Fields, un importantissimo riconoscimento in ambito matematico. Si tratta di Alessio Figalli, matematico romano di 34 anni che attualmente insegna all’ETH di Zurigo. L’ultimo italiano era stato, oltre 40 anni fa, Enrico Bombieri.

La medaglia Fields è un premio assegnato ogni quattro anni a quattro giovani e promettenti matematici al di sotto dei quarant’anni.

Alla base di questo limite d’età c’era il desiderio di John Charles Fields, l’ideatore del premio, di non premiare solamente singoli exploit matematici, ma contemporaneamente di indirizzare la ricerca matematica incoraggiando i vincitori a proseguire il loro lavoro scientifico.

Alessio ha vinto il premio principalmente per i suoi studi sui problemi di trasporto ottimale, noti in ambito matematico come problemi di Monge-Kantorovich. Questa branca della matematica, nata da un problema logistico affrontato da Monge per Napoleone, studia il modo più efficiente di spostare un materiale da un luogo a un altro. I risultati ottenuti da Alessio hanno, quindi, applicazioni che spaziano dalla crescita dei cristalli all’astrofisica, passando per il movimento delle nuvole.

Come da tradizione, l’annuncio è avvenuto durante la cerimonia di apertura del Congresso Internazionale dei Matematici, che quest’anno si teneva a Rio de Janeiro. Nonostante la storia ormai secolare del congresso, che dal 1900 si tiene una volta ogni quattro anni (in concomitanza con i mondiali di calcio), il premio è stato istituito solo nel 1936. Il regolamento è cambiato più volte durante gli anni, stabilizzandosi nel 1966 con l’assegnazione di un massimo di quattro medaglie.

Fa sorridere la scoperta di questo premio da parte di alcuni giornali generalisti che lo hanno definito il “Nobel per la Matematica”.

Il Nobel per la Matematica, infatti, non esiste. Se chiedete il perché a un matematico, probabilmente vi risponderà che è dovuto a Gösta Mittag-Leffler, un matematico svedese che aveva avuto una scappatella con la moglie di Nobel, il quale, preoccupato che il rivale in amore potesse vincere un premio da lui istituito, decise di escludere la matematica dalla lista dei premi.

La storia è affascinante e riscuote un discreto successo tra gli addetti ai lavori, ma è una leggenda senza nessun fondamento. Nobel, in realtà, non si sposò mai e la sua scelta di tagliare fuori la matematica dai premi Nobel, probabilmente, deriva dal fatto che non considerava la matematica una scienza in grado di apportare benefici pratici all’umanità. Probabilmente all’epoca non poteva immaginare quanto la matematica sarebbe diventata fondamentale nella società moderna con la nascita dell’informatica, del machine learning e delle telecomunicazioni.

Non essendoci un Nobel per la Matematica, possiamo considerare le medaglie Fields come un riconoscimento equivalente?

Nemmeno per sogno.

La giovane età dei vincitori differenzia in maniera significativa i medagliati Fields dai più noti laureati Nobel, che vengono invece premiati in riconoscimento di consolidate scoperte scientifiche, e quindi generalmente sono più esperti e conosciuti nel loro campo (e per questo più tendono ad essere più attempati).

I matematici, infatti, ritengono improprio assimilare i due premi, che hanno visioni completamente opposte: i Nobel sono premi per un’importante scoperta che ha contribuito al benessere dell’umanità, mentre le medaglie Fields sono un riconoscimento delle potenzialità e uno stimolo alla crescita professionale.

Oltre al senso del premio e alla fama che ne consegue, le medaglie Fields non possono competere con i Nobel nemmeno a livello economico. Mentre i Nobel conferiscono  ai vincitori un cospicuo premio in denaro che ammonta a circa 8 milioni di corone svedesi (circa 900.000 euro), i medagliati Fields si devono accontentare di 15.000 dollari canadesi, che corrispondono a circa 10.000 euro: una bella differenza!

Ma, cari matematici in erba, non disperate! Esiste un premio matematico che può essere considerato economicamente il corrispettivo del premio Nobel della matematica: il premio Abel, che da marzo 2003 viene assegnato annualmente dall’Accademia Norvegese di Scienze come riconoscimento ai “notevoli risultati scientifici ottenuti nel campo della Matematica”, ed è quindi destinato a matematici più anziani e conosciuti. Il riconoscimento economico è comparabile a quello della vittoria di un premio Nobel, arrivando a 6 milioni di corone norvegesi (poco più di 600.000 euro). Anche in matematica l’esperienza… paga!

Immagine di copertina: Shutterstock – Mathematics