Aprile è un mese di grande rinnovamento, perché marca il vero passaggio tra cielo invernale e cielo estivo. Orione e le altre splendide costellazioni invernali, che ci hanno accompagnato nei mesi di Gennaio, Febbraio e anche Marzo sono visibili ormai solo nelle prime ore della sera. In effetti, c’è un ideale passaggio di testimone tra le stelle Sirio del Cane Maggiore e Vega della Lira, con Sirio che tramonta a sud-ovest proprio mentre Vega sorge a nord-est. Come abbiamo visto, Vega dominerà il cielo nei prossimi mesi, insieme ad Arturo del Boote – le due stelle più luminose del cielo estivo, mentre Sirio aveva fatto da padrone nel cielo invernale.

Riconoscibili in cielo alcuni asterismi suggestivi quali il Triangolo di Primavera, formato dalle stelle Arturo, Spica e Denebola, e il triangolo isoscele formato da Vega, Stella Polare e Arturo.

Alla sinistra del Boote, troviamo una piccola costellazione a forma di diadema, nota come Corona Boreale, al cui centro spicca per luminosità la stella Alfecca, detta anche Gemma proprio per la sua posizione centrale che ne fa “il gioiello della corona”. Di magnitudine circa 2.23, è in realtà una variabile a eclisse. Ci sono altre due stelle variabili degne di nota nella Corona Boreale. Una è la nova ricorrente nota come T Corona Borealis o T CrB: si tratta di un sistema binario in cui una nana bianca sottrae idrogeno alla stella compagna e va incontro, ciclicamente, a esplosioni sulla sua superficie, ogni volta che si è accumulato abbastanza materiale per innescare una reazione di fusione nucleare. Nel 1866 T CrB, normalmente di magnitudine 10.8,  nella sua fase esplosiva ha superato in luminosità persino Alfecca, raggiungendo una magnitudine pari a 2!  L’altra stella variabile è R Corona Borealis o R CrB, una delle stelle variabili più studiate del cielo. Scoperta dall’inglese Edward Pigott nel 1795, R CrB è il prototipo di una categoria di stelle supergiganti variabili irregolari, chiamate RCB o per esteso variabili R Corona Borealis.  Si tratta di stelle evolute la cui superficie è caratterizzata dall’avere poco idrogeno e più alte concentrazioni di carbonio e azoto. Sono state chiamate anche novae inverse, perché sono caratterizzate da crolli rapidi e imprevedibili di luminosità per poi tornare al loro livello normale di luminosità molto più lentamente. Il meccanismo fisico responsabile delle variabilità è imputato essere dovuto alla formazione di nubi di polvere di carbonio sulla superficie della stella, ma diversi aspetti del fenomeno rimangono tuttora un mistero.       

Povera di stelle splendenti ma estesa nel cielo è invece la costellazione di Ercole, situata tra la Lira e la Corona Boreale. Ercole è nota agli appassionati del cielo perché al suo interno è possibile individuare M13, un ammasso stellare meraviglioso di oltre 300000 stelle. È il più luminoso tra gli ammassi globulari del cielo boreale, al limite della visibilità a occhio nudo, pertanto risulta facilmente osservabile con piccoli strumenti. Proprio verso M13, protagonista anche di diverse storie di fantascienza, è stato indirizzato nel 1974 il famoso messaggio di Arecibo, il primo messaggio radio inviato nello spazio nel tentativo di contattare eventuali civiltà extraterrestri, di cui vi avevamo raccontato qualche mese fa in una puntata del podcast. Nella costellazione di Ercole troviamo anche M92, un altro splendido ammasso globulare.

Visibili in cielo inoltre le costellazioni zodiacali di Toro, Gemelli, Cancro, Leone, Vergine, Bilancia e Scorpione, e le costellazioni circumpolari di Orsa Maggiore, Cassiopea e Cefeo.   

Infine, aprile è un mese speciale per tutti gli appassionati del cielo anche perché l’associazione Astronomers Without Borders organizza il Global Astronomy Month (GAM), un intero mese dedicato a eventi di divulgazione in varie parti del mondo, realizzati anche in collaborazione con altre organizzazioni. L’idea del GAM è nata in seguito al grandissimo successo riscosso nel 2009 dal progetto “100 ore di astronomia” realizzato nell’ambito del Anno internazionale dellastronomia, anno scelto dall’UNESCO per celebrare i 400 anni dalle prime osservazioni di Galileo. Tra gli eventi più popolari del GAM, annoveriamo le sessioni osservative trasmesse online dal Dr. Gianluca Masi del Virtual Telescope Project, il concorso di poesia AstroPoetry Contest e il concorso di fotografia International Earth and Sky Photo Contest, che solo nella edizione dello scorso anno ha ricevuto partecipazioni da ben 54 paesi del mondo con più di 1000 foto in competizione!

Eventi del mese di Aprile2016  

Per chi a marzo non abbia avuto possibilità, le condizioni osservative sono favorevoli – tempo atmosferico permettendo! –  a cimentarsi nella Maratona Messier 2016 anche la notte tra il 2 e il 3 aprile. Sarà purtroppo difficile però riuscire a vedere i primi oggetti serali, ovvero le galassie M74 e M77. Vi ricordo infatti che gli oggetti non vanno osservati nell’ordine numerico indicato nel catalogo, ma per pianificare le vostre osservazioni potete usare questo tool online e non dimenticate una scheda come questa per tenere nota degli oggetti osservati nel corso della notte. In occasione del GAM 2016, come tradizione da svariati anni, sarà possibile seguire la Maratona Messier online il 4 aprile dalle 18 in poi  qui, sul sito del Virtual Telescope Project.  

Il 6 aprile è visibile una congiunzione tra Venere e un sottilissimo spicchio di Luna, guardando verso Est all’alba.

La Luna crescente è nella costellazione del Toro la sera del 10 Aprile, dove la vediamo avvicinarsi alla stella Aldebaran.

Nella notte tra il 17 e il 18 Aprile la Luna è in congiunzione con Giove nella costellazione del Leone.  

Se il protagonista planetario di Marzo quest’anno era stato proprio Giove, Aprile è invece il mese in cui dedicarsi all’osservazione di Mercurio, ben visibile nelle prime ore della sera. In particolare, il giorno più favorevole per le osservazioni è il 18 aprile.

Nelle notti tra il 24 e il 26 aprile si può infine ammirare una concentrazione di corpi celesti nel cielo notturno in direzione sud-est. In particolare, la stella Antares dello Scorpione forma un triangolo con i pianeti Marte e Saturno. Al di sopra del triangolo è nella notte tra il 24 e il 25 è ben visibile la Luna, che poi nella notte successiva entra nella costellazione dell’Ofiuco e si avvicina a Saturno.

Aprile non è famoso per gli sciami meteoritici, perché quelli visibili sono poco luminosi e di piccola entità.

Infine, potete consultare questo sito per avere gli orari dei passaggi della Stazione Spaziale Internazionale.

 

Mappa completa del cielo di aprile, con l’indicazione della posizione della Luna a varie date, realizzata da Associazione Stellaria

Mappa completa del cielo di aprile, con l’indicazione della posizione della Luna a varie date, realizzata da Associazione Stellaria

 

Congiunzioni planetarie visibili nelle notti tra il 24 e il 26 aprile, con l’indicazione della posizione della Luna, immagine realizzata da Associazione Stellaria

Congiunzioni planetarie visibili nelle notti tra il 24 e il 26 aprile, con l’indicazione della posizione della Luna, immagine realizzata da Associazione Stellaria

 

Bibliografia e letture consigliate:

Astronomia pratica, Autori Vari, DeAgostini, 1997

Companion to the Cosmos, John e Mary Gribbin, 1996 – in italiano: L’Universale, Astronomia, Garzanti Libri, 2004

http://divulgazione.uai.it/index.php/Cielo_di_Aprile_2016

http://stars.astro.illinois.edu/sow/royal.html

http://www.capjournal.org/issues/18/18_36.pdf

Immagine di copertina: l’ammasso globulare M13 nella costellazione di Ercole (wikimedia commons)