di Pierfrancesco Conte
“Pronto? Professor Brezzi? Salve, sono Pierfrancesco Conte della redazione di Scientificast. Si … ci siamo sentiti via mail … la chiamavo appunto per fissare … ecco … Si, in questo momento sono in zona Cravino … quindi potrei … ah … perfetto … allora mi dia il tempo di arrivare … sono le 09.45… quindi facciamo alle 10 al CNR del Campus. A dopo. Grazie.”
È il 18 ottobre e il controllo mattutino delle mail mi riserva una bella sorpresa. Il professor Franco Brezzi, docente dello IUSS (Istituto Universitario di Studi Superiori) di Pavia, ha accettato di incontrarmi e mi chiede di telefonargli in mattinata.
Franco Brezzi nasce a Vimercate (MB) il 29 aprile 1945, si laurea in matematica presso l’Università degli Studi di Pavia e continua la sua carriera universitaria prima diventando docente presso il Politecnico di Torino, poi a Pavia. Attualmente, sempre a Pavia, ricopre diversi incarichi per conto dell’Istituto Universitario di Studi Superiori (IUSS)
Il 16 ottobre 2012, la European Academy of Sciences (EURASC), gli assegna la medaglia Blaise Pascal, onorificenza destinata esclusivamente al settore della matematica.
L’appuntamento con il professore era presso l’edificio Limati/CNR, di cui ignoravo l’esistenza.
Finalmente, dopo aver corso per aver perso l’autobus, aver girato in lungo e in largo per il campus di ingegneria e matematica per cercare il luogo dell’incontro, e dopo aver consultato per 7 minuti la piantina con l’elenco e la disposizione degli edifici del Campus senza risultato … finalmente: l’idea! Chiedere dove sia l’edificio del CNR al portiere dell’edificio di Matematica. E ovviamente la risposta arriva gelida e inesorabile: “Di fronte”.
Citofono, entro, e vengo subito accolto da una distinta signora della segreteria che mi accompagna allo studio del professore.
Toc toc … 3,2,1, la porta si apre ed eccomi di fronte un uomo alto e con un sorriso luminoso e cordiale. Saluti, convenevoli e poi :
Prof. Brezzi : “Ci ha messo un po’ ad arrivare …”
Erano le 10.35.
Io : “… ho avuto qualche contrattempo”
P.B. : “Scommetto che non riusciva a trovare l’edificio”
Lo sapeva! Ecco perché stimo i matematici! Sono meglio dei veggenti!
Accendo il registratore e mi tolgo la giacca. Non posso negare di essere alquanto emozionato. In genere le due operazioni andrebbero fatte al contrario. Comunque prendo fiato e via con la prima domanda:
“Non potevo venire impreparato per questa intervista, quindi ho visto che questo non è il primo premio che le viene assegnato. Nel 2004 le viene assegnata la Medaglia d’oro Gauss-Newton della International Association for Computational Mechanics (IACM); nel 2010 il premio Gili Agostinelli dall’Accademia delle Scienza di Torino e adesso, la medaglia Pascal.”
“Un premio a cui tengo molto però è il John von Neumann Award 2009 della SIAM (Society for Industrial and Applied Mathematics). La SIAM non è una associazione internazionale: è l’associazione statunitense di matematica applicata industriale; e come spesso succede nelle associazioni americane quando viene premiato un europeo, e in particolare un italiano, lo si fa, in un certo senso, con molta ponderazione.”
“A quale di questi premi si sente particolarmente legato? Se dovesse scegliere una premiazione in particolare, quale sceglierebbe?”
“Non saprei … Perché il premio del 2004 è dato dagli ingegneri, e come matematico mi fa piacere che mi venga riconosciuto il contributo che ho dato al loro lavoro. La medaglia Pascal è specifica per la matematica quindi meriterebbe un discorso a parte, ma è difficile scegliere. Prendendo un premio e non mettendolo al primo posto mi sembrerebbe di fare un torto a quelli che me l’han dato!
Comunque diciamo che ho avuto molta fortuna nella mia vita. Mi reputo una persona fortunata sul lavoro e penso che nel nostro settore ne serva principalmente su due livelli. Prima nel trovare l’argomento giusto e quindi gli articoli e la bibliografia giusta; insomma: devi essere sul “problema giusto” al “momento giusto”! Conosco tanta gente molto dotata che non ha avuto molto successo anche se aveva sia talento che passione. Mentre io ritengo di essere stato fortunato perché a parità di talento con altri, ho trovato più cose; quindi già questa è una certa fortuna.
Ma trovare qualcosa di nuovo non basta e devi sperare che l’anno in cui hai fatto qualcosa di bello non venga privilegiato qualcun’altro per motivi che possono essere magari regionali, cioè legati al Paese che assegna il premio, o magari legati all’età. Insomma criteri non troppo scientifici. Criteri legati al buon senso utili in materia organizzativa più che meritocratica.
Ho fatto parte anche io di varie commissioni e quando si arriva a valutare un certo livello di bravura bisognerebbe utilizzare il bilancino per misurare chi realmente merita qualcosina in più. Tizio merita l’uno per mille in più di Caio … Ma figuriamoci! In prima approssimazione si misura, ma poi se vogliamo andare sul filo … ”
“… subentra anche la simpatia!”(rido)
“Ma certo! –ride- E’ un po’ come con una donna bella a confronto con una brutta. Chiunque non avrebbe dubbi nel votare la bella donna come bella, appunto. Ma se invece ne devi scegliere una al concorso di Miss Mondo (anche tra le non finaliste), magari due persone diverse eleggerebbero due donne diverse come la più bella! E la stessa cosa succede anche nella ricerca! Ci sono le “rape” e quelli abbastanza bravi e poi, tra quelli bravi, si cerca … ”
“In effetti anche solo un secolo fa reperire fonti era molto più complicato rispetto ad oggi, dove abbiamo tutto a portata di click. E converrà con me che il livello di giudizio è diventato molto più complesso. Mentre prima era facile individuare un Genio, oggi la cultura è molto più alla portata di tutti”
“Sono d’accordo. Basti pensare alla quantità di pubblicazioni odierne. Una volta c’erano gli uomini di sapere che si occupavano di matematica, fisica, chimica, ma anche filosofia, teologia ecc … e questi dotti erano poche dozzine. Poi certo c’erano un po’ di dilettanti in più. Sicuramente ci si aspettava che qualcuno fosse più portato per alcuni temi in particolare, ma comunque questi “dotti”, se così possiamo definirli, ne sapevano un po’ di tutto e potevano essere interpellati su qualsiasi argomento.
Poi si è cominciato un processo di specializzazione avanzata. Basti pensare che anch’io nel campo della matematica stento a seguire i risultati di alcuni colleghi. E a volte mi capita di ritrovarmi di fronte a scaffali pieni di libri di cui faccio fatica a capire persino i titoli! – ride-
Poi è chiaro che ogni tanto arrivino le vere superstar. Per esempio, un matematico che stimo tantissimo e che reputo un genio vivente è Terence Tao. Un matematico poco più che trentenne, ma mostruoso! Probabilmente viene da un’altra galassia, come magari Gauss o Riemann. ”
“Tornando al tema della sua premiazione. Lei nella sua carriera si è occupato di diversi temi legati all’analisi numerica, in particolare ha approfondito il metodo degli elementi finiti. Argomento a cui è legato il premio che le verrà consegnato il 26 ottobre a Liegi, in Belgio. Se dovesse spiegare questo metodo al pizzaiolo sotto casa, cosa direbbe?”
“Sa, i pizzaioli mi sono sempre stati simpatici!” – a questo punto mi racconta di averne conosciuto uno durante le vacanze –
“Comunque tornando agli elementi finiti. Prendiamo un esempio pratico. Vogliamo decidere come costruire la carrozzeria di un’automobile in modo che abbia una migliore aerodinamicità e quindi un buon coefficiente di penetrazione cx in grado di offrire meno resistenza all’aria. Immaginiamo che questa automobile viaggi ad una velocità di 120Km/h e analizziamo il comportamento dell’aria intorno al veicolo, in modo da capire quali sono le parti di carrozzeria da migliorare per far si che l’aria scivoli più facilmente sulla carrozzeria. A questo punto i matematici giocano al contrario, e quindi il veicolo è fermo e l’aria viaggia a 120Km/h per una questione di risoluzione dei conti, ma è sostanzialmente uguale.
Per fare questo studio divido lo spazio in parti uguali. In 2 dimensioni costruirei un reticolo invece in 3 dimensioni suddivido lo spazio a cubetti, e poi per ogni cubetto piccolo posso considerare la presenza dell’aria con la sua velocità. Quindi, avendo per ogni cubetto una velocità associata, devo occuparmi di simulare le leggi del moto.
Grosso modo l’elemento finito è proprio il cubetto! In contrapposizione con gli elementi infinitesimi che sono troppo piccoli per essere calcolati.
Se consideriamo un volume di 300 m3, non possiamo suddividerlo in cubetti da 1m3 perché non sarebbero cubetti. Prendiamo magari cubetti da 1cm3; ma 1m3 contiene un milione di centimetri cubi. Quindi dovrò dividere il mio volume in 300 000 000 di cubetti da 1cm3e ogni cubetto si comporterà in un certo modo. E se volessi andare ad un livello molecolare … tu ti ricordi quante molecole ci sono in un 1m3?”
“ Il numero di Avogadro”
“Bravo! Ti trovo preparato!” –ridiamo-
“6.023 * 1023 molecole per metro cubo! Quindi capisci bene che lavorare con questi numeri è impensabile! Perché dovrei simulare per ogni parte infinitesima il loro comportamento. Quindi le cose troppo piccole sono incalcolabili! Ed è per questo che mi servo di elementi finiti, in contrapposizione con quelli infinitesimi.
Gli ingegneri sono in genere abbastanza bravi e sanno cosa fare, ma a volte i loro metodi non funzionano sempre, ed è utile avere dei matematici che vadano a studiare bene gli algoritmi da impiegare.”
“Ma quest’idea degli elementi finiti …”
“Ah! Non li ho inventati io! Li hanno inventati gli ingegneri.”
“Quindi lei si è preoccupato di presentare un modello matematico a livello differenziale che potesse essere reimpiegato nel settore?”
“Bè, più che altro, dato il modello matematico differenziale, ho studiato come passare al modello discretizzato da impiegare nel calcolatore. Perché questo passaggio non sempre funziona e ci sono valutazioni matematiche da fare. Sostanzialmente mi sono occupato di questo.”
“Questo è il periodo di assegnazione dei premi Nobel, che in ambito scientifico è probabilmente il premio più ambito. Tuttavia quando i media si occupano di questi “premi globali” se ne occupano cercando anche di divulgare il motivo per cui viene assegnato il premio. Ciò non avviene con la matematica.”
“E’ vero, ma la matematica è oggettivamente più difficile da divulgare. Anche chi si occupa di fisica delle particelle non scherza; santo Cielo, figurarsi un pione non è che sia così semplice! Eppure in questo settore anche il pizzaiolo, che in questo caso potrei essere io, alla fine qualcosina la capisce. Se prendi un risultato di geometria algebrica fai fatica a spiegarlo anche ad un altro matematico! È veramente una roba esoterica! E lo diventa sempre di più perché ci si specializza. Anche con il metodo degli elementi finiti: ti ho parlato delle applicazioni ma non di come ho fatto a farlo!
Vista con gli occhi del matematico la matematica è bellissima! Ovviamente! Se no faremmo un altro mestiere. Ma comunicare questo senso di bellezza non è facilissimo.”
“Se volesse dare un consiglio agli studenti di scienza che si affacciano o si affacceranno in un mondo lavorativo sempre più competitivo, cosa consiglierebbe?”
“Magari non sarò troppo originale, ma penso che a metà di questo secolo ci sarà un grosso sviluppo nel settore delle scienze della vita. Uno sviluppo che sarà determinato da un ingresso sempre più influente di strumentazioni sofisticate, e anche di modelli applicativi ispirati alla scienza dura, come la matematica, la fisica e la chimica. Già adesso la medicina ha dei criteri scientifici molto più rigorosi rispetto a quelli di un secolo fa. Pertanto il mio invito è quello di aprire i propri confini intellettuali ad altre branche della scienza, nella speranza magari di trovare quell’idea che possa convincere gli investitori giusti!”
“Professore, a questo punto non mi resta che ringraziarla per questa simpatica chiacchierata che verrà divulgata agli amici di Scientificast! Grazie e alla prossima!”
“Alla prossima! Anzi … quando vincerai un premio tu ti intervisterò io!”
E io, in fondo in fondo, non posso che augurarmi di vincere un premio. Non per il premio, quanto per poter chiacchierare ancora con una delle persone più simpatiche e cordiali che abbia mai incontrato.
Pierfrancesco Conte
P.S: Tra le varie attività del professor Brezzi c’è anche quella di curatore di diverse riviste scientifiche, nonché di siti e blog dedicati alla divulgazione in particolare per il portale del Gruppo 2003, SCIENZA IN RETE.
Ehm, ehm… IUSS è Istituto Universitario di Studi Superiori, non Istituto Universitario di Scuola Superiore.
Saluti,
Mauro.
Mi riferisco alla prima vostra citazione dello IUSS, successivamente lo riportate giusto 🙂
Ciao Mauro, in effetti è stata una svista…
ne approfitto per fare un’altra errata corrige. C’è stato un errore di battitura nel nome dell’edificio del CNR. L’edificio è IMATI – senza la L : ) Manca un apostrofo!!