Giugno inaugura il cielo estivo vero e proprio. Verso Est è ben visibile il Triangolo Estivo, formato dalle stelle Deneb del cigno, Altair dell’Aquila e Vega della Lira. Come abbiamo visto, Vega e Arturo del Boote sono le due stelle più luminose del cielo settentrionale nei mesi estivi. Sempre a Est si può individuare l’asterismo noto come Croce del Nord, costituito dalle stelle più luminose della costellazione del Cigno: possiamo immaginarlo come il “corpo” del Cigno.  

A sud-est ritroviamo la costellazione zodiacale dello Scorpione, con la luminosa Antares, supergigante rossa. Antares è una stella di prima grandezza, il cui nome in greco antico significa letteralmente “come Marte”, perché sembra una versione ridotta, poco più debole, del pianeta rosso. È davvero immensa e si pensa che essa sia abbastanza massiccia da esplodere un giorno come supernova. In realtà, ha anche una stella compagna, ma non è semplice distinguerle separatamente: è necessario, infatti, un telescopio di almeno 150 mm di diametro per risolvere Antares in due componenti. Inoltre, riuscire a osservare tutte le stelle dello Scorpione non è semplice, poiché alcune di esse risultano basse sull’orizzonte: l’ideale sarebbe poter effettuare un’osservazione sul mare, guardando a sud verso mezzanotte. Sopra lo Scorpione, troviamo la tredicesima costellazione dello zodiaco, l’Ofiuco, che, pur essendo molto estesa, non dispone di stelle particolarmente luminose, motivo per il quale non è particolarmente scenografica. Nonostante questo, in questa costellazione si trovano alcune mirabili nubi di polvere, tra cui la famosa nebulosa oscura Serpente. Non si tratta purtroppo di un oggetto celeste di facile individuazione, ma è necessario utilizzare una strumentazione adeguata e trovarsi in un sito lontano dall’inquinamento luminoso delle città. Sempre nelle vicinanze dello Scorpione troviamo due ammassi stellari che sono invece visibili a occhio nudo, M6 e M7, entrambi catalogati da Charles Messier. M7 contiene circa 80 stelle distribuite su poco più di un grado quadro di cielo, ed è un ammasso piuttosto antico, circa tre volte più vecchio di M6, che risulta essere inoltre meno esteso e anche più distante dalla Terra. Ben 7 stelle di M7 sono osservabili a occhio nudo, ma a nessuna di esse è mai stato assegnato un nome proprio, diverso cioè da una sigla numerica. M7 è uno degli ammassi più interessanti da osservare già con un binocolo, che permette di individuare molte delle sue stelle. Per un’ottimale visione al telescopio, si suggerisce l’utilizzo di un oculare a grande campo di vista.

Altre costellazioni zodiacali facilmente osservabili in questo mese sono Bilancia e Sagittario. Il Sagittario è particolarmente interessante come costellazione anche perché si trova in direzione del centro della Via Lattea. Le sue stelle più luminose ricordano la forma di una teiera: infatti alcune di delle stelle del Sagittario vanno a formare un asterismo noto come “mestolo del latte” o proprio come “teiera”. Tra le gemme del cielo profondo in questa regione di cielo segnaliamo la Nebulosa Laguna, che appare come una macchia di luce biancastra a nord della punta della freccia del Sagittario. Si tratta di una tra le poche nebulose brillanti ammirabili a occhio nudo quando il cielo è limpido e buio. È una nebulosa a emissione, composta da idrogeno ionizzato e riscaldata dalle stelle giovani che stanno nascendo al suo interno. L’osservazione con un binocolo o un piccolo telescopio è in grado di rivelare numerosi dettagli.

A nord, all’interno del triangolo formato dal Leone con le costellazioni del Boote e dell’Orsa Maggiore, si possono individuare i Cani da Caccia e la Chioma di Berenice, di cui avevamo parlato qui. Nel cielo settentrionale ritroviamo anche l’Orsa Minore, con la Stella Polare a indicare il nord, la costellazione della Vergine, Cassiopea, Perseo.

A ovest sono ancora visibili le costellazioni di Cancro e Leone.

Eventi del mese di Giugno 2016  

Marte, ancora all’opposizione con il Sole fino all’8 giugno, risulta essere ancora ben osservabile e fotografabile.  Anche al termine della fase di opposizione al Sole si può continuare ad ammirare il pianeta rosso, che rimane a livelli elevati di luminosità.  

Il 3 giugno anche Saturno si porta all’opposizione con il Sole, raggiungendo la distanza minima dalla Terra, e risulta più brillante. Questo è dunque il periodo dell’anno più favorevole per osservare questo pianeta e le sue lune. Saturno è visibile per tutta la notte e con un piccolo telescopio è facile osservare anche i famosi anelli; in particolare, nei giorni a cavallo dell’opposizione, potreste notare che gli anelli sono più brillanti del solito a causa dell’effetto Seelinger. Non preoccupatevi però se per qualche motivo mancate la notte del 3 giugno, perché Saturno risulta osservabile per tutto il mese, quindi avrete sicuramente altre occasioni di cimentarvi.  

C’è anche da dire che il 3 giugno, oltre a Saturno, offre lo spettacolo della congiunzione di Mercurio con la Luna nella costellazione dell’Ariete.

Il 5 giugno Mercurio raggiunge quella che in gergo tecnico si chiama massima elongazione occidentale, per cui  il pianeta risulta visibile solo nel cielo mattutino. Le osservazioni sono agevoli anche se il pianeta è abbastanza basso sull’orizzonte.

Il 10 giugno la Luna si sposta nella costellazione del Leone, avvicinandosi alla stella Regolo, il giorno 11 la ritroviamo in congiunzione con il pianeta Giove, sempre nel Leone. Giove è osservabile per buona parte della notte durante tutto il mese di giugno.   

Il 12 giugno Mercurio arriva all’altezza massima, per poi abbassarsi gradualmente nei giorni successivi, per poi scomparire alla vista nell’ultima settimana del mese.

La mattina del 13 prima dell’alba ammiriamo Mercurio in congiunzione con le Pleiadi, meraviglioso ammasso stellare nella costellazione del Toro.   

Il 14 giugno possiamo vedere la Luna in congiunzione con la stella Spica nella costellazione della Vergine.

La notte del 19 giugno la Luna si porta in congiunzione con Saturno nello Scorpione, con anche Marte visibile nella Bilancia, mentre, prima dell’alba, Mercurio si avvicina alla stella Aldebaran della costellazione del Toro.

Gli sciami meteoritici di giugno sono minori, solitamente poco attivi. Tra essi il più famoso è chiamato Bootidi di Giugno, che si può osservare a fine mese, dal 22 giugno al 2 luglio. In genere il picco è atteso intorno al 27 giugno, ma nel 2004 è stato registrato il 23. Come dice il nome, il punto di origine apparente dello sciame nel cielo è la costellazione del Boote. Causato da resti della cometa 7P/Pons-Winnecke, è considerato uno sciame minore, perché in genere si registrano dalle due alle cinque meteore l’ora, ma in alcuni anni – più recentemente nel 1998 –  ha dato luogo a una pioggia cospicua di meteore, sulle cinquanta/ottanta all’ora. Difficile prevedere quale sarà l’intensità dello spettacolo quest’anno, per cui armatevi di pazienza e buttate uno sguardo al cielo.

Il 25 giugno si celebra la quinta edizione di “Occhi su Saturno”, un’occasione da non perdere per ammirare il più affascinante dei pianeti del sistema solare: qui potete cercare l’evento osservativo più vicino a voi, tra quelli organizzati in tutta Italia.

Inoltre, il 30 giugno è l’Asteroid Day 2016. Giunto alla seconda edizione, è un evento internazionale che si prefigge di divulgare al grande pubblico le conoscenze sugli asteroidi e le strategie per individuare possibili impatti con il nostro pianeta. Per l’Italia è previsto un evento online di osservazione: lo trovate qui.  

Infine, potete consultare questo sito per avere gli orari dei passaggi della Stazione Spaziale Internazionale.

Mappa completa del cielo di giugno, con l’indicazione della posizione della Luna a varie date, realizzata da Associazione Stellaria

Mappa completa del cielo di giugno, con l’indicazione della posizione della Luna a varie date, realizzata da Associazione Stellaria

 

 


Bibliografia e letture consigliate:

Astronomia pratica, Autori Vari, DeAgostini, 1997

Companion to the Cosmos, John e Mary Gribbin, 1996 – in italiano: L’Universale, Astronomia, Garzanti Libri, 2004

http://stars.astro.illinois.edu/sow/sow.html