Mentre noi, comuni cittadini, ci godiamo l’estate, alcune persone lavorano e si ingegnano per combattere i complotti e i sotterfugi che “i potenti” mettono in atto allo scopo di danneggiarci.
Ogni anno “nuove trovate” vengono buttate in pasto alla rete, passando completamente inosservate ai più che, irresponsabilmente, vivono una vita fatta di inconsapevolezza e ignoranza.
Oggi vi parlo del complotto che ha regalato il maggior numero di “nuove trovate” negli ultimi anni: le scie chimiche. Anche quest’anno i sostenitori dell’esistenza delle scie chimiche non sono andati in vacanza e hanno scoperto come si possa dimostrare l’esistenza di questo complotti con la modica spesa di 12,67 dollari.
Secondo la trovata dell’estate 2015, infatti, basta un termometro a raggi infrarossi (IR) e il gioco è fatto, complotto svelato, in barba a tutti i potenti del Bilderberg.
Provate anche voi a casa: compratevi un termometro IR, puntatelo verso il cielo in corrispondenza di una scia bianca e leggete la temperatura. Sicuramente il valore sarà vicino allo zero (in negativo o positivo), tuttavia siccome una scia di condensazione necessita di decine di gradi sotto lo zero per formarsi, ecco che quella scia bianca non può essere composta da innocua acqua, ma sicuramente da pericolosissime sostanze tossiche.
Ci avevate creduto? In realtà anche questa “nuova trovata” non è servita a nulla (12,67 dollari buttati via) perché, strano a dirsi, puntare un termometro IR a caso in cielo non può in alcun modo fornire una temperatura affidabile dell’aria sopra la nostra testa.
Un termometro IR è composto da un sensore che raccoglie la radiazione infrarossa che tutti gli oggetti intorno a noi emettono e la converte in un valore di temperatura. Quando si punta il termometro contro un oggetto, le radiazioni vengono raccolte da un cono che ha come vertice il sensore e come base la superficie misurata, quindi più è lontana questa superficie, più sarà grande il cono di raccolta. Cosa succede quando però la superficie non esiste o è molto lontana? In buona sostanza il “muro” d’aria tra noi e l’oggetto contribuisce significativamente alla determinazione della temperatura e quindi la rilevazione può essere inattendibile o completamente errata.
Quando puntiamo un termometro IR contro il cielo, tuttavia, non abbiamo una superficie solida di cui misurare la temperatura, inoltre l’atmosfera sopra di noi possiede diverse temperature che variano da quasi zero assoluto dello spazio alla trentina di gradi che abbiamo a livello del suolo. Allora cosa stanno misurando i nostri eroi anti-complotto?
Esiste un bellissimo esperimento suggerito dalla NASA (consigliato dai 14 anni in su) che mostra come si possa effettivamente misurare la temperatura del cielo con un economico termometro IR e come questo dimostri l’importanza del vapore acqueo in sospensione e dell’effetto serra.
Sì, perché il temibile effetto serra che oggi ci fa tanta paura e che causa il surriscaldamento del pianeta, è l’unico motivo per cui la Terra è diventata abitabile. La presenza di acqua nell’atmosfera e la formazione di nubi permette al nostro pianeta di mantenere un clima favorevole alla vita.
L’esperimento deve essere svolto in una zona libera da edifici e palazzi per evitare che nel cono rientri la temperatura di questi oggetti. Puntando il termometro IR esattamente in verticale sarà possibile misurare temperature vicine allo zero, indice che, in media, la colonna d’aria sopra di noi ha una temperatura di circa 0°C, ovvero salendo con la quota la temperatura diminuisce (questo è vero fino al limite della troposfera).
Ovviamente quella che viene misurata non è una temperatura reale, ma solo la temperatura apparente derivante dalla media di tutte le temperature sopra la nostra testa.
Questo semplice esperimento ci dimostra come l’acqua in atmosfera sia in grado di assorbire la radiazione solare e riemetterla sotto forma di radiazione IR, invisibile ai nostri occhi, ma misurabile con un semplice strumento da pochi euro.
Per quanto riguarda invece le scie e la misura della loro temperatura, considerato che aerei si trovano a una decina di km di quota, è impossibile puntare il termometro esattamente su di essi: il cono è semplicemente troppo ampio e conteggia la temperatura di tutto il cielo circostante.
Purtroppo anche questa “nuova trovata 2015” si è rivelata inefficace per dimostrare l’esistenza delle scie chimiche, ma è abbastanza ironico notare che, invece, serva a dimostrare la presenza di quel vapore acqueo e condensa in atmosfera che secondo la teoria del complotto dovrebbe esistere. Che la cospirazione delle scie chimiche sia in realtà una mossa subdola per istruire la gente?
Noi di Scientificast non abbiamo questa risposta, ma le coincidenze (o gli #epicfail) iniziano a essere troppi per essere casuali. Attendiamo la trovata del 2016 che magari ci proporrà di puntare un microonde su un campo di granturco sperando di ottenere pop-corn…
La cosa divertente è che il capo degli sciacomicari è convinto che la pagina della NASA che citi dia ragione a lui! 😀
E’ vero, se leggi le iniziali delle righe dell’articolo, gli assegni un numero e ad esso sommi 9 ottieni la frase in italiano “le scie chimiche esistono e speriamo che nessuno usi un termometro se no siamo fregati”…
Io non bazzico nelle pagine dei ricercatori indipendenti, però il blog “gli indipezzenti”
( http://indipezzenti.blogspot.it/2015/07/hanno-spento-i-riscaldatori-ionosferici.html )
riporta una incontrovertibile dimostrazione della validità della misura fatta con il rilevatore IR, che misura 13 gradi anche puntato verso il cielo vuoto di Sanremo… (e qualche osservazione l’ho messa in un commento alla pagina).
p.s. nello spazio non c’è lo zero assoluto, ma (al minimo) la radiazione di fondo a circa 3°K. Che non è molto di più, ma fa la differenza.
Hai ragione, si avvicina solo allo zero assoluto. Correggo subito.
Il termometro fumante che salverà la terra dai disinformatori…. nel frattempo, però, una risata ci seppellirà!
L’unico termometro fumante che possa essere ammesso nel contesto sanremese è quello rettale, purtroppo non basterà tutta la scienza del mondo a convertire gli stracchinari, il vate supremo neanche parlarne ma pure gli altri sono perduti irrimediabilmente: affermano sempre di volere risposte, invece cercano solo conferme nell’assurda convinzione di “ridicolizzare” scienziati, ricercatori e comuni mortali con il cervello funzionante. Verrebbe da dire che fanno pena, non fosse che incitano al linciaggio dei piloti e altre azioni estreme, tremo al pensiero che un giorno qualche squilibrato possa davvero dar seguito a questo genere di minacce.