Ed eccoci pronti per un piccolo riassunto anche della puntata 38 rintracciabile  qui:  http://www.scientificast.it/2013/05/13/scientificast-38-skylab/

Con il termine interni si identificano quei pianeti che hanno un orbita più piccola di quella terrestre, quindi parliamo sostanzialmente di Venere e Mercurio (procedendo in direzione Sole).

Venere deve il suo nome alla dea della bellezza e fu per lungo tempo considerato una stella.

Grazie alla sua luminosità eccezionale, Venere è uno degli oggetti celesti più luminosi osservabili ad occhio nudo, nonché il primo corpo luminoso visibile al crepuscolo del mattino e della sera. Questa sua caratteristica non solo fece vincere a Venere lo status di stella, ma anche un doppio nome: Lucifero e Vespero.

Altra caratteristica del pianeta luminoso è la presenza delle fasi. Esse, simili alle fasi lunari, furono osservate con cura da Galileo Galilei nel 1610 e sono dovute al periodo di rotazione del pianeta intorno al sole e alla posizione rispetto alla Terra (Fig.1).

La superficie di Venere è sostanzialmente liscia e non presenta crateri. Questo ci fa capire che è ancora un pianeta attivo.

Inoltre la sua atmosfera è composta per oltre il 90% da anidride carbonica e una certa quantità di nubi di zolfo. Il tutto, curiosamente, ruota con una velocità differente da quella del pianeta e pertanto in maniera indipendente.

Mercurio invece è il pianeta più “piccino” del sistema solare, ha un raggio di soli 2.440 Km (contro i 6.370 Km della Terra o i 69.911 Km di zio Giove), è privo di atmosfera ed ha una crosta rocciosa ricca di crateri.

In maniera analoga e contraria a Venere possiamo dedurre che questo pianeta abbia ormai un nucleo (costituito prevalentemente di ferro) in continuo raffreddamento. Questo fatto, oltre a giustificare la presenza dei crateri (che non vengono coperti da nuovi getti di materia ad esempio tramite eruzioni vulcaniche), determina un rimpicciolimento lento e continuo del pianeta.

Ultima caratteristica prima di chiudere è il fortissimo gradiente termico dovuto al lento periodo di rotazione intorno al proprio asse. Questo lascerebbe pensare che il pianeta messaggero degli dei abbia una temperatura media molto molto calda… ed infatti non è così.

Non basta essere vicini al Sole (Mercurio dista solo 0.4 Unità Astronomiche – UA) per avere la temperatura più alta; ci vuole una caratteristica in più e in questo caso è determinante l’effetto serra.

Così, a scalzare Mercurio con i suoi circa 170°C dal podio dei pianeti caldi, abbiamo proprio Venere! Che, con una temperatura media di circa 500°C è, a dispetto del nome, il pianeta meno bello sul quale vivere!