Google Maps è la celebre il servizio di mappe e navigazione di google che per mette di esplorare il mondo grazie a immagini satellitari e aeree di ottima qualità. Praticamente tutto il mondo è mappato, tuttavia le foto non sono aggiornate in tempo reale. Spesso le immagini che vedete sono vecchie di qualche anno e quindi è molto difficile trovare immortalati eventi particolari e di breve durata. Difficile, ma non impossibile. Se inserite su Google Maps le coordinate 44.933465, 7.828536 e selezionate l’opzione “earth” potrete ammirare un campo con all’interno un affascinante cerchio nel grano. Non è la prima volta che succede, in Gran Bretagna è già capitato diverse volte, ma questa è la prima volta che accade in Italia.
Il cerchio nel grano immortalato si trova nei pressi di Torino ed è stato realizzato da un gruppo di circle maker che da anni realizza opere di questo tipo e di cui ho l’onore di far parte.
Nel 2013 avevamo parlato di un crop circle realizzato da questo gruppo e del messaggio nascosto che aveva fatto volare la fantasia di molti “ricercatori del mistero”. Le ipotesi erano le più disparate, ma la principale riguardava una presunta ricetta per la fusione fredda… si vede che quell’anno andava di moda.
In realtà, non avevamo fatto in tempo a terminare il messaggio, così l’anno successivo abbiamo pensato di finire ciò che avevamo iniziato legando il cerchio del 2013 e quello immortalato da Google. Il coordinatore del gruppo, Francesco Grassi, ha elaborato una complessa codifica in codice binario usando i cerchi concentrici delle due formazioni come ingranaggi di un orologio in grado di ruotare e di allinearsi formando numerose combinazioni. La via giusta per la risoluzione del messaggio è nei piccoli triangolini presenti in entrambe le formazioni che indicheranno di volta in volta quale settore di codice leggere. Vi sembra complicato? Bene, perché è quello l’intento di un codice nascosto e non solo, è anche l’unico modo che abbiamo per dimostrare che siamo stati davvero noi a creare entrambi i cerchi nel grano. Già perché quando si entra in certi campi (di grano) è facile venire accusati di prendersi il merito di un lavoro fatto da intelligenze superiori. Insomma, secondo alcuni gli alieni farebbero i cerchi e poi il nostro team andrebbe sul posto e si prenderebbe tutto il merito.
Nessuno pensa mai al fatto che possano essere gli alieni a prendersi il merito del cerchio fatto da noi.
Grazie al lavoro incompleto del 2013 è stato possibile codificare l’altra metà del codice nel cerchio dell’anno successivo e, possedendo noi la chiave di codifica, oggi possiamo dimostrare a tutti che siamo davvero noi gli autori. “We came in here” è la frase codificata in quei due cerchi, “siamo entrati qui”. Una frase ispirata dalla passione di Francesco Grassi per i Pink Floyd e, in particolare, per l’album The Wall.
Il cerchio oggi non c’è più, ma rimarrà visibile su Google Maps per diverso tempo.
L’appuntamento con i cerchi nel grano è quindi rimandato a tra meno di un mese quando incomincerà la nuova stagione e decine di circle makers in tutto il mondo realizzeranno una nuova serie di opere d’arte. Chissà quali messaggi nasconderanno e quanto lontano volerà la fantasia degli “esperti ufologi” che cercheranno inutilmente di decifrarli. A tra un mese, noi ci saremo, ma non saprete né dove né quando… almeno per ora.
N.B: La creazione di crop circle è una forma d’arte, ma danneggia inevitabilmente un campo coltivato. In tutti i casi ci si deve preoccupare di risarcire il danno creato.
Non immaginavo tanto: i Circle maker sarebbero mistificatori… non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire! Comunque questo post è un valido riferimento a cui rimandare i ragazzi che a scuola chiedono come si spiegano i cerchi nel grano e solitamente, quando gli si spiega la bufala, qualcuno resta deluso perché certe trasmissioni di misteri (e Voyager…) fanno maledettamente presa su di loro (e non solo).