Il sonno è un’esigenza fisiologica che a volte trascuriamo… ed è un errore molto più grave di quanto spesso si creda

Amici, lavoro, famiglia, studio e hobby sono solo alcune tra le numerose attività che cerchiamo di concentrare in una giornata, con il risultato che spesso la giornata stessa finisce per essere troppo corta. Così togliamo qualche ora al sonno pensando di risolvere il problema. Certo, poi ci svegliamo poco riposati e sentendo stanchezza durante tutto il giorno successivo, ma pensiamo che in fondo vada bene così perché come ci hanno sempre insegnato, chi dorme non piglia pesci…giusto?

Non proprio. In realtà dormire per la giusta quantità di tempo è un aspetto fondamentale per il nostro benessere, per la qualità delle nostre performance e anche per la nostra stessa sopravvivenza. La deprivazione di sonno compromette il funzionamento del sistema immunitario e in alcuni animali è stato dimostrato che una deprivazione cronica e prolungata di sonno può addirittura portare alla morte. Perfino animali per cui addormentarsi sembra essere particolarmente pericoloso dormono, come i delfini per esempio. Un delfino per respirare deve uscire spesso dalla superficie dell’acqua – circa ogni cinque o dieci minuti a seconda della specie. Questo comportamento in teoria non potrebbe essere portato a termine mentre il cervello dorme, però i delfini mostrano un’attività cerebrale che rappresenta la presenza di sonno solo in metà del cervello per volta, dormendo quindi a tutti gli effetti con solo metà cervello e continuando a monitorare l’ambiente circostante e i loro movimenti grazie alla metà sveglia. Nei mammiferi, più simili a noi, è più facile definire dei criteri per misurare la presenza di cicli sonno-veglia, ma è stato possibile rilevare stati simili al sonno anche in alcuni uccelli, rettili, anfibi e insetti – come piccioni, tartarughe, rane toro, e moscerini della frutta – i quali periodicamente e sempre nelle stesse fasi del giorno mostrano diminuzione del movimento o completa immobilità accompagnata da una mancanza o una forte diminuzione di risposta agli stimoli esterni.

Il circuito cerebrale che regola il ritmo sonno-veglia è stato studiato a lungo e ora sappiamo che alcune cellule specializzate nella retina, che è la parte posteriore dell’occhio, percepiscono la quantità di luce nell’ambiente e passano questa informazione a dei centri più profondi del cervello. Questi ultimi,  quando la luce diminuisce, producono melatonina, l’ormone che favorisce l’emergere del sonno. Pastiglie contenenti melatonina, infatti, vengono spesso consigliate per aiutare a dormire chi soffre molto il jet lag durante viaggi intercontinentali.

Ma a cosa serve il sonno? Perché è così importante dormire? Per lungo tempo si è pensato che la funzione del sonno fosse principalmente legata al ristoro delle cellule, cioè che favorisse il rifornimento delle sostanze necessarie al loro funzionamento e la rimozione di sostanze tossiche accumulatesi durante il giorno. Si è scoperto, però, che mentre dormiamo l’attività del cervello non si ferma. Al contrario, durante alcune fasi del sonno, arriva perfino ad assomigliare notevolmente all’attività cerebrale presente durante la veglia, quindi non è possibile che il sonno abbia solo la funzione di ristorare le cellule. Risultati sperimentali mostrano che l’attività cerebrale presente durante il sonno è coinvolta nei processi di memoria: durante il sonno le memorie più rilevanti della giornata vengono consolidate, mentre altre più deboli vengono cancellate, permettendo al cervello di ottimizzare l’uso delle risorse a disposizione, eliminando ciò che è meno necessario.

Quindi il sonno è una funzione cognitiva molto importante a cui dovremmo prestare maggiore cura: anche se ci sembra di guadagnare un po’ di tempo sacrificandolo, a tutti gli effetti rischiamo di perderne di più nel periodo successivo. Non solo chi dorme troppo, quindi, ma anche chi dorme troppo poco rischia di non pigliare pesci!

Per saperne di più:

Sejnowski, T. J., & Destexhe, A. (2000). Why do we sleep? 1. Brain research886(1-2), 208-223.
Siegel, J. M. (2008). Do all animals sleep?. Trends in neurosciences31(4), 208-213.

Immagine di copertina: Dreaming Cat via TTStudio/Shutterstock