Alcuni comportamenti compulsivi sono abbastanza diffusi tra la popolazione: camminare evitando le fughe delle piastrelle, scegliere solo certi abbinamenti di colori, lavarsi spesso le mani o cancellare tutte le notifiche dal cellulare. Secondo le linee guida del manuale diagnostico DSM, le tendenze ossessivo-compulsive non sono una malattia di per sé, ma lo diventano quando hanno un effetto distruttivo sulla vita di chi ne soffre.

Le tipologie di comportamenti del disturbo ossessivo-compulsivo (che non va confuso col disturbo di personalità ossessiva-compulsiva, in cui il paziente è ossessionato da routine, regole e ordine in ogni aspetto della propria vita) si possono grosso modo raggruppare nelle categorie di ossessioni, compulsioni e tic. Questi comportamenti possono inoltre essere più o meno noti ed evidenti, e i tentativi di nasconderli possono comunque impattare sulla vita scolastica, professionale, sociale o personale nonché sulla salute fisica del paziente. Per esempio, lavarsi ripetutamente le mani può portare a irritazioni cutanee anche gravi; recarsi in bagno ripetutamente e senza spiegazione per lavarsi le mani è un comportamento che può generare sospetti e richiami sul lavoro.

Una compulsione piuttosto frequente riguarda l’igiene (foto hxdbdxy by Shutterstock)

L’ossessione più comune è la paura dello sporco e della contaminazione, che non di rado ha un ovvio valore simbolico di espiazione da una propria colpa, da un’”impurità” vera o percepita. Un’altra abbastanza nota è quella di disporre gli oggetti in precise simmetrie geometriche di vario tipo (in simmetria assiale, ma anche ai vertici di un poligono o distribuiti su un reticolo).

Altre ossessioni possono essere rappresentate da immagini mentali ansiogene, di contenuto violento o considerato tabù, che possono vedere il paziente come protagonista. È questo il caso di Jen, che racconta: “Quando ero bambina, mi ricordo chiaramente che rifiutavo di mettere via i piatti a causa dei miei pensieri invadenti, che mi facevano credere che avrei fatto del male a qualcuno coi coltelli”.

In altri casi ancora, le ossessioni si esprimono tramite il senso di colpa immotivato o il terrore di compiere gesti inadeguati in una situazione che vede coinvolte altre persone. “Mi sento come responsabile dei problemi di tutti coloro a cui tengo”, spiega Kelly, “sento che se non posso renderli felici, è solo colpa mia. Così, mi sento costantemente in colpa se non tutti quelli che conosco sono felici”.

Le compulsioni sono azioni scaturite come strategia per affrontare i pensieri ossessivi, anche quando questi non si manifestano esplicitamente ma restano inconsci. Il denominatore comune della maggior parte delle compulsioni è la convinzione inespressa, da parte dei pazienti, che compiere certi rituali possa impedire che accada qualcosa di brutto. “Vivo in un’area rurale e devo dire ‘Moo’ alla prima mucca del giorno che vedo. Non vedo mucche tutti i giorni, ma se ne vedo, alla prima devo dirlo. Se non muggisco, succederà qualcosa di terribile”, racconta Jennifer.

Lavare la casa, controllare un certo numero di volte di aver chiuso i rubinetti o le porte, controllare la posta elettronica ogni tre-cinque minuti: queste e altre sono tutte azioni che non danno alcun piacere a chi le compie e danno solo un sollievo momentaneo. Non di rado le compulsioni derivano da paure ataviche di sopravvivenza interiorizzate a causa di eventi vissuti in modo traumatico. Scrive Debbie: “In occasione di quelle riunioni di famiglia in cui tutti prendiamo del cibo e lo portiamo a tavola, non riesco a portare solo un piatto, ne porto quattro o cinque. Devo portare quantità eccessive di cibo perché ho paura che non ce ne sarà abbastanza”.

Dermatillomania (immagine da Wikimedia Commons, Licenza CC BY 3.0)

Le compulsioni possono anche essere di per sé dannose per la salute del soggetto, come la dermatillomania o disturbo da escoriazione in cui il paziente tocca, sfrega, pizzica e talvolta incide la propria pelle per correggere imperfezioni vere o presunte, o l’onicofagia patologica in cui il continuo rosicchiamento delle unghie e delle cuticole porta a infezioni e deformazioni delle unghie.

Può succedere che il disturbo ossessivo-compulsivo si accompagni a un tic sonoro o motorio (in modo analogo alla sindrome di Tourette, anche se con motivazioni diverse) in aggiunta alle compulsioni presenti. “Se sembra che io non vi stia prestando la dovuta attenzione, è perché i miei occhi sono impegnati a fare il giro dell’ambiente, tracciando lo schema di ciò che sto guardando un numero di volte sufficiente a farmi sentire a mio agio. Possono essere 10 volte prima che io trovi la forza mentale di fermarli. A volte devo interrompere e rimanere con una sensazione strana, perché non ho lasciato che il mio tic completasse il lavoro”, racconta Jade.

La maggior parte delle persone ha occasionalmente comportamenti e pensieri ossessivi, magari in risposta a uno stress specifico. Ma le persone che vivono col disturbo ossessivo-compulsivo propriamente detto ne fanno esperienza ogni giorno, con frequenza tale da portarle a dedicarvi diverse ore della giornata. La maggior parte dei pazienti è perfettamente conscia, a livello razionale, che le proprie ossessioni non sono reali, ma non riescono a liberarsene comunque; così come, pur sapendo che i propri comportamenti compulsivi sono perlopiù inutili, si sentono incapaci di interromperli. Alcuni pazienti, tuttavia, sembrano inconsapevoli del fatto che il proprio comportamento sia insolito.

Il disturbo ossessivo-compulsivo, secondo la National Alliance on Mental Illness americana, non è una condizione rara come sembra: si prevede che una persona su 40 possa ricevere una diagnosi del disturbo nel corso della propria vita, con sintomi che compaiono più o meno subdolamente nella prima età adulta. Non sarà sempre facile data la tendenza della condizione a seguire un andamento temporale irregolare: a volte l’intensità dei sintomi oscilla in modo estremo in risposta allo stress, e in genere varia moltissimo da persona a persona.

Alcuni pazienti possono inoltre avere pensieri ossessivi senza compulsioni apparenti, anche se a un’analisi più approfondita emerge che in realtà rispondono alle ossessioni con rituali mentali e quindi la compulsione è solo nascosta: ripetere mentalmente sequenze di parole e numeri, rivivere la stessa scena cambiando o eliminando di volta in volta i dettagli, e via discorrendo. In questi casi, il disturbo può essere particolarmente difficile da diagnosticare e controllare.

 

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Le testimonianze provengono da un questionario informale rivolto alla comunità della pagina Facebook “Mental Health on The Mighty”.

Per saperne di più potete consultare le seguenti pagine:

Sito della International OCD Foundation

Forum italiano sul disturbo ossessivo-compulsivo

Pagina del National Institute of Mental Health