Un sacco di storie fantastiche iniziano attraversando uno specchio. Al di là dello specchio tutto funziona al contrario, ogni cosa diventa imprevedibile e bizzarra… almeno nelle favole!
La maggior parte degli esseri viventi sono asimmetrici, ad esempio noi abbiamo il cuore a sinistra e il fegato a destra. Ciò che vediamo nello specchio, un uomo con il cuore a destra e il fegato a sinistra, non è però “impossibile”, ma solo raro. Lo stesso discorso vale, per esempio, per le lumache: il loro guscio si “arrotola” (quasi) sempre nello stesso verso.
Nel mondo della fisica, le cose si comportano in modo molto più semplice. Consideriamo le quattro interazioni fondamentali della natura: forza elettromagnetica, gravitazionale, forte e debole. Per capire cosa succede in questo ambito, serve fare una piccola premessa matematica. Le grandezze fisiche possono essere di diversi tipi, nella maggior parte dei casi riconducibili a due categorie. Ci sono grandezze, come la massa di un oggetto, per le quali un numero è sufficiente a dare tutta l’informazione possibile, 100 grammi, 4 tonnellate, 1 microgrammo: un numero (ovviamente con la sua unità di misura) mi dice tutto. Queste grandezze si definiscono scalari. Altre grandezze, come ad esempio la velocità di un corpo, sono ben definite quando, oltre che un valore numerico, conosciamo una direzione e un verso: non ci basta sapere che stiamo viaggiando a 60km/h, vogliamo anche sapere dove stiamo andando! Queste grandezze si chiamano vettoriali.
Se guardate allo specchio, queste grandezze si trasformano in modi diversi a seconda della loro natura. Se consideriamo la velocità di un oggetto che si muove verso lo specchio, ad esempio, osserveremo che la sua immagine riflessa si muove nella stessa direzione, ma in verso opposto: la vedremo “uscire” dallo specchio. Tutti i vettori che si comportano così vengono chiamati “vettori veri”. Se invece consideriamo un filo percorso da corrente, le cose cambiano. Consideriamo una spira, ovvero un circuito circolare, in cui scorre una corrente I: questa produrrà un campo magnetico B orientato perpendicolarmente al piano della spira e diretto in una certa direzione. Se osserviamo la spira allo specchio, ponendola parallelamente allo specchio stesso, vediamo che il campo magnetico non viene riflesso: questo tipo di grandezze vengono chiamate pseudovettori. Se troviamo qualche legge fisica che lega vettori e pseudovettori nel modo giusto (ad esempio, osserviamo che la direzione in cui si muove un corpo è preferibilmente allineata ad un campo magnetico), abbiamo trovato una legge fisica che, allo specchio, non vale più.

Se metto una spira in cui circola una corrente I di fronte ad uno specchio, ciò che vedo riflesso nello specchio è un campo magnetico che va nella stessa direzione.
L’interazione elettromagnetica è responsabile di tutti i fenomeni elettrici e magnetici: se prendiamo, ad esempio, due protoni, questi sentiranno una forza repulsiva, perché hanno entrambi carica positiva. Nello specchio, questo non cambia, continueranno a respingersi. Lo stesso ragionamento vale per tutti i fenomeni elettromagnetici, fili percorsi da correnti, magneti, antenne, onde radio… le stesse equazioni che valgono nel mondo reale valgono anche dietro lo specchio. Lo stesso vale per le interazioni gravitazionali: un oggetto che cade nel mondo reale cade anche nello specchio, seguendo le stesse identiche equazioni.
Più complicato è il caso delle interazioni nucleari. L’interazione forte è responsabile del legame tra i componenti dei nuclei atomici, è molto intensa e complicata da descrivere. Tuttavia, non è mai stato osservato nessun fenomeno che, visto nello specchio, non seguisse le stesse equazioni valide nel mondo reale.
L’interazione debole, invece, è più subdola: interviene solo in alcuni decadimenti radioattivi, mescolando tutto l’ordinato schema che le particelle seguirebbero se esistessero solo le interazioni elettromagnetiche e forti. Tra i decadimenti mediati dalle interazioni deboli c’è quello di un isotopo del cobalto, il Cobalto-60, che decade in Nichel-60 emettendo un elettrone. Nel 1956, la ricercatrice cinese Chien-Shiung Wu ideò un esperimento per vedere se, per l’interazione debole, la simmetria allo specchio è rispettata. L’idea è molto semplice: si immerge un campione di Cobalto-60 in un campo magnetico intenso e si misura se esiste una asimmetria nella distribuzione degli elettroni di decadimento. Se ciò avviene significa che lo stesso esperimento allo specchio avrebbe dato un risultato opposto. Fu esattamente quello che la Wu osservò: gli elettroni di decadimento “preferiscono” uscire nella stessa direzione del campo magnetico, e quindi, nello specchio, vediamo il contrario di quello che succede nella realtà.

Schema dell’esperimento di Wu: nel mondo reale gli elettroni di decadimento vengono emessi parallelamente al campo magnetico, nel mondo allo specchio antiparallelamente. Questo implica che l’interazione debole viola la simmetria di parità.
Solo l’interazione debole, tra le interazioni fondamentali della natura, viola quella che i fisici chiamano “conservazione della parità”, cioè si comporta in modo diverso nel mondo reale e nel mondo dello specchio. Oggi sappiamo, però, che questa violazione della parità è una delle ragioni per cui, durante la formazione dell’Universo, la materia ha avuto il sopravvento sull’antimateria.
PS: vi ricordiamo che, se vi piace il nostro lavoro, potete candidarci ai Macchianera Awards, più info qui…
Una domanda riguardo al campo magnetico: in questo caso è uno pseudovettore solo perché generato da una spira di corrente. Se fosse generato da magneti permanenti sarebbe un vettore vero, giusto? Ad esempio nel caso in cui avessimo il polo sud più vicino allo specchio di quanto sia il polo nord, avremmo un campo magnetico diretto verso lo specchio, mentre l’immagine dello specchio sarebbe al contrario. Ho capito giusto?
In questo caso, però, l’esperimento di Wu avrebbe avuto un risultato diverso. Quindi sarebbe possibile distinguere un campo magnetico generato da una spira da quello generato da magneti permanenti, mentre da quanto mi ricordo dovrebbero essere del tutto equivalenti…
Cosa mi sto perdendo?
In realta’ anche un magnete permanente e’ interpretabile come una serie di mini spire allineate, detto in termini molto terra terra. Un atomo e’ pensabile come una mini spira, e in un magnete permanente tutti gli atomi sono allineati. L’origine del campo magnetico e’ quindi sempre una corrente elettrica.
Quindi nell’immagine allo specchio il campo magnetico va dal polo sudal polo nord, al contrario di qunato avviene nella realtà?
Il ragionamento è leggermente più complesso. Quello che devi considerare sono le correnti elettriche che generano il campo magnetico. Quelle vengono riflesse e, essendo “circuiti”, ciò che gira in senso orario nella realtà, gira in senso antiorario nello specchio. Per questo, il vettore campo magnetico ha questo comportamento poco intuitivo. Se tu consideri una calamita, puoi pensare che il suo campo magnetico sia prodotto dagli elettroni del metallo che “girano” al suo interno. Nello specchio, girano nella direzione opposta, quindi, più che avere un campo che va da sud a nord invece che viceversa, abbiamo proprio che sud e nord sono scambiati.
D’accordo, adesso è chiaro.
Grazie per le spiegazioni
Stefano è stato più veloce di me, a risponderti, e la sua risposta mi sembra migliore di quella che avrei potuto dare io 🙂
Inoltre quello che si intende con “allo specchio” è un trasformazione di parità che trasforma tutte le componenti spaziali nel loro opposto, nel caso tridimensionale (x,y,z)–>(-x,-y,-z). Questo non è esattamente quello che verrebbe in mente pensando al classico specchio: lì solo un asse (quello ortogonale al piano dello specchio) cambia verso, sostanzialmente passando da un terna destrorsa ad una sinistrirsa.