Volete sapere quali geni controllano il colore del pelo del vostro gatto? Ecco poche semplici istruzioni per scoprilo!

Quando si parla di genetica si parte sempre dai famosissimi studi del monaco, biologo e matematico Gregor Mendel sui piselli lisci, rugosi, gialli o verdi. La genetica classica si basa sul concetto di fenotipo, cioè l’insieme delle caratteristiche morfologiche e funzionali di un organismo, determinato dal carattere visibile, per esempio il giallo del pisello, e di genotipo, ovvero le varianti genetiche che determinano il fenotipo. Queste varianti genetiche si chiamano alleli. Dal momento che ereditiamo un pari numero di cromosomi dai nostri genitori, abbiamo 2 copie dei geni (ad esclusione dei geni situati sui cromosomi sessuali). Da qui deriva il concetto di allele dominante, generalmente indicato con una lettera maiuscola e recessivo, generalmente indicato con una lettera minuscola. In presenza dell’allele dominante, il recessivo non sarà visibile. Ad esempio nei piselli il giallo (G) è dominante sul verde (g), quindi GG o Gg risulteranno in fenotipo giallo, mentre gg risulterà in fenotipo verde. I genotipi possono ulteriormente essere definiti sulla base della presenza di due alleli uguali o diversi in omozigote dominante (GG), eterozigote (Gg) o omozigote recessivo (gg)

Questo avviene in tutte le specie viventi, complicando il quadro, in quanto spesso più geni sono responsabili della stessa funzione. 

Il colore del pelo del gatto è determinato da almeno 4 geni:

  • un gene posizionato sul cromosoma X che determina il colore rosso O, o la variante recessiva o che non fa esprimere il colore rosso e rende visibile il prodotto del prossimo gene;
  • un gene di cui esistono 3 varianti: B b e b’, che corrisponde al nero, dominante, marrone scuro (cioccolato) e marrone chiaro (cannella);
  • un gene recessivo che determina la diluizione del colore, ovvero una minore distribuzione di pigmento schiarendo i colori precedenti, ad esempio da nero a grigio (anche definito blu): per il colore “solido”, cioè pieno, il genotipo può essere DD o Dd, mentre per il colore diluito dd;
  • un gene per il colore bianco dell’intero pelo W, o una variante WS per la presenza di macchie bianche.

Esistono poi delle varianti per determinare il colore solido o striato del pelo:

  • il gene agouti determina la presenza o meno di distribuzione striata del pigmento sul pelo ed è un gene dominante, quindi Aa o AA determineranno pelo tigrato e aa pelo di colore solido
  • il gene tabby con diverse varianti che determina il tipo di striatura 

In tutto questo ci sono complicate relazioni tra dominanza e recessività alla base della genetica e rapporti di dominanza tra geni. Per esempio, il W è dominante su tutti gli altri colori, l’O è dominante sul nero e su tutte le varianti di marrone, mentre il WS è espresso con tutti gli altri colori.

Come accennato precedentemente, ci sono anche geni coinvolti in più funzioni, come il gene per il mantello bianco (W) che è anche coinvolto nel colore degli occhi e nella potenziale sordità, ma anche regolazioni epistatiche, ovvero geni che vanno contro le regole, per esempio il colore rosso è sempre striato anche in assenza del gene agouti.

Infine ci sono altri geni coinvolti nel pelo lungo o corto, riccio o liscio e altre varianti che spesso sono state selezionate con incroci per una determinata razza felina.

Ma qualsiasi siano il genotipo e il fenotipo del pelo del vostro gatto, siamo sicuri che ogni gattone è bello a mamma sua! 

 

Immagine di copertina: Gatti via Kasefoto/Shutterstock