L’UNESCO ha proclamato per il 2015 “l’anno internazionale della luce” (e delle tecnologie basate sulla luce). Questa occasione ci porta a meditare su innumerevoli aspetti legati all’illuminazione e all’ottica e, come spesso accade, ci troviamo di fronte ad un mondo a due velocità. La luce ha un’importanza fondamentale per la vita, è la prima fonte di energia per il pianeta, che viene convertita in qualcosa di utilizzabile dagli organismi viventi dalle piante, attraverso la fotosintesi. Di lì parte tutto il ciclo della vita del pianeta Terra. L’uomo, però, nel corso dei millenni ha imparato ad usare la luce per un sacco di altre applicazioni, rendendolo uno degli strumenti più flessibili e potenti che ha a disposizione.

Poche settimane fa commentavamo il Premio Nobel attribuito per la realizzazione dei LED blu, grazie ai quali è possibile costruire “lampadine” a bassissimo consumo e lunghissima durata. Queste stanno entrando nelle nostre case e, piano piano, andranno a sostituire le luci delle nostre città. Nella bolletta energetica del paese, le luci di strada sono una voce rilevante, un risparmio del 50 o del 70%, come si prevede sia possibile, è qualcosa di enorme.

La luce, però, non è solo illuminazione. La luce è il mezzo attraverso cui viaggiano la maggior parte dei GigaByte che compriamo dal nostro gestore telefonico, attraverso le reti a fibra ottica che collegano le centrali telefoniche. Le nostre foto di facebook, i nostri tweet e i nostri messaggi di whatsapp (ma anche la nostra voce al telefono, molto spesso) vengono convertiti in treni di impulsi luminosi che viaggiano da un punto all’altro del mondo lungo queste fibre che, a tutti gli effetti, si comportano come tubi per la luce.

Con la luce, nel “primo mondo”, facciamo anche molte altre cose. Le tecnologie Laser ci consentono di tagliare con precisione incredibile una grande quantità di materiali, per produrre pezzi meccanici di altissima precisione, come micro ingranaggi, anche molto più piccoli di quelli usati negli orologi meccanici. Sempre con il Laser è possibile rimodellare la cornea per eliminare i principali difetti della vista, in particolare la miopia. Molte persone ogni anno si sottopongono a questa terapia per liberarsi definitivamente degli occhiali e oltre il 95% di loro ci riescono perfettamente.

Con un'opportuna serie di impulsi laser è possibile sagomare la cornea in modo da correggere i principali difetti della vista. (immagine da Wikipedia)

Con un’opportuna serie di impulsi laser è possibile sagomare la cornea in modo da correggere i principali difetti della vista. (immagine da Wikipedia)

Molto diversa è la situazione dei paesi più poveri del pianeta, dove l’illuminazione artificiale è un sogno ben lontano dall’essere realizzato. Alcuni anni fa aveva avuto una notevole risonanza l’”invenzione” di un ingegnere del MIT, che con una bottiglia di plastica, un litro d’acqua e un po’ di candeggina aveva trovato il modo di portare la luce all’interno delle abitazioni più povere di Manila. Questo sistema è molto barbaro, ai nostri occhi, ma consente di avere un po’ di luce in baracche che, altrimenti, sarebbero molto buie anche di giorno. Tornando alle motivazioni del Nobel per la fisica di quest’anno, l’Accademia svedese ha proprio posto l’accento sulle potenzialità dei LED di portare una fonte di illuminazione efficiente e a basso consumo anche nei paesi poveri o dove la rete elettrica sia insufficiente: in linea di principio, una piccola sorgente di corrente elettrica, come pannelli solari con un accumulatore o piccole turbine ad acqua, possono illuminare interi villaggi.

Tornando al nostro ricco mondo occidentale, è però opportuna una considerazione del tutto diversa, come ci suggerisce Piero Bianucci. L’illuminazione delle nostre città (collaborando anche con lo smog, delle nostre stesse città…) ci impedisce, molto spesso, di guardare il cielo notturno. Se in molti paesi del mondo il problema è il buio, da noi il problema è (e potrebbe aggravarsi) l’eccesso di luce. A parte renderci impossibile la gioia dell’ammirazione delle stelle, l’eccesso di illuminazione notturna può avere conseguenze per il nostro ciclo circadiano e per gli animali che vivono nelle vicinanze delle nostre città. Molto spesso vediamo, in prossimità di qualche monumento illuminato a giorno, stormi di uccelli che girano come impazziti: sono probabilmente molto disorientati da una luce che, per loro, dovrebbe esserci solo di giorno e, se noi, conoscendone l’origine, ci comportiamo in modo più naturale, non dovremmo pensare di non subirne comunque qualche conseguenza.

Una composizione di immagini satellitari notturne dell'intero pianeta Terra: si vede bene come, nei paesi più industrializzati, l'inquinamento luminoso delle nostre notti sia particolarmente accentuato.

Una composizione di immagini satellitari notturne dell’intero pianeta Terra: si vede bene come, nei paesi più industrializzati, l’inquinamento luminoso delle nostre notti sia particolarmente accentuato. (Immagine da Wikipedia)

Per tutti questi motivi, speriamo che il 2015 sia l’anno della luce per tutti, ma anche che siamo illuminati per imparare ad usare la luce meglio di come facciamo ora.