"Lycium chinense MHNT" by Didier Descouens

“Lycium chinense MHNT” by Didier Descouens

Le bacche di Goji sono un frutto della famiglia delle solanacee che da diversi millenni viene utilizzato nella cucina tradizionale orientale, specialmente in Cina.  Da ormai alcuni anni, però, potete trovare questo prodotto anche nei nostri negozi, soprattutto in quelli che trattano prodotti bio e un po’ new age.

Le bacche di Goji, infatti, sono diventate una moda in Occidente con la fama di una panacea che “in Cina conoscono da 2000 anni e loro sì che sono avanti, che poi sono pure longevi e sarà mica un caso”.
Non è la prima volta che una terapia tradizionale cinese sfonda nel mercato occidentale millantando effetti miracolosi, primo tra tutti il corno di rinoceronte, venduto a cifre astronomiche sul mercato nero asiatico come presunto afrodisiaco.
Quello che caratterizza tutte queste panacee è la scarsa quantità di prove scientifiche a supporto dei loro effetti, d’altro canto si tratta di pratiche “tradizionali”, è un po’ come cercare dell’evidenza scientifica nell’uso dei salassi.
Per le bacche di Goji, però, la questione è più delicata. Dai pochissimi studi scientifici esistenti emerge una ricchezza di sostanze utili per una sana dieta: vitamine, amminoacidi, carotenoidi, polifenoli… nomi che al consumatore medio non dicono nulla, ma che diamine, sopra la confezione c’è scritto sopra antiossidante, sarà vero.

Sicuramente intorno alle bacche di Goji esistono numerosissime leggende tra cui quella del tizio che è vissuto centinaia di anni mangiando Goji, che le bacche vengano dal Tibet (no, non vengono dal Tibet, ma dirlo le fa sembrare più mistiche) o che aiuterebbero a curare diverse malattie come l’ipertensione, l’insonnia e secondo alcuni anche il cancro (nemmeno a dirlo non ci sono dati a supporto di nessuna di queste affermazioni se non lavori vecchi, approssimativi e mai confermati).
Pur non potendo essere certi della presenza di tutte queste sostanze nutritive nelle quantità indicate in rete e tanto meno dei loro effetti benefici, è plausibile ritenere le bacche di Goji un buon alimento, con scarsi o nulli effetti collaterali, e un buon apporto di sostanze fondamentali.
Ma tutte le fortune in Cina? Che poi ci tocca importare la roba e ci costa tantissimo.

Vi svelo un segreto: esiste un frutto nei nostri negozi che contiene (in soli 100 g) il 1% del bisogno giornaliero di carboidrati, il 17% di vitamina A e il 21% di vitamina C. Si tratta quindi di un alimento con forti proprietà antiossidanti, paragonabili a quelli delle bacche di Goji, ma non è finita qui. Questo alimento contiene anche fosforo, magnesio, manganese, selenio, sodio, calcio, potassio tutti elementi fondamentali per un corretto metabolismo. Come se non bastasse è povero di sodio… si come l’acqua della pubblicità che fa tanto bene. Pensate che costa solo 1 euro e qualche centesimo al kg rispetto alle bacche di Goji che costano 26 volte tanto. Questo frutto miracoloso si chiama pomodoro ed è usato nell’alimentazione tradizionale europea da 500 anni.
Non sto a farvi lo spot dell’arancia.
Il punto è che, chiaramente, le bacche di Goji sono un alimento molto nutriente, ma in alimentazione non possiamo fare una gara a chi vince il premio di “più ricco di vitamina A” e sperare che questo sia sufficiente a mantenerci in salute. Quello che ci mantiene sani è un’alimentazione corretta, varia e completa, non sicuramente l’ultima moda della bacca proveniente dalla Cina. E teniamo in considerazione che spesso gli alimenti importati dall’oriente non sono sottoposti agli stessi controlli di produzione, tracciabilità e analisi dei contenuti organolettici che in Europa e in Italia sono obbligatori per legge. Ovviamente nulla da eccepire se qualcuno dei lettori vuole o vorrà inserire i Goji nella sua dieta, basta solamente non pensare che si tratti della cura universale, perché si tratta solo di uno dei tanti alimenti salutari che esistono in commercio.

Questo articolo è ispirato della nostra lettrice Roberta che ringraziamo

 

Immagine di copertina: baibaz by Shutterstock