La coda di un piccolo dinosauro vissuto 99 milioni di anni fa, completa di ossa, tessuti molli e piume, è stata ritrovata all’interno di un frammento d’ambra. La ricerca, guidata dal paleontologo Lida Xing della China University of Geosciences di Pechino, è stata pubblicata su Current Biology.
Sebbene negli ultimi vent’anni siano state portate alla luce diverse evidenze di dinosauri ricoperti di piume, per lo più sotto forma di calchi fossili impressi nella roccia, questo studio costituisce il primo caso in cui sia possibile associare direttamente piume perfettamente conservate a un dinosauro. Inoltre, permette ai paleontologi una migliore comprensione della natura e del percorso evolutivo delle piume.
La storia di questa scoperta ha inizio nei pressi di una miniera di ambra nella Hukawng Valley, nel nord del Myanmar. L’ambra di questa regione è nota perché custodisce una grande varietà di animali e piante del periodo Cretaceo. Come è noto a tutti quelli che abbiano visto Jurassic Park almeno una volta, l’ambra si origina dalla resina degli alberi, che sotto opportune condizioni può fossilizzarsi. Può capitare che frammenti di piante, funghi, insetti o, più raramente, vertebrati, rimangano invischiati nella resina e restino quindi perfettamente conservati all’interno dell’ambra.
Lida Xing è al mercato dell’ambra in caccia di reperti di lucertole e insetti, quando si imbatte in qualcosa che attira la sua attenzione: sulla bancarella di un commerciante nota una pietra d’ambra, già parzialmente lavorata, che contiene una sezione lunga 3,6 cm di una coda perfettamente conservata e ricoperta di piume. Mi domando cosa si prova e, soprattutto, come si reagisce di fronte a una scoperta del genere, in grado di segnare la paleontologia.

Oltre alla coda piumata del dinosauro, nell’ambra sono visibili anche una formica risalente al Cretaceo e detriti vegetali (Fotografia di R.C. McKellar, Royal Saskatchewan Museum, Copyright Elsevier Ltd).
Il campione di ambra è stato sottoposto ad analisi al microscopio e a tomografie computerizzate, le quali hanno rivelato la presenza di otto vertebre provenienti dalla parte centrale o terminale di una coda sottile, che originariamente si pensa potesse contarne più di 25.
In base alla struttura della coda, i ricercatori ritengono che potesse appartenere a un giovane esemplare facente parte dei celurosauri, un gruppo di dinosauri bipedi molto vasto che include, tra gli altri, velociraptor, tirannosauri e moderni uccelli.
I pigmenti del piumaggio intrappolati nell’ambra suggeriscono che il dinosauro fosse di un color “castagna” lungo la linea dorsale e leggermente più chiaro nella parte inferiore.
Il ritrovamento permette, inoltre, uno studio dettagliato delle piume e della loro disposizione tridimensionale. Al contrario delle piume dei moderni uccelli, quelle del dinosauro non mostrano un rachide (la “nervatura” centrale di una piuma) molto ben definito e sono disposte su entrambi i lati della coda. Questa analisi porta a pensare a piume con funzione di regolazione termica o ornamentale piuttosto che a strumenti di volo, sebbene Ryan McKellar, paleontologo presso il Canada’s Royal Saskatchewan Museum e co-autore dello studio, non escluda la possibilità che il dinosauro potesse essere “un glider”, cioè fosse in grado di muoversi planando in aria.

Piume di dinosauro (Fotografia di R.C. McKellar, Royal Saskatchewan Museum, Copyright Elsevier Ltd).
L’analisi ha rilevato anche la presenza di tracce di ferro, verosimilmente un prodotto della decomposizione dell’emoglobina del sangue un tempo presente all’interno dei tessuti del dinosauro. La presenza del ferro è una buona notizia per i ricercatori, che possono quindi sperare di ottenere altre informazioni dall’analisi chimica di questo o di altri campioni, come l’identificazione di parti della cheratina originale.
Il Dottor Xing si auspica che l’imminente tregua del conflitto decennale tra il governo del Myanmar e l’Esercito Indipendente del Kachin, che controlla la Hukawng Valley, possa portare a un più facile accesso alla miniera e a un incremento di ritrovamenti spettacolari.
«Magari possiamo trovarci un dinosauro completo», dice fiducioso.
Immagine di copertina: fotografia di R.C. McKellar, Royal Saskatchewan Museum, Copyright Elsevier Ltd.