Sei domande per la scienza. Così su iniziativa di un gruppo di gioranlisti scientifici, blogger, ricercatori e gente comune ed il supporto de Le Scienze, versione italiana del noto giornale americano Scientific American, sono state poste sei domande ai candidati del centro sinistra che lo scorso lunedì si sono confrontati in televisione. Ecco le domande specifiche poste ai candidati:

1. Quali politiche intende perseguire per il rilancio della ricerca in Italia, sia di base sia applicata, e quali provvedimenti concreti intende promuovere a favore dei ricercatori più giovani?

2. Quali misure adotterà per la messa in sicurezza del territorio nazionale dal punto di vista sismico e idrogeologico?

3. Qual è la sua posizione sul cambiamento climatico e quali politiche energetiche si propone di mettere in campo?

4. Quali politiche intende adottare in materia di fecondazione assistita e testamento biologico? In particolare, qual è la sua posizione sulla legge 40?

5. Quali politiche intende adottare per la sperimentazione pubblica in pieno campo di OGM e per l’etichettatura anche di latte, carni e formaggi derivati da animali nutriti con mangimi OGM?

6. Qual è la sua posizione in merito alle medicine alternative, in particolare per quel che riguarda il rimborso di queste terapie da parte del SSN?

Un’iniziativa intelligente e che pone la classe politica di fronte ad un esercizio sfidante: parlare di scienza con cognizione di causa. Abbiamo sentito troppe volte dire cose senza senso alcuno da parte di rappresentanti di ogni schieramento ed ideologia e troppe volte si è legiferato in maniera distruttiva e deleteria per ignoranza o peggio, per mancanza di rispetto; ecco, allora è bene mettere le cose in chiaro subito affinché ogni cittadino sia informato prima di tracciare una croce sulla scheda elettorale.

A Scientificast siamo fermamente convinti che non basti parlare di sviluppo, di ripresa, di PIL ed economia per tracciare la strada futura del nostro paese. E che non sono accettabili frasi come “l’Italia deve puntare sulla sua eccellenza che è il turismo e smettere di provare ad essere competitiva nelle biotecnologie” pronunciate da un famoso economista in una nota trasmissione televisiva pochi giorni fa.

La strada per il futuro si traccia dando peso ed importanza a parole come ricerca, innovazione, startup (ma davvero!), meritocrazia ed eccellenza. L’Italia non può sperare di crescere restando il fanalino di coda europeo per investimenti nella ricerca ed innovazione mentre altri paesi si arricchiscono grazie ai brevetti e al lavoro di tanti nostri connazionali che hanno trovato li rifugio. E’ una situazione inaccettabile e aggiungiamo, pericolosa, perchè mina alla base i presupposti per il paese che saremo.

Per questo speriamo che le risposte a queste semplici sei domande siano numerose ed intelligenti. Ovviamente le stesse saranno poste ad ogni aspirante premier proveniente da tutti i partiti e gli schieramenti della politica italiana.

Di nuovo un ringraziamento a Le Scienze per questa importante iniziativa. Per quanto ci riguarda la sosterremmo con convinzione ed impegno.

 

Paolo Bianchi
Luca Di Fino

Per aderire all’iniziativa è necessario scrivere a redazione@lescienze.it specificando nel’oggetto della mail “Dibattito Scienza”.

L’hashtag ufficiale su Twitter è: #dibattitoscienza