[Articolo aggiornato dopo la pubblicazione]

Il rapporto dello IARC, organizzazione che fa capo all’OMS, del 26 ottobre 2015 dichiara che le carni lavorate come salsiccia, bacon e würstel sono cancerogene, e anche la carne rossa (manzo, vitello, maiale e agnello) potrebbe esserlo.

A poche ore dalla pubblicazione, le reazioni sono già molte: c’è chi dice che sono inutili allarmismi, i produttori di carne insorgono, vegetariani e vegani dicono “ve l’avevamo detto!”.

“In medio stat virtus”, dicevano gli antichi latini, e in effetti è così. Il consumo di carne rossa e carne lavorata va sicuramente moderato perché la loro implicazione nel tumore al colon retto, al pancreas, alla prostata e a patologie come il diabete e problemi circolatori è già stato dimostrato da tempo. In questa analisi dello IARC sono stati esaminati i risultati di 800 studi diversi da cui è emersa l’ennesima evidenza di una correlazione tra la carne e i tumori.

A chi dice: “ Abbiamo sempre mangiato la carne, è nella natura umana!” si potrebbe rispondere che sicuramente l’uomo ha sempre avuto la carne all’interno della sua dieta, ma siamo sicuri che in passato si mangiassero quantità di carne paragonabili a quelle odierne? I nostri genitori o nonni mangiavano sicuramente pollame, ma la carne rossa non era così frequente. Questo dato è supportato anche dal fatto che l’incidenza di tumori al colon retto è nettamente superiore nei paesi sviluppati rispetto a quelli in via di sviluppo.

 

carne-pesce

Un caso esemplare è quello dell’India, dove questioni culturali e religiose impediscono alla maggior parte della popolazione di consumare carne rossa, e in effetti l’incidenza di questa patologie è nettamente inferiore rispetto ai paesi occidentali. Tuttavia anche in India si registrano casi di questo tumore, a sottolineare che al di là delle abitudini alimentari nella tumorigenesi incorrono diverse concause, tra cui hanno un ruolo fondamentale i fattori genetici. L’AIRC infatti raccomanda ai parenti di primo grado di persone con questa patologia di sottoporsi a controlli specifici prima e più frequentemente.

Nella lista dei cancerogeni noti per il tumore al colon retto ci sono anche il consumo di alcol e il fumo di sigaretta, oltre alle radiazioni gamma e X.
Bisognerebbe dunque ridurre il consumo di carne rossa e lavorata, ma sarebbe da ipocriti diventare vegetariani e continuare a bere alcol in abbondanza o fumare. Il fumo di sigaretta, per esempio, è ben più dannoso del consumo di carne lavorata in termini di implicazioni nell’insorgenza di tumori e da dati dell’OMS quasi la metà dei fumatori muore per patologie legate a questo vizio. Bisogna comunque tenere presente che il tumore al colon-retto, causato dalle carni lavorate, ha una prognosi infinitamente migliore rispetto alle patologie causate da fumo o alcol, di conseguenza non è affatto semplice fare un confronto diretto.

In conclusione questo report dello IARC ci dice che un consumo abbondante di carne lavorata e rossa aumenta il rischio di tumori al colon, ma quanto?
L’aumento di rischio di insorgenza del tumore al colon retto, se si mangiano 50 grammi di carne lavorata al giorno, è di circa il 18%; qualora si dimostrasse la causalità tra consumo di carne rossa e l’insorgenza del tumore colorettale, lo IARC stima un aumento del 17% a fronte di un consumo giornaliero di 100g. Bisogna tuttavia sottolineare che non consumando carne processata o rossa il rischio NON è pari a zero. Inoltre, nel mondo ci sono circa 1000000 (1 milione) di morti all’anno causate dal fumo di sigaretta mentre sono solo 34000 le morti causate dalle carni lavorate.

È giusto che l’OMS diffonda dati già noti alla comunità scientifica e aggiorni le liste delle sostanze cancerogene, ma bisogna sempre contestualizzare le informazioni, non diffondere falsi allarmismi e comprendere che una dieta equilibrata, che include la carne, non è pericolosa.

Per approfondire:
http://www.iarc.fr/en/media-centre/iarcnews/pdf/Monographs-Q&A_Vol114.pdf
http://www.airc.it/tumori/tumore-al-colon-retto.asp
http://globocan.iarc.fr/Pages/fact_sheets_cancer.aspx
http://monographs.iarc.fr/ENG/Classification/Table4.pdf
(Credit immagine in alto: http://www.flickr.com/photos/sbardella/817054663)