Al termine della cena lei gli disse: “Dimmi qualcosa di bello!”.
Lui le rispose scrivendo su un fazzoletto: “(∂ + m) ψ = 0”.
La luce delle candele che lei aveva messo sul tavolo illuminava fiocamente l’equazione. Lei si avvicinò confusa e chiese: “Cos’è questa roba?”
Lui le sorrise compiaciuto: “È la formula dell’entanglement, del groviglio quantistico! Se due sistemi interagiscono tra loro per un certo periodo di tempo e poi vengono separati, non possono più essere descritti come due sistemi distinti, ma diventano un unico sistema… proprio come noi”.
Lei ricambiò il sorriso, arrossendo. Si alzò e prese una prolunga della corrente da un mobile. Gli si avvicinò mormorando suadente nell’orecchio: “Chiudi gli occhi”.
Lui guardò il cavo e ubbidì, con un sorriso ebete sul volto, “Hai gusti… particolari?”, chiese.
Per tutta rispota lei gli avvolse velocemente la prolunga intorno al collo dicendo: “Disaggrovigliati da questo!”
Il ragazzo provò a liberarsi ma senza successo. La prolunga era sfilacciata e miriadi di fili appuntiti di rame gli si infilavano nella carne come tanti spilli. Ogni tentativo lo avvolgeva sempre di più al filo elettrico.
La ragazza terminò di legarlo e disse: “Primo: L’equazione è tutta sbagliata. Ci va un meno davanti alla massa, la quantità immaginaria davanti alla derivata e la derivata è tagliata: (i∂̸- m) ψ = 0”. Prese un mestolo di legno e lo colpì in testa
“Secondo: è quel taglietto sulla derivata a fare tutta la differenza. Quella non è UNA equazione ma un sistema di QUATTRO equazioni. È lì il genio di Dirac: cercando di mettere insieme meccanica quantistica con la relatività di Einstein si accorse che non era possibile scrivere un’equazione di particelle cariche con spin (per cui servono due equazioni), come ad esempio l’elettrone, senza avere anche due soluzioni ad energia negativa. Originariamente si pensò ad un mare di particelle, detto appunto mare di Dirac, ma poi ci si rese conto che le altre due equazioni rappresentavano, il positrone, l’antiparticella dell’elettrone.”
“Il mare di Dirac?” riuscì a mormorare lui, “non era in una puntata di Evangelion?”
Altra mestolata, ancora più forte.
“Terzo: il quantum entanglement ha senso per i sistemi microscopici. Se una particella a carica nulla decade producendo due particelle di carica opposta ciascuna delle due particelle non ha carica determinata sino a che qualcuno non la misura”.
“Come quando io non so se fuori piove o no?”, chiese lui.
“No!” Colpo sulla fronte. “La pioggia è un sistema macroscopico. Fuori o piove o NON piove. Sei tu che sei ignorante di quello che succede all’esterno. In un sistema microscopico la carica di ciascuna particella è sia positiva che negativa. Quando fai la misura e trovi ad esempio una particella con carica negativa allora puoi star sicuro che l’altra particella, si trovasse anche all’altro capo della galassia, assumerà istantaneamente carica positiva”
Il sangue iniziava a colare sul volto di lui, ma la foga della ragazza, per quanto eccessiva gli piaceva. “Istantaneamente, vuoi dire più veloce della luce?”, rispose preparandosi all’ennesima botta.
Stranamente non giunse nulla: “Esatto. Einstein evidenziò questo paradosso come limite della meccanica quantistica, ma poi alla lunga si convinse che era così che il mondo microscopico funziona. Anche perché in ogni caso non è possibile trasmettere informazione o comunicare in questo modo. Sono stati fatti vari esperimenti che confermano questo fenomeno”.
“Allora è vero che tutti gli esseri dell’universo sono collegati tra loro. Come la Forza in Guerre Stellari”
Lei riprese a colpirlo ripetutamente con il mestolo, sempre più forte. Ogni parola un colpo “Quale. Parte. Di. ‘Non. È. Possibile. Comunicare’. Non ti è chiara?” il mestolo si ruppe lasciando il volto del ragazzo insanguinato “Basta con queste scemenze new age, oltretutto da quando Lucas ci ha messo i Midicosi nelle nuova trilogia ha distrutto anche la poesia ed il fascino della Forza”.
“Ma tu come fai a sapere tutte queste cose?” chiese il ragazzo. Lentamente si stava districando dal cavo elettrico. Già pensava al dopo pregustandolo.
“Ho studiato questa roba sui libri, non su facebook, ho un dottorato in fisica”
Uno sguardo scettico si fece strada sul volto di lui: “Ma come è possibile, una ragazza così carina come….”
Non finì la frase. La ragazza infilò la spina nella presa.
@casolinomarco
Primo di una serie
Qui uno spiegone sull’equazione di Dirac
Qui il secondo episodio: Mi fai l’oroscopo?
Qui il terzo episodio: Il microonde
Qui il quarto episodio: Il vaccino
Qui il quinto episodio: Molestie sessuali e materia oscura
Su amazon un thriller su Giappone e robottoni: Grikon
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Ok, mi sono auto legato con una prolunga, e mi sono appena dato una mestolata in testa ( in sardo: tzaccato un colpo di trudda) . Adesso però mi spieghi perché la pioggia é un sistema macroscopico, è un gatto in una scatola no.
Grazie (…aia la trudda…)
non hai attaccato la prolunga al muro, pero’. Se lo fai tutto diverra’ chiaro. vai verso la luce….
Il gatto infatti non e’ vivo-morto. e’ un sistema macroscopico pure lui e prima che se ne abusasse (che manco la protezione animali) veniva posto dai padri fondatori della meccanica quantistica come controesempio macroscopico che mettesse in evidenza l’assurdita’ della cosa. Poi la MQ funziona e il gatto e’ rimasto un problema aperto. Varie persone risolvono il paradosso in vari modi, il piu’ pragmatico dei quali e’ che il gatto e’ in una scatola macroscopica con cui interagisce (aria lati della scatola) ecc. che fanno decadere subito il sistema in una delle due funzioni d’onda e non lo lasciano in sovrapposizione. l’altra e’ il suicidio quantistico, o il gatticidio in questo caso per cui tu crei due universi ogni volta che fai questo giochetto. Io proprendo per la prima perche’ la seconda non ha senso, ma fisici teorici con cui combatto propendono per la seconda.
Non ci posso credere che non esistono commenti a questo capolavoro.
Che dire, grazie al nostro Fisico per aver preso a pizzoni sta melassa newage che viene distribuita a piene mani su facebook
E’ bellissimo!!
🙂
Geniale ragazzi!
Anche noi avevamo toccato l’argomento, vi lascio il link se vi interessa: fisicisenzapalestra.com/?p=632
grazie per il link. bravo!
Raffaele ho letto il link. Se permetti lo posterei sulla mia pagina poiché ho davvero visto gente tatuarsi l’equazione di Dirac (anche se alcuni hanno tatuato quella corretta) fraintendendone il senso. Grazie.
È un onore Fabio!
grazie ragazzi. E’ anche vero che meglio l’equazione sbagliata di dirac di tanta mondezza che gira su FB…
infatti è grazie all’equazione sbagliata (e alla verifica che ho fatto) che ho scoperto questo blog … 🙂
grazie!
Ma se è sbagliata perché invece di incazzarti non la correggi e la tatui correttamente invece di fare tutte sta polemica inutile?
Grazie Marco per questo articolo. E’ già da tempo che, ogni qual volta becco quel post,cerco di portare la luce a chi applaudiva estasiata la poesia senza porsi la domanda “ma è davvero questo che vuol dire quell’equazione?”
Grazie
grazie!
nel dubbio prendi il mestolo….
oh, intendiamoci, se è per rimorchiare tutto fa brodo.
vero, io ad esempio utilizzai la Lagrangiana della QCD ^_^
spero con successo!
cmq il russo che mi ha dato l’idea del microonde come arma (perche’ l’ha fatto lui) era convinto che il modo per rimorchiare era spiegare la meccanica razionale
Ma è vero che questa storia è nota tra gli scienziati come il porco di Heisenberg e la topa di Dirac?