Essere un lettore compulsivo ti porta a ripiegare sulla lettura di qualsiasi cosa, quando hai finito il tuo libro: dall’elenco telefonico agli ingredienti sulle scatole che hai davanti. Forse è noia, forse è curiosità, ma a volte si fanno delle scoperte interessanti.
Per esempio, perché sulle confezioni dei chewingum o delle caramelle senza zucchero c’è scritto “contiene una fonte di fenilalanina” e “un eccessivo consumo può avere effetti lassativi”? Ma soprattutto cos’è la fenilalanina? Mi farà male? È lei che è lassativa?

La fenilalanina è un amminoacido essenziale, tutti noi ne abbiamo bisogno perché è un mattoncino indispensabile per la costruzione delle proteine di cui siamo fatti e, soprattutto, dobbiamo assumerla con gli alimenti perché gli umani non sono in grado di sintetizzare fenilalanina dal nulla.
I chewingum e molti prodotti “dietetici” che vengono pubblicizzati come senza zucchero sono comunque dolci perché utilizzano al posto del comune glucosio (o destrosio che dir si voglia) degli altri “zuccheri” che a parità di dolcezza si portano dietro un apporto calorico molto ridotto o nullo, come nel caso dell’aspartame, uno “zucchero artificiale”. L’aspartame, in realtà, non è un vero e proprio zucchero, è invece una piccola proteina che al nostro palato risulta dolce. L’aspartame come tutte le proteine è composta da amminoacidi e uno di questi è, appunto, la fenilalanina. Ma perchè, di nuovo, ce la segnalano sulle confezioni? È pericolosa?
Di per sé la fenilalanina non è dannosa, anzi, ripeto, è un componente essenziale della nostra dieta ma puà essere rovinosa per una piccola parte della popolazione che soffre di una rara malattia genetica: la Fenilchetonuria (PKU). Chi ha questa malattia manca di un enzima implicato nella metabolizzazione della fenilalanina che ne comporta un accumulo tossico: questo può portare a gravi problemi del sistema nervoso e, nel caso dei bambini, al ritardo mentale.

Ci sono però degli altri dolcificanti che vengono usati nei prodotti senza zucchero, soprattutto per limitare l’insorgere della carie. I batteri responsabili del più diffuso problema dentale al mondo preferiscono gli zuccheri esosi (composti da 6 atomi di carbonio, come il glucosio) o i disaccaridi (come il saccarosio). Uno stratagemma intelligente per rendere le caramelle o le chewingum dolci senza aumentare il conto del dentista è stato cominciare a utilizzare zuccheri pentosi (composti da 5 atomi di carbonio) o polioli come il famoso xylitolo o il sorbitolo. I nostri denti sono salvi e tutti i prodotti che presentano questi zuccheri sono anche più indicati nella dieta di chi soffre di diabete perché vengono convertiti in glucosio molto lentamente e richiedono pochissima insulina per essere metabolizzati, quindi non causano degli aumenti repentini della glicemia. Lo xylitolo deve il suo nome alla sua elevata concentrazione in alcuni tipi di legno (ξύλον, xyl[on] Legno in greco), il sorbitolo invece è presente naturalmente in tantissima frutta e deve il suo nome al Sorbo degli uccellatori (Sorbus aucuparia L.), visto che è stato isolato dai frutti di questa rosacea per la prima volta. Altri polioli usati comunemente come dolcificanti sono il mannitolo, il lactitolo, l’isomalto, il maltitolo e gli idrolisati dell’amido idrogenato. Quantità elevate di polioli posso essere lassative: visto che non vengono completamente metabolizzati, quando questi zuccheri si accumulano a livello intestinale nell’attesa di essere espulsi con le feci, vanno a modificare l’equilibrio osmotico intestinale, cioè richiamano acqua dai tessuti contigui e aumentano la mobilità dei prodotti fecali. Per avere questo tipo di effetto mangiando chewingum bisognerebbe assumerne una quantità esagerata visto che gli effetti lassativi del sorbitolo, per esempio, cominciano a farsi sentire per dosi superiori ai 40 grammi, che sono circa 10 cucchiaini da the. Ma chi vi vende le cingomme non può sapere quanto ne siate dipendenti, quindi mettono le mani avanti in caso vi venga la sciolta per colpa loro…

I polioli, a differenza dell’aspartame, non sono proprio a calorie zero, infatti un grammo di xylitolo ha 2.4 calorie, contro le 3.87 calorie di un grammo di normale glucosio, e visto che non tutti gli zuccheri alternativi hanno lo stesso potere dolcificante del glucosio a volte bisogna usarne di più per raggiungere la stessa quantità di dolcezza.
Attenti, quindi, agli ingredienti quando mangiate qualcosa che è pubblicizzato come “senza zucchero”, non è detto che sia sempre sinonimo di dietetico!

Fonti:
Food Info http://www.food-info.net/it/index.htm
ICGA International chewing gum assosiation http://www.gumassociation.org/
Yale- New Haven Hospital http://www.ynhh.org/about-us/sugar_alcohol.aspx
Calorie Control Council http://polyol.org/frequently-asked-questions/fap-g/

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